Psyco: la storia di come Hitchcock copiò Clouzot per vendicarsi

Esattamente 60 anni fa usciva in Italia Psyco e Alfred Hitchcock completava la sua vendetta contro I diabolici di Clouzot copiandolo

Critico e giornalista cinematografico


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Con Psyco Hitchcock aveva raggiunto l’apice della concentrazione e del coinvolgimento. Era il primo film che produceva in proprio, interamente da solo, e doveva a tutti i costi essere pauroso e scioccante. Talmente si era appassionato a questo film che una volta lavorando alla scena che preferiva, quella dell’omicidio principale, assieme al suo sceneggiatore nel suo ufficio, era così assorto nel mimare tutta la parte della morte che quando stava proprio simulando la disposizione della tenda della doccia attorno al cadavere della protagonista, entrò nella stanza sua moglie Alma. Era una cosa che accadeva raramente. Hitchcock e lo sceneggiatore tirarono un urlo fortissimo per la paura.
Questa era l’atmosfera.

La prima cosa che bisogna tenere presente quando si parla di Psyco era che quel tipo di film con violenza così esplicita non si facevano. Gli anni ‘50 avevano visto un’esplosione di horror. Erano filmacci di serie B con ragni giganti e ogni genere di trucchetti eppure facevano così tanti soldi da essere una sicurezza ben maggiore dei film della Hollywood di serie A. Erano così amati e così una garanzia che poi diversi autori di serie A ci si misurarono. Howard Hawks fece La cosa da un altro mondo, Charles Laughton per il suo esordio come regista fece un film di tensione e paura come La morte corre sul fiume. Eppure nessuno di questi film aveva un tasso di violenza elevata ed esplicita. Era sempre una questione di mostri, inseguimenti e gran tensione.

A questo va aggiunto il fatto che dei film realizzati da Hitchcock tra il 1955 e il 1960, 3 su 5 furono dei flop terribili (Il ladro, La donna che visse due volte e La congiura degli innocenti). Hitchcock aveva bisogno di un successo. E lo desiderava talmente tanto da essere disposto a rischiare. Solo che rischiare e fare qualcosa di nuovo era esattamente quel che l’aveva portato a quei 3 film fallimentari. Quindi nessuna casa di produzione voleva saperne. Da lui volevano qualcosa di classico suo o niente. Hitchcock invece guardando ogni settimana il box office voleva fare anche lui qualcosa di spaventoso e scioccante.
Questo era lo scenario a cui va aggiunto un ultimo: l’odio per Henri-Georges Clouzot.

psyco hitchcock

Era una rivalità che risaliva a pochi anni prima, meno di dieci, quando Alfred Hitchcock voleva acquistare i diritti del romanzo di Pierre Boileau e Thomas Narcejac intitolato Celle Qui N’Etait Plus e invece glieli soffiò Clouzot per farci I diabolici nel 1955. Un film dall’incasso mostruoso, adorato dai critici, distribuito addirittura anche negli Stati Uniti con ottimi risultati (per essere un film sottotitolato). Era stato un affronto tale da spingere Hitchcock ad acquistare i diritti di un altro romanzo della copia Boileau-Narcejac: D’Entre Les Morts. Da quello avrebbe fatto La donna che visse due volte. Un capolavoro con gli occhi di oggi ma una tragedia e un insuccesso terribile con quelli dell’epoca. Clouzot aveva trionfato con il romanzo che voleva, lui aveva fallito con il ripiego.

psyco scheletro

Per questo quando legge Psycho, il romanzo di Robert Bloch basato sui veri omicidi di Ed Gein, si offre di comprarlo coprendo le proprie tracce. La gente tirava sempre le trattative a lungo quando sapeva che c’era Hitchcock dietro perché volevano più soldi. Con Bloch invece aveva fatto in modo che non sapessero chi voleva i diritti del libro. Bloch da par suo era abbastanza spiantato e aveva un agente sufficientemente avido che lo spingeva a chiudere in fretta. In fondo era Hollywood che chiamava anche se non sapevano chi in particolare. Furono offerti 7.500$, la trattativa si chiuse a 9.000$, tolte le tasse e le commissioni Bloch ricevette 5.000$, Psyco (il film) avrebbe incassato 32 milioni di dollari. LA fine di questa triste storia è che Bloch non aveva nemmeno un’opzione che gli garantiva parte degli incassi.

psyco doccia

In realtà poi a Hitchcock non era piaciuto il romanzo, era piaciuto il fatto che fosse scioccante come serviva e aveva adorato una scena sola: l’omicidio. Perché era esplicito, era terribile, arrivava quando il lettore meno se lo aspettava ed era spaventoso come quei film che incassavano così tanto. Del resto la sua società riceveva 2.400 sceneggiature l’anno e la sua segretaria gliene passava tipo 30. Ce ne voleva per farsi notare! E dire che poi il libro di Bloch per quanto fosse considerato molto scioccante aveva edulcorato la realtà. Ad esempio il fatto che l’assassino si travestisse da sua madre era vero, ma nella realtà indossava anche la pelle della madre morte, inclusi i seni. Per dire...

psyco perkins

Hitchcock non voleva solo battere Clouzot, voleva umiliare I diabolici, voleva vincere, ma non era scemo e da I diabolici copiò tantissimo (senza contare che già aveva preso il protagonista di quel film Charles Vanel per un ruolo in Caccia al ladro). Innanzitutto quel film aveva al centro un omicidio durissimo (proprio come il romanzo che aveva scelto) e un finale scioccante e a totale sorpresa (proprio Psyco). Ma soprattutto a Hitchcock interessava la strategia commerciale. I diabolici era stato un successo anche perché i giornali invitavano a non andare a vederlo descrivendolo come troppo spaventoso. Ovunque era precisato che nessuno sarebbe stato ammesso a film iniziato, che le porte sarebbero state chiuse perché questo film non si può che vedere per intero.

psyco ad

E alla fine nei titoli di coda c’era il primo avviso di non spoilerare il finale che si ricordi.
Tutto questo Hitchcock lo copiò pari pari aggiungendo la sua faccia, la sua personalità come garanzia di genialità. Era già solito farlo ma qui si spese come non mai, in una serie di stunt che sono diventati una famosa case history di marketing culminante con un trailer girato con se stesso dentro. Addirittura quando comprò i diritti del libro ordinò alla segretaria di comprare tutte le copie che riuscisse a trovare da tutte le librerie, così che nessuno leggesse come finiva.

Talmente tanto desiderava un successo da non arrendersi quando nessuno studio si offrì di produrlo (proprio perché avevano ormai tutti il terrore di Hitchcock che faceva “qualcosa di diverso”) e produrlo interamente da solo, con la Paramount che aveva solo aderito a distribuirlo. Ci riuscì perché con grande furbizia usò le tecniche a basso budget imparate per la serie Alfred Hitchcock Presenta: grande preproduzione, riprese tutte in studio al chiuso e usò anche una troupe televisiva per spendere meno.
L’impresa che sarebbe partita dal primo giorno di lavorazione sarebbe stata la più difficile della sua vita, proprio per queste ragioni e pressioni. Ma poi anche la più soddisfacente, soprattutto economicamente.
Anni dopo, parlando con François Truffaut per il suo libro Il cinema secondo Hitchcock, arrivati al capitolo Psyco e rispondendo alla domanda se quel film avesse cambiato qualcosa nella sua vita disse: “Ogni regista nella vita dovrebbe avere un successo come Psyco. È qualcosa che fa sì che tu non abbia mai più problemi di nessun tipo”.

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