Provato - Valiant Hearts - Nel cuore d'Europa

Ubisoft, con Valiant Hearts, ci accompagna attreverso gli anni più tragici della Grande Guerra usando le finezze artistiche e tecniche del motore UbiArt

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Ogni popolo andava con una fiaccola in mano per le strade d'Europa. E ora c'è l'incendio.

Jean Jaurès

La Grande Guerra non ha mai solleticato troppo le fantasie degli sviluppatori di videogiochi. Il conflitto che vide contrapporsi gli Imperi Centrali e le Potenze Alleate pur avendo contribuito a ridefinire gli assetti geopolitici mondiali è stato spesso dimenticato dai media. Oggi, a cento anni esatti dallo scoppio del conflitto, Ubisoft ha lasciato che un piccolo team di stanza a Montpellier sviluppasse un titolo dedicato proprio ai tragici anni di Francesco Giuseppe, del Kaiser e di re Giorgio V. Grazie a un invito dell'azienda francese abbiamo potuto testare in anteprima una versione alpha del titolo, scoprendo un gioco che, seppur con qualche limite, riesce a unire dramma storico e una narrazione piuttosto delicata.

[caption id="attachment_129278" align="aligncenter" width="600"]Perché la guerra è bella anche se fa male Perché la guerra è bella anche se fa male[/caption]

Valiant Hearts racconta le vicende parallele di quattro personaggi molto diversi fra loro che, tuttavia, si troveranno ad affrontare insieme le terribili trincee del confine franco-belga. Emile è un fattore francese costretto dalla leva obbligatoria ad abbandonare la sua famiglia mentre Eddie è un americano che si è arruolato volontariamente nelle file francesi con l'obiettivo di vendicarsi, Anna è una ragazza belga alla ricerca del padre e, infine, abbiamo il genero di Emile, un ragazzo tedesco costretto a rimpatriare dopo la chiamata alle armi di Guglielmo II. Le loro vicende, inizialmente

"ci sono il fango, il sangue e il dolore delle trincee, la terribile scoperta dei gas nervini e i primi esperimenti di guerra meccanizzata."

divise finiranno per intrecciarsi attraversando l'intero fronte nord europeo passando attraverso luoghi che hanno segnato la storia d'Europa. Ci sono Metz, tornata alla Francia nel 1918 dopo un terribile assedio e Strasburgo, città martire dell'Alsazia, ma ci sono pure il fango, il sangue e il dolore delle trincee, la terribile scoperta dei gas nervini e i primi esperimenti di guerra meccanizzata.

Intendiamoci, Valiant Hearts non è un gioco tragico, anzi, grazie al motore UbiArt (che abbiamo apprezzato recentemente in Child of Light) l'intera vicenda, compresi i momenti più tragici, mantiene sempre un tono lieve, senza però mai mancare di rispetto al dramma umano e storico che ha coinvolto il nostro continente. L'accostamento più naturale è quello con La Vita è Bella di Roberto Benigni, così come il personaggio Guido Orefice cerca di rendere più sopportabile l'orrore dei campi di concentramento al figlio, allo stesso modo Ubisoft ammanta Valiant Hearts di una certa innocenza di fondo. Questo escamotage sembra funzionare piuttosto bene anche se dovremo testare l'intero gioco prima di poter dare un giudizio definitivo.

[caption id="attachment_129282" align="aligncenter" width="600"]Paris ma belle Paris ma belle[/caption]

Se dai fronti estetico e narrativo Valiant Hearts convince appieno, dal punto di vista ludico la nostra prova ha evidenziato qualche incertezza: l'intero gioco è strutturato come un ibrido fra un'avventura grafica e un platform/puzzle. Abbiamo una serie di enigmi ambientali da risolvere e, nel frattempo, dovremo evitare di farci scoprire dai soldati tedeschi o da nemici di vario tipo: gli schemi seguono quasi tutti un pattern abbastanza prevedibile, il personaggio A deve recuperare un oggetto per fare in modo che il personaggio B superi un ostacolo e, successivamente aiuti il personaggio A. Giocando per circa due ore non abbiamo mai trovato alcun ostacolo insormontabile e nessun enigma ha impegnato le nostre meningi per più di un minuto e mezzo scarso. Vedremo in sede di recensione se e quanto la partei finale del titolo sarà impegnativa tuttavia, per quello che abbiamo potuto vedere, Valiant Hearts non sarà ricordato come il gioco più impegnativo di sempre.

Al netto di questi dubbi, però, la produzione di Ubisoft appare solida e piuttosto coraggiosa: la Prima Guerra Mondiale è un luogo della storia poco esplorato dai gamer e la scelta di uno stile tanto particolare potrebbe rivelarsi di ottimo auspicio. Valiant Hearts arriverà sulle nostre console a partire dal 25 giugno, nel frattempo date una pulita alle baionette e agli elmi con la punta.

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