Provato - Uncharted 4: Fine di un ladro
La beta pubblicata su PSN ci ha dato qualche indizio su come sarà il multiplayer competitivo di Uncharted 4: Fine di un Ladro
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
La situazione, almeno stando a quanto visto e giocato nella beta pubblicata in questi giorni sul PSN, non sembrerebbe sul punto di essere stravolta nell’ormai prossimo Uncharted 4: Fine di un Ladro. I numerosi deathmatch a squadre che ci siamo concessi, sulle uniche due mappe disponibili, ci hanno lasciato la solita sensazione di trovarci di fronte a un gustoso riempitivo che non vuole, e non può, sostituirsi alla portata principale che è e resterà l’avventura in cui vestirete i panni di Nathan Drake. Eppure, allo stesso tempo, non si possono non apprezzare le piccole accortezze che rendono questa modalità atipica rispetto agli omologhi multiplayer con cui ci siamo intrattenuti in altre produzioni. Gli sviluppatori, difatti, hanno ben pensato di riproporre tutte le caratteristiche peculiari che hanno reso grande la saga: le arrampicate su edifici e pareti, dunque, ma soprattutto un gunplay mai eccessivamente frenetico, che non prescinde dal gioco di squadra e proprio per questo tattico al punto giusto.
Le doti ginniche degli avatar sono ben più che un’astrusa giustificazione per mettere in mostra un set di animazioni estremamente credibili e ottimamente realizzate. Grazie anche all’utilizzo del rampino, purtroppo sfoderabile solo in punti precisi della mappa, scalare pareti e strutture è utile per guadagnare posizioni strategiche, darsela a gambe quando ci si scopre in pesante inferiorità numerica, raggiungere piccoli manufatti nascosti nell’ambientazione.
Il carattere del multiplayer imbastito da Naughty Dog, tuttavia, si palesa con prepotenza alla prima scarica di proiettili, momento esatto in cui si apprezza, e si carpisce a fondo, il feeling unico degli scontri a fuoco a cui ci ha ormai abituati la saga. Per quanto si possa essere abili e precisi, vuoi per la maggior mobilità dei personaggi, vuoi per una precisa scelta di design, permane costantemente un incalcolabile e incorreggibile ondeggiamento delle armi durante la mira e l’esplosione dei colpi. Abbattere un nemico con un headshot è dunque una piacevole rarità, così come centrare il bersaglio si traduce in un processo leggermente più complesso e dispendioso, in termini di munizioni e tempo, del normale.
[caption id="attachment_149055" align="aligncenter" width="508"] Graficamente gli sviluppatori hanno preferito offrire un frame rate granitico, sacrificando parte del sontuoso aspetto estetico esibito nel single player.[/caption]
Tutto ciò, in soldoni, si traduce nella necessità, quasi categorica, di giocare di squadra. In inferiorità numerica non si ha alcuna speranza di uscirne vivi. Solo ingaggiando il nemico da più fronti lo si può stanare dalla copertura. Avanzando come un fronte compatto non si concede agli avversari l’occasione di circondarci. In questo senso, le mappe giocano un ruolo fondamentale. Le dimensioni contenute di entrambi gli scenari messi a disposizione nella beta, incentivavano gli spostamenti di gruppo, costringevano a prolungate sparatorie serrate, permettevano fiancheggiamenti possibili solo sfruttando diversivi.
Purtroppo non abbiamo potuto saggiare il grado di personalizzazione degli avatar, né le modalità di ottimizzazione dei vari loadout: di sicuro, incrementando il livello d’esperienza, si sbloccheranno nuovi capi d’abbigliamento, armi e bonus passivi, ma attualmente è impossibile fare stime e anticipazioni precise.
[caption id="attachment_149054" align="aligncenter" width="508"] Il cecchinaggio è possibile in alcune zone facilmente identificabili, ma, vista la mobilità dei personaggi, appostarsi è sempre un rischio.[/caption]
Tirando le somme, per essere poco più di un semplice riempitivo, il multiplayer di Uncharted 4 promette bene. Molto dipenderà dal design delle mappe e da come, e quanto, si potrà progredire nello sblocco di nuove abilità e bocche di fuoco. Dal punto di vista del gunplay, tuttavia, i dubbi sono già pochissimi: visto il divertimento offerto da questo piccolo assaggio tramite beta, difficilmente non troveremo più di una scusa per mettere in pausa le peripezie di Nathan Drake e concederci, di tanto in tanto, una partita insieme ad altri utenti pescati nella rete.