Provato - Splinter Cell Blacklist
A Milano abbiamo avuto modo di provare una versione quasi definitiva del nuovo capitolo delle avventure di Sam Fisher
Dopo il buon successo commerciale ottenuto dalla deriva action e cinematografica di Conviction, la strada per il brand Splinter Cell sembrava ormai spianata. Con una mossa che rivela invece coraggio e una grande attenzione ai desideri dei fan, Ubisoft ha deciso di tornare, almeno in parte, sui propri passi, alle origini di un franchise che si è fatto strada affascinando il pubblico con la furtività e il carisma del proprio protagonista, la spia statunitense Sam Fisher. A questo concept si è comunque deciso di affiancare alcuni degli aspetti più divulgativi e mass market enfatizzati da Conviction, come le uccisioni cinematiche, così da creare un ibrido tra passato e presente, in grado di solleticare tanto la fantasia dei fan di vecchia data quanto di interessare gli ultimi arrivati. Procedendo su questa falsariga, Splinter Cell Blacklist riprende anche una delle modalità multigiocatore più apprezzate dai fan, ossia Spie contro Mercenari, originariamente introdotta con Pandora Tomorrow. A questo si affianca un'offerta ludica molto ricca, che intreccia esperienze singolo e multigiocatore, unendo una longeva modalità storia a missioni secondarie e cooperative, oltre naturalmente al comparto multiplayer.
Grazie a un invito di Ubisoft nei suoi uffici a Milano, abbiamo avuto occasione di mettere le mani sull'intera offerta ludica, e di farci un'idea piuttosto chiara dei confini del nuovo progetto, in uscita su PC, Playstation 3 e Xbox 360 il 22 agosto 2013. Per tenere ordine in un'offerta ludica tanto vasta, i ragazzi di Ubisoft hanno sfruttato un espediente narrativo, facendo sì che Sam sia costretto, per motivi legati alla storia, a comandare la nuova unità di crisi nota come Fourth Echelon da una base mobile, ossia un aereo stealth. Dalla cabina di quest'ultimo, completamente esplorabile, sarà possibile, tramite uno schermo tattile in stile "surface", accedere alle missioni in giro per il mondo, comprese quelle completabili in cooperativa a due giocatori online, e al comparto multigiocatore.
Spie contro Mercenari si slega completamente dalla campagna singolo giocatore, ed è in grado di offrire due esperienze molto diverse a seconda della fazione scelta. I Mercenari disporranno di una visuale in prima persona e di una torcia montata sulla canna del fucile, che si rivelerà l'unico strumento in grado di rendere visibili i silenziosi avversari. Le Spie giocheranno invece con visuale in terza persona, e potranno far conto su un'eliminazione in corpo a corpo estremamente efficace e su una balestra per attacchi da lontano, decisamente meno affidabile. Coordinandosi sul campo, le Spie dovranno attaccare degli specifici punti di controllo, e successivamente rimanere in vita fino allo scadere di un conto alla rovescia, mentre i Mercenari daranno loro la caccia, basandosi solo sulla torcia e su un'allerta che indicherà quale dei punti di controllo della mappa è stato attaccato. La modalità funziona, e, sebbene la visuale in prima persona non si sia rivelata troppo funzionale per navigare le mappe rispetto alla fluidità degli sparatutto medi, nel complesso il risultato è in grado di intrattenere, e suscitare grande rivalità tra i partecipanti.
Grazie alla sua offerta ludica vasta ma estremamente coesa, e alla qualità dei singoli elementi del gameplay, Splinter Cell Blacklist ci ha fatto un'ottima impressione. Il nobile intento di riportare il franchise alle sue origini è stato perseguito con convinzione, e i contenuti sembrano davvero non mancare. Alla recensione non manca ormai molto, rimanete con noi.