Provato - Sleeping Dogs - Ancora vivo

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Abbiamo provato a Milano il redivivo free roaming di United Front Games

A poco più di due mesi dall'ultima prova, di cui trovate il resoconto originale poco più sotto, torniamo a parlare di Sleeping Dogs, precedentemente conosciuto come True Crime: Hong Kong. Il passaggio dei diritti di pubblicazione da Activision a Square Enix non ha modificato la formula alla base del gioco, ancora basata su un mix di combattimenti corpo a corpo, free roaming e una vera gangster story dai toni dark. Grazie alla disponibilità del publisher per l'Italia, Koch Media, siamo tornati a provare il lavoro di United Front Games a poco dal suo rilascio, fissato per il 17 agosto 2012.

Molto più libera della precedente, questa nuova sessione di hands on ci ha concesso una prova diretta della prima ora circa di gioco in versione Xbox 360. Sessanta minuti, soprattutto per un titolo la cui longevità complessiva promette di attestarsi intorno alle 20/25 ore complessive, non sono molti, dunque abbiamo deciso di provare sia qualche missione della modalità storia, sia di dedicare del tempo all'esplorazione della città. Cominciamo proprio da quest'ultima: Hong Kong non è una città che si vede spesso in "formato digitale". Nonostante il suo evidente fascino, gli sviluppatori preferiscono spesso concentrarsi su metropoli più universalmente riconoscibili (basti pensare alle innumerevoli riproduzioni di New York viste solo in quest'ultima generazione). Consci di avere a che fare con materiale sostanzialmente inedito, i ragazzi di United Front sembrano essersi concentrati molto sul restituire lo spirito ad un tempo colorato, caotico e decadente della città, un vero e proprio labirinto di luci al neon, traffico torrenziale e affollatissimi mercatini. Il nostro breve giro per le vie della città si è concentrato proprio su questi ultimi, i quali si sono rivelati ricchi di attività secondarie. La più semplice riguarda i molti tipi di cibo e bevande che è possibile reperire sulle bancarelle: tra una scodella di noodles e due wanton al vapore, abbiamo scoperto le benfiche qualità di alcune pietanze, in grado di aumentare temporaneamente la forza o la resistenza del protagonista. A pancia piena, abbiamo continuato il nostro giro scoprendo la possibilità di prendere parte a combattimenti di kung fu illegali e di scommettere sulle battaglie tra galli, a quanto pare molto diffuse nella metropoli cinese, il tutto ovviamente allo scopo di aumentare le disponibilità finanaziarie del protagonista. Altri shop meno loschi permetteranno di acquistare vestiario, armi e persino automobili, le quali potranno poi essere salvate presso i parcheggi multipiano della città.

Terminato il giro libero della città ci siamo dati alle missioni, le quali hanno confermato un lavoro di sceneggiatura piuttosto complesso e apparentemente ben fatto. Le sequenze d'intermezzo sono frequenti e arricchite da dialoghi credibili, personaggi ben scritti e diverse citazioni al cinema action di Hong Kong.

Il susseguirsi delle missioni ricalca in pieno lo spirito di GTA, tra inseguimenti in macchina (o moto), lunghi combattimenti a base di kung fu e qualche occazionale sparatoria. Se menare le mani in Sleeping Dogs è senza dubbio divertente, anche grazie alle finishing move contestuali di cui avevamo parlato in precedenza, le fasi di shooting, peraltro non frequentissime, si sono invece rivelate un po' più piatte e banali.

Evitando di svelare importanti dettagli sulla trama, il susseguirsi delle missioni principali ci è sembrato piuttosto vario, ben strutturato soprattutto nell'ottica di introdurre uno alla volta i molti comprimari con cui il nostro poliziotto sotto copertura avrà a che fare. Proprio questa sua posizione a cavallo della legge è stata inoltre efficacemente riletta dal punto di vista del gameplay, permettendo al giocatore di accumulare tre diverse tipologie di punti esperienza, rispettivamente legate alla fama presso la polizia, presso le famiglie della Triade e presso i cittadini in generale. Queste daranno accesso a ricompense consone al loro contesto, ad esempio strumenti di sorveglianza e armi più efficaci nel caso della polizia o udienze presso personaggi più influenti nel caso della malavita.

Con quest'ultima prova si chiude il cerchio di testing di Sleeping Dogs prima dell'arrivo nelle nostre mani della versione quasi definitiva del gioco, probabilmente nell'arco del prossimo mese. Il lavoro di United Front, per quanto evidentemente molto ispirato ad altre produzioni (non solo GTA, ma anche i due Batman di Rocksteady per il combattimento), trova una sua identità grazie alla buona caratterizzazione della città e all'apparente complessità della trama. A fare la differenza tra un gioco da ricordare e uno trascurabile sarà naturalmente il lavoro di pulizia finale del codice, necessario data la vastità della mappa, e la varietà complessiva dell'offerta ludica. Rimanete con noi per l'ormai prossima recensione.


LA NOSTRA PRECEDENTE PROVA


Inserito da Andrea Porta

19 marzo 2012 - 19:21

Se il cinema di Hong Kong potesse farsi videogioco, molto probabilmente si chiamerebbe Sleeping Dogs.

Il nuovo lavoro di United Front Games distilla efficacemente l’essenza delle pellicole di John Woo e della sua scuola in un’esperienza ludica che “prende in prestito” i canoni free roaming alla GTA per raccontare una storia fatta di azione, sparatorie e inseguimenti.

Invitati dal publisher Koch Media, abbiamo provato Sleeping Dogs a Milano, prendendo parte a due stralci della lunga campagna singolo giocatore. Sin dalla prima sequenza video mostrata, il titolo getta le fondamenta per una storia da action movie medio: il protagonista Wei Shen, poliziotto infiltrato in un’organizzazione della Triade di Hong Kong, si troverà a rischiare tutto ciò che ha nel tentativo di scardinare la colossale associazione mafiosa.

La narrazione procede serrata sino alla scintilla che dà vita alla prima sequenza di gameplay vera e propria: sulle tracce di un sospetto, Wei si trova finalmente a portata per arrestarlo. Comincia così un inseguimento a piedi per le strade della metropoli cinese, mentre sullo sfondo i cittadini festeggiano una ricorrenza locale tra le bancarelle dei mercatini. Ecco che la città da semplice sfondo diventa un vero e proprio personaggio a tutto tondo: Hong Kong è stata riprodotta con grande cura da parte dei ragazzi di United Front, non tanto geograficamente (le licenze poetiche non mancano), ma più che altro dal punto di vista dell’atmosfera caotica, colorata e talvolta malsana che si respira per le strade della città. Non semplice tappezzeria quindi, ma uno sfondo credibile e importante anche per certi aspetti del gameplay: l’inseguimento del sospetto si è infatti rivelato più complicato (e spettacolare) del previsto a causa dei molti passanti per strada e per la necessità di scavalcare in corsa bancarelle e transenne tramite la pressione di un tasto con il giusto tempismo.

Per quanto inserita in un contesto aperto, la missione non può definirsi libera: un preciso copione inframmezza infatti l’azione con brevissimi stacchi cinematografici, conferendo il giusto ritmo alla sequenza. Una volta raggiunto il sospetto, la situazione si complica ulteriormente: diversi scagnozzi circondano Wei, mettendo in scena per la prima volta il sistema di combattimento corpo a corpo di Sleeping Dogs. Questo si basa su una formula molto semplice (combinazioni di colpo veloce e forte danno vita a brevi combo), nella quale fa capolino una soluzione di gameplay chiaramente ispirata al Freeflow Combat visto in Batman Arkham Asylum e City. Quando un nemico si avvicina al protagonista da dietro e sta per sferrare un’offensiva, il giocatore ha un istante per premere il tasto della contromossa così da contrattaccare efficacemente, condizione esplicitata da un’icona che appare in sovraimpressione sopra la testa dell’avversario. Nonostante la precisione dei controlli non sia la medesima riscontrata nel titolo Rocksteady, la meccanica funziona, garantendo buona fluidità alle risse. L’elemento cinematografico non è stato naturalmente dimenticato, concretizzato nella possibilità di coinvolgere elementi dello scenario nei combattimenti: una volta afferrato un avversario, fornelli accesi, lame, paletti e altre amenità lampeggeranno di rosso, permettendo al giocatore di eliminare il malcapitato in maniera cruenta e spettacolare.

Non manca naturalmente la possibilità di coinvolgere le armi da fuoco negli scontri: pistole, fucili e pompa e d’assalto non mancheranno, insieme ad un sistema di coperture molto classico.

Sleeping Dogs non vive tuttavia di sole missioni a base di risse: l’estensione notevole della mappa di gioco e il gameplay basato sulla libera esplorazione permetteranno al giocatore di darsi da fare con molte attività secondarie. Durante la nostra prova ci è stato ad esempio possibile prendere parte ad una gara di macchine da tuning in stile Fast and Furious, che ha svelato un modello di guida semplice ma efficace, corredato della possibilità di “sportellare” violentemente gli avversari con i tasti frontali del pad. Senza dubbio la Hong Kong di United Front Games presenterà anche diverse missioni secondarie e attività ricreative ancora non meglio specificate, che potremo approfondire solo in fase di recensione.

Dopo l’abbandono del progetto da parte dell’ex-publisher Activision, molti avevano dato Sleeping Dogs per disperso. Grazie alla pervicacia degli sviluppatori invece (i quali sono arrivati ad autofinanziarsi nel periodo immediatamente successivo alla prima cancellazione) il progetto è arrivato tra le nostre mani come un titolo senza grandi pretese, eppure ottimo per divertire tutti gli appassionati di azione sfrenata. Nonostante l’evidente derivazione di molte tematiche e meccaniche di gameplay, grazie all’ottima riproduzione di Hong Kong il gioco acquista una discreta profondità e un colpo d’occhio d’impatto. Quanto queste caratteristiche sapranno caratterizzare un gameplay sostanzialmente nella media, lo potremo scoprire solo nella prossima recensione. Rimanete con noi.

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