Provato - Monster Hunter 4 Ultimate

In attesa della recensione, le prime impressioni sulla versione definitiva di Monster Hunter 4 Ultimate

Un giorno troverò qualcosa di interessante da scrivere qui dentro.


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Per sapere se Capcom ce l'ha fatta un'altra volta con Monster Hunter 4 Ultimate dovrete aspettare la nostra recensione, ma già il fatto che siamo stati ancora una volta risucchiati in un vortice di cacce, raccolte, creazioni di armi ed armature depone a favore dell'ultimo episodio della serie, che introduce molte novità, ma rimane fieramente attaccato al passato nelle sue dinamiche di base.

Capcom non vuole cambiare la formula di gioco, e probabilmente mai lo farà, un po' per sano conservatorismo giapponese, che i numeri clamorosi della serie supportano benissimo, un po' perché Monster Hunter è un unicum, un genere a sé, anche se alcuni hanno provato a copiarlo, con minor successo. Non è un action, non è un hack and slash, non è un gioco di ruolo, è una commistione di vari elementi di gioco, di vari generi, che trovano il loro compimento in una struttura unica. Non che alcune sue caratteristiche non vadano svecchiate, tutt'altro, ve ne sono che richiederebbero parziali ritocchi, ma Monster Hunter vive della sua unicità, è questo è bene capirlo ed accettarlo nel momento in cui si va incontro alla serie. Perché non è vero, come qualcuno ha già scritto, che il quarto capitolo sia accessibile in senso generale: è accessibile per chi alle sue dinamiche è abituato, per le prime ore, quelle necessarie a completare la parte di storia che prevede le missioni basso rango; dopo, diventa difficile e doloroso per tutti, come un mignolo sbattuto sull'angolo di un mobile. E va benissimo così, perché cacciare mostri enormi non può essere facile.

[caption id="attachment_139133" align="aligncenter" width="400"]Monster Hunter 4 Ultimate screenshot Monster Hunter 4 Ultimate - screenshot[/caption]

"non ci si può affidare totalmente ai nuovi espedienti per risolvere le sorti di una caccia"

L'introduzione degli attacchi in salto e della possibilità di aggrapparsi alle belve inferocite è certamente la novità del nuovo episodio, e si riflette profondamente sulla realizzazione delle aree dalle quali sono costituite le varie zone. Quasi ognuna di esse prevede ora una roccia, ora un piccolo altopiano, ora direttamente due diversi livelli, che incitano al verticalismo ed all'arrampicata, aggiungono molto al modo in cui si combatte, lo cambiano, invogliano ad un maggiore dinamismo. Ma, per fortuna, non ci si può affidare totalmente ai nuovi espedienti per risolvere le sorti di una caccia, per le quali continuano a contare sempre tempismo, occhio, ed una buona dose di fortuna. Perché se un Monoblos ti prende con la prima carica, e poi decide di caricarti ancora, ci sono buone probabilità che ti stenda.

Il circolo virtuoso che parte dall'uccisione di un mostro, passa per il reperimento dei materiali, procede verso la creazione di armi ed armature migliori, che consentono di cacciare nuove bestie, funziona ancora benissimo, ma sembra essere meno rigido, concedere qualcosa in più al giocatore, anche perché spesso ci si ritrova ad affrontare missioni secondarie in quantità maggiore che negli altri episodi della serie, deviando un po' dal solito percorso. Ovviamente queste hanno come ricompensa sempre oggetti o innovazioni che aiutano nella caccia, non sono mai fini a sé stesse o raccontano storie parallele a quella principale, ma di certo il gioco pare offrire una maggiore varietà che in precedenza.

[caption id="attachment_139134" align="aligncenter" width="400"]Monster Hunter 4 Ultimate screenshot Monster Hunter 4 Ultimate - screenshot[/caption]

Non vogliamo troppo addentrarci nelle analisi che verranno fatte in sede di recensione, ma per chiudere una piccola nota dedicata al comparto tecnico è doverosa. Monster Hunter 4 Ultimate conferma nella sua versione definitiva le impressioni avute alla prova con mano effettuata durante l'E3: il titolo è solidissimo su questo versante, un piccolo miracolo, visto che di Nintendo 3DS stiamo parlando, ma più che il poligono e la texture piace, tanto, il gusto del colore, i cromatismi accesi e vari. Per tutto il resto, ci sentiamo tra un po'.

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