Provato - LEGO Il Signore degli Anelli

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A pochissimo dal rilascio, abbiamo provato a Milano il Signore degli Anelli secondo TT Games!

Non c’è da chiedersi perché vi siano tante attese (e tante speranze) attorno a LEGO: Il Signore degli Anelli. Negli ultimi quattro anni, le produzioni firmate TT Games si sono guadagnate un posto nel cuore dei fan di tutte le illustri saghe cinematografiche (e, in un caso, fumettistiche) di cui il mattoncino danese s’è preso amorevolemente gioco: Star Wars, Indiana Jones, Batman, Harry Potter. Tra molti alti e qualche occasionale basso (ma mai troppo basso!), l’ambizione degli sviluppatori inglesi è cresciuta sempre più, e ha puntato negli ultimi due anni nientemeno che alla Terra di Mezzo. E non a un frammento di quest’ultima, ma a tutta la Terra di Mezzo, da Bag End a Mordor, per riprodurre in un’unica epica avventura la trilogia cinematografica firmata Peter Jackson.

Le basi del gameplay naturalmente non cambiano, con una forte enfasi sulla cooperativa per due giocatori e sequenze di gioco che riproducono da vicino le scene più famose dei tre film, naturalmente riviste in chiave comica. A differenze di altre trasposizioni, come quella dedicata alle pellicole di Harry Potter, i filmati d’intermezzo sono questa volta pienamente “recitati”, riutilizzando i dialoghi (e le musiche) originali delle pellicole. Un espediente perfetto per rendere rendere più comprensibile lo svolgimento anche ai bambini, ma non solo. La vena comica dei ragazzi di TT Games non è stata per nulla messa in difficoltà dalla presenza dei dialoghi originali, anzi: proprio giocando con la corrispondenza, o meno, tra quanto viene detto e quanto viene mostrato a schermo, gli sviluppatori vi garantiranno più di una risata durante i filmati.

Come vi abbiamo già illustrato durante la nostra prova diretta presso la Gamescom 2012, la particolarità di LEGO: Il Signore degli Anelli risiede soprattutto nella riproposizione dell’intera Terra di Mezzo, che in modalità gioco libero, ossia dopo aver completato la lunga trama, si potrà esplorare nella sua interezza, senza soluzione di continuità. Questo notevole traguardo non rappresenta tuttavia l’unica novità della produzione. Intenzionati a sfruttare al meglio le atmosfere fantasy, i ragazzi di TT Games hanno pensato bene di introdurre nella loro formula di gameplay tradizionale alcuni elementi di stampo decisamente ruolistico.

Tra questi troviamo la presenza di vere e proprie quest secondarie, un’assoluta novità per la serie, e un vero e proprio elemento distintivo del genere GDR. Incontrato un certo NPC, si riceveranno missioni solitamente legate al recupero di determinati oggetti in location lontane. Una volta raggiunte queste ultime completando i livelli dedicati alla trama, basterà tornare indietro e restituire l’oggetto al suo legittimo proprietario per ottenere una ricompensa. Ancor più interessante è l’introduzione nel gameplay del concetto di crafting (ossia la creazione di oggetti a partire da materie prime, altro “classico” dei videogiochi a sfondo ruolistico e fantasy in generale). Completando le missioni della trama ed esplorando la mappa sarà infatti possibile recuperare dei “progetti” utili a costruire oggetti utili ai personaggi (come, ad esempio, degli stivali fatti di Mithril, in grado di fornire speciali abilità al loro possessore) e portarli presso una Forgia. Quest’ultima, a patto di possedere le materie prime necessarie, permetterà di assemblare in breve tempo gli oggetti. Per tenere ordine in tutto questo i personaggi sono stati dotati di un vero e proprio inventario, apparentemente molto chiaro e semplice da utilizzare.

A parte queste novità, LEGO: Il Signore degli Anelli ha mostrato il classico mix di semplici puzzle, combattimenti rapidi e “indolori” e humour pungente, abbinati a una resa grafica come sempre molto curata (nella speranza che, questa volta, l’esplorazione libera sia abbinata a una buona fluidità). Notevole come sempre la cura riposta nella caratterizzazione dei personaggi. Gimli, ad esempio, può in qualunque momento essere "lanciato" da un altro personaggio per creare scompiglio in combattimento, proprio come visto ne Le Due Torri durante la battaglia per il Fosso di Helm. 

Dopo l'ottima riuscita di LEGO Harry Potter: Anni 1 - 4, TT Games ha avuto qualche difficoltà nel riproporre gli stessi livelli qualitativi. Il secondo capitolo delle avventure del maghetto mischiava le atmosfere dark all'humour tipico dei giochi LEGO, con risultati non sempre positivi, mentre LEGO Batman 2 insisteva su meccaniche di gioco troppo complesse, abbinandovi un level design poco ottimizzato. Le premesse su cui si basa LEGO Il Signore degli Anelli sono indubbiamente promettenti, ma non possono garantire la buona riuscita, la quale deve innanzitutto basarsi su una buona rifinitura del gameplay. Tutto questo potremo verificarlo solo a fine mese nell'ormai prossima recensione, rimanete con noi.

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