[E3 2014] Provato - Far Cry 4

Abbiamo testato Far Cry 4, nuovo capitolo della serie di Ubisoft, stavolta ambientato fra le vette himalayane

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Il primo Far Cry, sviluppato in esclusiva per PC da Crytek, rappresentò una vera e propria ventata d’aria fresca nel genere degli sparatutto in prima persona in quanto proponeva alcune caratteristiche quasi del tutto inedite per l’epoca. Grazie ad una grafica sbalorditiva e ad una struttura semi open world il titolo Ubisoft fece letteralmente impazzire migliaia di utenti, dando origine ad una tra le più famose sage di videogiochi attualmente disponibili sul mercato. Da quel lontano 2004 ne è passata di acqua sotto i ponti ed infatti, tra qualche mese, arriverà nei negozi per PlayStation 3, PlayStation 4, Xbox 360, Xbox One e PC la quarta iterazione del famoso franchise, Far Cry 4, che abbiamo avuto la possibilità di testare con mano durante questo E3 2014.

Nuovo episodio, nuova ambientazione: il gioco abbandona totalmente le vecchie location per stabilirsi questa volta sull’Himalaya, nella fittizia nazione del Kyrat. Il protagonista, tale Ajay Ghale, sta tornando nella sua terra natale quando viene coinvolto in una guerra civile causata dal dittatore autoproclamatosi re Pagan Min, che sta opprimendo la popolazione locale la quale vive ormai in condizioni disastrose. Nonostante la trama non brilli per originalità è location himalayana che rende il gioco decisamente interessante: un open world ambientato in montagna apre infatti scenari tutti nuovi dal punto di vista del gameplay. I livelli avranno non solo

"un open world ambientato in montagna apre scenari tutti nuovi dal punto di vista del gameplay"

uno sviluppo orizzontale, ma si espanderanno anche in verticale, permettendo una varietà di situazioni decisamente più ampia che in passato. Il gameplay di conseguenza subirà una bella svecchiata in quanto potremo approcciarci alle missioni in differenti maniere. Nella demo che abbiamo testato era infatti possibile infiltrarsi di soppiatto nell’accampamento nemico, irrompervi all’interno sulla schiena di un elefante o ancora attaccare dall’alto grazie ad un piccolo elicottero. Varietà innanzitutto, un elemento che nei free roaming risulta essere essenziale per non scadere nella ripetitività e banalità.

Venendo però al cuore di questo titolo, ovvero gli scontri a fuoco, abbiamo potuto constatare una certa qualità dell’intelligenza artificiale, che risulta essere reattiva e capace di rispondere nella giusta maniera alle scelte compiute dal giocatore. Promettente l’arsenale di armi a disposizione, che pare essere ben diversificato e sempre pensato nell’ottica di offrire al giocatore diversi approcci agli scontri: si potranno usare le silenziose balestre, i precisi fucili da cecchino o ancora armi più pesanti come mitragliatrici e fucili a pompa. Non mancheranno poi i vari mezzi di trasporto come i già citati elefanti, gli elicotteri o i più classici mezzi corazzati ed automobili. Apparentemente buona l’interattività degli ambienti, che sembra garantirà una certa distruttibilità dagli oggetti a schermo come casse di legno e quant’altro.

[caption id="attachment_130927" align="aligncenter" width="600"]Far Cry 4 - screenshot E3 2014 Screenshot[/caption]

La versione di Far Cry 4 da noi testata era quella PlayStation 4 e dobbiamo dire di non essere rimasti poi così tanto stupiti dal suo comparto tecnico. Il gioco infatti, nonostante offrisse ambientazioni molto vaste e caratterizzate da un elevato livello di dettaglio, mancava un po’ di pulizia visiva, con texture leggermente slavate ed un lieve effetto aliasing. Buoni i modelli poligonali dei vari nemici, realizzati con estrema cura ed animati altrettanto bene, così come abbiamo trovato molto buoni gli effetti speciali come fumo ed illuminazione. Non fantastico invece il framerate, che di tanto in tanto vacillava a causa dei tanti elementi a schermo. Vogliamo però sperare che questo fosse un difetto della versione dimostrativa presente sullo showfloor Ubisoft e che nella versione definitiva questo problema verrà risolto.

Far Cry 4, nonostante non stravolga più di tanto la serie, riesce comunque nel difficile compito di introdurre alcuni nuovi elementi come uno sviluppo verticale dei livelli, in grado di portare nuova linfa vitale ad un gameplay altrimenti fin troppo uguale ai suoi predecessori. Piccole innovazioni che faranno felici sia i fan che i neofiti dell’FPS Ubisoft, alle quali vanno ad aggiungersi un’intelligenza artificiale tutto sommato buona ed un livello di difficoltà tutt’altro che semplice. Unico neo che abbiamo potuto riscontrare riguarda un comparto tecnico in versione console non esattamente entusiasmante, speriamo quindi che tale difetto non si trascini anche nella versione finale del gioco.

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