Provato – Call of Duty: Advanced Warfare
Dopo il mezzo scivolone di Ghosts, Advanced Warfare ha tutte le potenzialità per riportare la saga sui giusti binari
articolo a cura di Lorenzo "Kobe" Fazio
Glen Schofield, co-direttore e producer di Advanced Warfare, sa benissimo che la saga si sta giocando una buona fetta del suo futuro con questo episodio. Il suo curriculum parla per sé (Legacy of Kain e Dead Space tra gli altri) e sul “palco” si muove con l’eleganza di una bestia ammaestrata che conosce a memoria il suo numero. Lo anima il fuoco della passione di chi adora ciò che fa e pesa con estrema attenzione ogni parola.
Non sarà l’unico slogan della giornata, ma Glen sa benissimo che le sole parole non bastano per attirare interesse (e simpatie) di una platea di giornalisti che non sono certo nuovi alle frasi ad effetto. Riassunte brevemente le caratteristiche del nuovo Call of Duty, spegne tutte le luci nella saletta di presentazione e ci introduce a uno dei livelli che comporranno la modalità single player.
Il concept su cui si fonda l’intera esperienza consiste nel regalare all’utente la chiara e viva sensazione di essere un “advanced soldier”, un mercenario del futuro armato di tutto punto e pronto a fronteggiare qualsiasi situazione. Del resto, nel 2055, la politica internazionale si applica più a colpi di mitra, che a suon di trattati diplomatici. Il mondo è sconvolto dall’incubo del terrorismo e gli stati si appoggiano quasi totalmente alle PMC: compagnie militari private che forniscono (sotto lautissimi pagamenti) il meglio dell’industria bellica.
La missione del giorno prevede il salvataggio di alcuni ostaggi a Lagos, Nigeria. Come si faceva un tempo? Irruzione da qualche entrata secondaria, lento avanzamento, qualche lacrimogeno, riflessi rapidissimi nel neutralizzare i terroristi prima che premano il grilletto. I blitz del futuro sono tutta un’altra cosa. L’EXO, principale feature di Advanced Warfare, permette all’avatar di saltare e arrampicarsi fino al tetto. Un paio di esplosivi ben piazzati e lo vediamo irrompere, insieme alla sua squadra, dal tetto. Superati alcuni corridoi ed eliminate, nel silenzio più assoluto, un paio di guardie, il manipolo di salvatori giunge nella sala dove sono tenuti gli ostaggi. Ariete per sfondare la porta? Dopo, ora non serve. Piazzati alcuni sensori sul muro, diventano ben visibili prigionieri ed aguzzini. Eliminare i malintenzionati sparando direttamente sul muro, grazie ai proiettili perforanti, è un gioco da ragazzi.
Nemmeno il tempo dei festeggiamenti, che dal quartier generale giungono nuovi ordini: restano altri cattivi da eliminare. E’ il preambolo di una rocambolesca sparatoria in piena città, tra colpi di RPG e precise raffiche di mitra, e di un’incredibile inseguimento in autostrada dove il nostro salta da un autobus all’altro, tentando di raggiungere un furgone, mentre spara a jeep corazzate ed elicotteri appesantiti da decine di missili pronti ad essere lanciati.
Tra QTE ed eventi scriptati, va da sé che il level design sarà, anche questa volta, estremamente lineare e poco permissivo in termini esplorativi. Ciononostante siamo rimasti positivamente sorpresi da quanto visto. Non che il grado di spettacolarità sia mai stato un problema per la saga, ma il notevole numero di gadget presenti in Advanced Warfare offrirà maggiori possibilità al videogiocatore. Lo scudo, per esempio, può tornare utile per ripararsi dalla pioggia di proiettili nemici durante un fiancheggiamento o essere usato per atterrare un nemico che si è avvicinato troppo.
Anche la trama concorrerà ad incrementare il grado di coinvolgimento del single player. Da sempre l’aspetto meno curato e attraente per il pubblico, il cambio di rotta è stato segnalato dal coinvolgimento intensivo di Kevin Spacey: genio della recitazione che non ha certo bisogno di presentazioni. Da quello che abbiamo visto non ci sono dubbi che sia stato fatto un lavoro magistrale nel motion capture: le espressioni facciali degli attori virtuali sono davvero convincenti. Glen ci ha confessato che il team ha
"il cambio di rotta è stato segnalato dal coinvolgimento intensivo di Kevin Spacey"speso moltissimo tempo ed energia nel confezionare una sceneggiatura all’altezza della situazione e alcuni indizi ci lasciano ben sperare. La direzione artistica del gioco è quanto mai solida. Sledgehammer Games ha effettuato studi sul campo per creare un arsenale futuristico, ma credibile. Gli scorci della Lagos mostrataci ci hanno deliziato: c’è traccia di Mass Effect e del film Io Robot, tutte suggestioni piacevoli che ben si amalgamano con i primi dettagli sulle tematiche trattate dalla storia. Il mondo di Advance Warfare è dominato dalle PMC che, di fatto, detengono pericolosamente il potere e influenzano le scelte politiche dei governi. Sullo sfondo la lotta al terrorismo che sembra non avere fine e si inasprisce giorno dopo giorno. Jonathan Irons, personaggio interpretato da Kevin, ci sembra sfaccettato, carismatico e abbastanza doppiogiochista da regalarci un paio di colpi di scena memorabili.
Per quanto riguarda il multiplayer, se il co-op si nasconde ancora (sappiamo solo che sarà allargato a quattro utenti), abbiamo avuto modo di darcela di santa ragione in compagnia di altri colleghi in una mezza dozzina di partite competitive.
Ciò che impressiona immediatamente è la cura profusa nella personalizzazione del proprio avatar. Tra caschi, gomitiere, scarpe e giubbotti antiproiettile c’è una boutique abbastanza rifornita con cui creare un soldato che appaghi esteticamente. Ancora più imbarazzante la scelta per quanto riguarda armamentario, perks e gadget.
Ogni fucile può essere equipaggiato di proiettili perforanti, mirini, stabilizzatori, ma l’approccio in battaglia sarà influenzato in larga parte dall’EXO che deciderete di equipaggiare. Se tutti i personaggi possono contare sul doppio salto, sulla scivolata (utilissima per schivare una pioggia di proiettili) e sull’attacco al suolo in grado di abbattere tutti i nemici entro il raggio d’azione, ognuno sarà libero di scegliere l’abilità speciale di cui godere. Potrete per esempio affidarvi allo scudo per ripararvi dalle scariche nemiche; optare per l’invisibilità; contare su un extra di salute e così via. Ogni “potere” è vincolato alla durata della batteria che, manco a dirlo, potrà essere potenziata incrementando il livello d’esperienza del personaggio.
Pad alla mano il feeling è inizialmente straniante. Non c’è la stessa fluidità percepita in Titanfall (non è quello l’obiettivo), ma avere a che fare con un personaggio così agile necessita di un minimo di apprendistato. Le mappe testate si sviluppavano quel tanto che bastava in verticale: è sufficiente sopraelevarsi per avere un vantaggio tattico sui sottostanti. Per i camper la vita diventerà difficilissima: avere le spalle protette da un muro è una bella sicurezza, ma il pericolo potrebbe piombare dall’alto. Anche la rinnovata interattività delle ambientazioni rappresenta un fattore in più da tenere in considerazione. Alcuni barili esplodono, le torrette possono essere attivate contro i nemici, un mare burrascoso può dare vita a un devastante tsunami che travolge chiunque si trovi sul suo corso.
“Il potere cambia tutto”, recitano i cartelloni pubblicitari di Call of Duty: Advanced Warfare. Glen Schofield, di potere, ne ha un bel po’: quello di poter traghettare sul serio la saga nella next-gen, far dimenticare ai fan il mezzo passo falso di Ghosts e dimostrare che l’IP stringe ancora lo scettro di miglior FPS su console. Ma si sa: da grandi poteri, derivano grandi responsabilità.