Provato - Batman: Arkham Origins

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Abbiamo testato la nuova avventura del Cavaliere Oscuro...

Un Batman più giovane e irrequieto può bastare ad interessare nuovamente i fan? Secondo i ragazzi di Warner Studios, la risposta è  sì, e Batman: Arkham Origins raccoglie il testimone dei due titoli sviluppati da Rocksteady proponendosi come un prequel, ambientato solo due anni dopo la decisione da parte di Bruce Wayne di indossare cappuccio e mantello e combattere per la salvezza di Gotham. Il passaggio delle consegne da uno studio di sviluppo all'altro non è certamente stato semplice, in quanto Arkham Asylum e City detengono medie di valutazione impressionanti presso la stampa internazionale, e hanno fatto registrare ottimi numeri al botteghino. In altre parole, si tratta per il nuovo team di sviluppo di una doppia sfida, dato che da una parte c'è  la grande responsabilità che accompagna un brand importante come quello del Cavaliere Oscuro, dall'altra la necessità di mantenersi su standard qualitativi molto alti.

Un evento organizzato da Warner a Milano ci ha permesso di vedere nuovamente in azione il prequel, e provarlo direttamente, scoprendo come, nonostante la formula di base non sia affatto cambiata, l'atmosfera che si respira in Origin sia interessante, e alcune piccole aggiunte effettivamente ci siano. L'intenzione dei ragazzi di Warner Studios era innanzitutto porre Batman, e i giocatori, in una situazione inedita, e gli inizi della carriera del Pipistrello rappresentano, in questo senso, un'ottima scelta. Invece di trovarsi, come di consueto, costantemente appoggiato dalla polizia e dei cittadini di Gotham, il giovane Batman di Origins sarà visto da molti come una minaccia, le sue vere intenzioni ancora ignote. La polizia gli darà  la caccia tanto quanto i criminali, e la corruzione che serpeggia nella città non farà che complicare ulteriormente la sua esistenza. In questo clima tutt'altro che facile, Batman si troverà anche a dover gestire il difficile rapporto tra la sua vita di giustiziere e quella di playboy milionario, dando più di un grattacapo al maggiordomo Alfred. Proprio il rapporto con quest'ultimo verrà  valorizzato in Origins, dando più spazio a dialoghi e situazioni che coinvolgano lo storico personaggio, a volte in maniera turbolenta.

Anche Gordon, semplice poliziotto all'epoca in cui Origins è ambientato, avrà la sua parte, e potremo probabilmente vivere in prima persona una rilettura del suo primo incontro con il Pipistrello. Dal punto di vista del gameplay, a una netta espansione della mappa di gioco (grande circa il doppio rispetto a quella offerta da Arkham City), corrisponde un aumento delle attività secondarie, che andranno come di consueto ad affiancare le missioni legate alla trama. Tra queste ultime troviamo una serie di incarichi legati a un'organizzazione criminale di Gotham nota come Anarchy, che si raccoglieranno sotto il nome di missioni Most Wanted, e le nuove investigazioni. Queste ultime vedranno il Cavaliere Oscuro giungere sulle scene del crimine a cose fatte, permettendo al giocatore di sfruttare nuove tecnologie investigative per ricostruire l'accaduto e dare la caccia ai responsabili. Se queste novità  si riferiscono alla libera esplorazione, le missioni legate alla trama si svolgeranno in maniera del tutto tradizionale per la saga, almeno per quanto visto finora, con un'unica eccezione. Alcune boss fight vedranno infatti l'introduzione di un nuovo stile di combattimenti corpo a corpo con inquadratura ravvicinata. Spettacolari e molto prolungati, questi scontri si sono rivelati durante le nostre prove dirette anche molto impegnativi, con la necessità di utilizzare alla perfezione la contromossa e il concatenamento dei successivi attacchi.

Per sconfiggere Deathstroke, protagonista della boss fight provata dal vivo su Playstation 3, ci sono voluti diversi tentativi, confermando come il livello di sfida generale sia piuttosto elevato. Dal punto di vista grafico, la versione Playstation 3 da noi provata non ha rivelato passi avanti degni di nota rispetto al diretto predecessore, peraltro già in grado di restituire visuali di buona qualità. La prova diretta di Batman: Arkham Origins ha confermato come il passaggio del testimone da Rocksteady a Warner Studios sia avvenuto in maniera indolore, con il mantenimento di tutte le buone caratteristiche dei due predecessori. Per quanto riguarda invece il rischio di trovarsi tra le mani un gioco sin troppo simile a Arkham City, questo potrebbe essere in parte scongiurato grazie alla trama interessante e all'aggiunta di nuove attività legate alla libera esplorazione. Di certo, da Arkham Origins non ci si può  aspettare una capitolo innovativo per la saga, ma questo non dovrebbe impedirgli di rivelarsi un gioco più che valido per tutti i fan. Tuttavia, solo una prova estesa potrà rispondere a tutti i quesiti lasciati in sospeso, e al verdetto non manca ormai molto.

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