[E3 2014] Provato - Alien: Isolation

Abbiamo provato durante l'E3, Alien: Isolation, nuovo FPS ambientato nel claustrofobico mondo creato da Ridley Scott

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Sono davvero pochi purtroppo i videogiochi dedicati alla serie cinematografica Alien che si sono rivelati dei titoli brillanti. Tra questi non c’è di certo il recente Alien: Colonial Marines, che è risultato una vera e propria delusione sia per i fan che per la critica, raccogliendo valutazioni che difficilmente sono arrivate oltre una misera sufficienza. Vien da sé che quando Alien: Isolation è stato annunciato da Sega subito si è pensato al peggio visti i precedenti, fortunatamente però a sviluppare il gioco c’è il team The Creative Assembly, famoso per la serie Total War, che sembra aver preso il progetto molto seriamente. Durante l’E3 di Los Angeles abbiamo avuto modo di provare con mano un breve livello di questo intrigante survival horror, che si colloca a metà strada tra i classici giochi di Alien e i titoli indie della serie Penumbra.

La storia di Alien: Isolation si svolge 15 anni dopo gli eventi del primo Alien, e vedrà Amanda Ripley, la figlia di Ellen Ripley, investigare sull’incidente della nave Nostromo a bordo della stazione spaziale Sevastopol. Arrivata però sul luogo scopre quasi immediatamente che la stazione è stata infestata da un Alien e dovrà quindi combattere per la sua sopravvivenza in un ambiente totalmente ostile. L’idea del team di sviluppo era quella di creare un gioco nel quale l’utente fosse

"La storia di Alien: Isolation si svolge 15 anni dopo gli eventi del primo Alien"

completamente solo contro un unico nemico estremamente intelligente, così da non dover scadere in un gameplay da banale shooter come invece era stato per Alien: Colonial Marines. Per sopravviere sarà quindi necessario utilizzare tattiche stealth, che consistono nel camminare lentamente per non far rumore, nascondersi all’interno di nascondigli o in luoghi bui o ancora utilizzare vari oggetti per distrarre l’Alien. L’intelligenza artificiale che dovremo fronteggiare è stata definita da Creative Assembly come molto complessa ed in grado di evolvere durante l’avventura, così da dare l’impressione che il nemico impari le tattiche del giocatore costringendolo ad adottare stratagemmi sempre nuovi. Il giocatore potrà trovare nelle varie ambientazioni anche delle armi, queste però saranno utili unicamente per spaventare l’Alien o nel caso eliminare gli altri nemici umani ed androidi che popolano la stazione spaziale.
Il gameplay del titolo non è però fatto solo di fughe e nascondigli: Amanda Ripley dovrà anche risolvere enigmi di vario genere per poter avanzare nella sua avventura, proprio come avveniva nei Panumbra. Speriamo che questi non si riducano banalmente nel trovare una chiave ma che richiedano anzi al giocatore una certa dose di ingegno per essere risolti. Interessante inoltre la presenza della modalità sfida, esterna alla campagna single player e nella quale il giocatore dovrà fuggire da una determinata stanza nel minor tempo possibile e cercando di rispettare alcuni requisiti come non usare armi o non farsi scoprire dal nemico.

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Parlando del level design, questo è stato progettato in modo tale che vi siano molteplici uscite ed entrate alle stanze, così da fornire sia all’Alien che al giocatore più percorsi possibili per attaccare o scappare. Un elemento molto importante questo, che permette al giocatore di scegliere la tattica che più gli si addice per riuscire a venire a capo della situazione in cui si trova. Molto d’atmosfera poi la scelta di utilizzare un’interfaccia a schermo estremamente minimale, che mostra all’utente giusto quelle informazioni essenziali come la carica della torcia o il numero restante di oggetti utilizzabili. Non ci sarà alcun radar visibile a schermo e sarà quindi necessario utilizzare l’apposito Motion Tracker per poter capire dove si trova il nemico.

Molto buono il comparto tecnico, che riprende in pieno lo stiel sci-fi di inizio anni 80 non tradendo affatto il design dei film originali. Gli sviluppatori hanno addirittura avuto accesso al materiale audio e video del film originale per riuscire a ricreare al meglio l’universo di Alien e a

"Le atmosfere sono fedelissime alla pellicola cinematografica"

giudicare da quanto abbiamo provato ci sono riusciti molto bene. Il comparto sonoro poi avrà un ruolo importantissimo nel gioco in quanto ci permetterà di capire i movimenti del nemico e di reagire di conseguenza. Giocare in un ambiente rumoroso o senza audio comporterà la sconfitta! Da segnalare infine il pieno supporto ad Oculus Rift: durante la fiera abbiamo potuto provare il titolo con il visore Facebook e l’esperienza di gioco ne ha guadagnato parecchio. Non vi nascondiamo infatti che quando l’Alien ci ha scoperti ed ha iniziato ad inseguirci il livello d’ansia e paura è salito alle stelle, con tanto di salto sulla sedia nel momento in cui siamo stati infilzati dalla sua coda.

Alien: Isolation ha tutte le potenzialità per essere uno dei migliori survival horror dedicati alla famosa serie cinematografica che si siano mai visti. Le atmosfere sono fedelissime alla pellicola cinematografica, il gameplay basato sulla fuga ed il nasconderci ci ha convinto ed anche tecnicamente il prodotto Creative Assembly fa la sua bella figura. L’unico dubbio che ci è sorto riguarda una certa ripetitività di fondo che potrebbe affliggere a lungo andare il titolo, ma se gli sviluppatori si impegneranno a creare enigmi e situazioni sempre vari potremmo potenzialmente ritrovarci tra le mani un signor gioco!

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