Pretty Woman: nuovi dettagli sul drammatico finale originale

L'episodio de I film della nostra infanzia dedicato a Pretty Woman spiega perché il drammatico finale originale non piacque alla Disney

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Pretty Woman, una delle commedie più importanti degli anni ’90, è nato da una sceneggiatura ben più drammatica di quella che abbiamo visto. È ben noto che il finale originale sarebbe dovuto essere assai più cupo di quello poi effettivamente girato. Grazie alla serie di documentari I film della nostra infanzia, sono arrivate nuove informazioni raccontate dalle persone direttamente coinvolte nella pellicola sulla conclusione alternativa. Vediamo di seguito come sarebbe stata.

La storia originale nasce dall’esperienza dello sceneggiatore J. F. Lawton. In cerca di fortuna nel mondo del cinema, egli viveva fuori Hollywood in un quartiere frequentato da diversi spacciatori e prostitute. L’high concept alla base di tutto, la convivenza di una settimana tra un affarista dell’alta finanza e un prostituta, deriva da una storia vera raccontata a Lawton.

Il film inizialmente si intitolava Three Thousand (Tremila) e passò di mano in mano tra molte case. Iniziò dalla Vestron, arrivò alla New Regency fino alla Touchstone Pictures, la divisione per adulti della Disney. Lo script piaceva, ma si voleva rendere il film più leggero e per questo venne assunto Garry Marshall, l’uomo dietro a Happy Days e Mork & Mindy.

La struttura base della sceneggiatura originale era la stessa del Pretty Woman arrivato in sala, con alcune differenze sostanziali nel tono. Kit era malata e si faceva di crack. Anche Vivian si drogava e la sceneggiatura era ben lontana dall’avere quell’aspetto di fiaba per adulti in live action che ottenne poi al montaggio. La Disney spingeva per una chiusura più ottimistica, ma fino alla fine la pellicola sembrava fuori controllo senza un tono preciso.

Pretty Woman fondamentalmente nacque sul set. Garry Marshall portò lo stile di produzione televisivo, superando le molte riscritture della sceneggiatura e lavorando alla storia direttamente nel momento delle riprese. Stretti sui tempi, iniziarono a girare senza avere tutte le parti minori assegnate. Man mano che andavano avanti anche la storia si modificava attraverso improvvisazioni. Con una quantità incredibile di girato da processare, il tono di Pretty Woman fu trovato al montaggio. 

Il successo delle anteprime test aperte al pubblico fugò i molti dubbi sul film. Così cambiarono il titolo da Three Thousand a Pretty Woman. E non solo quello: anche il finale della sceneggiatura originale venne modificato.

Lawton spiega infatti che nella sua idea Edward avrebbe abbandonato Vivian nello stesso posto in cui l’ha incontrata. Non avrebbero trovato Kit morta (come alcune voci dicono da tempo), ma la scena sarebbe stata altrettanto dura. Nel finale originale Edward dà i tremila dollari che spettavano alla ragazza. Vivian li rifiuta, allora l’uomo li appoggia sul marciapiede e si allontana in macchina. La ragazza glieli lancia contro facendoli volare al vento. Vede i senzatetto della zona attratti dalla scena e inizia a raccoglierli da terra. 

Quei soldi le servono per mantenere fede alla promessa di portare Kit a Disneyland. Kit le dice: “posso prendere uno di quei palloncini con le orecchie?”. Vivian non risponde. L’amica allora ribatte: “Che cosa stupida. Quelli sono per bambini”. Al che Vivian risponde: “No, tesoro. Puoi prendere un palloncino, uno con le orecchie”. Guardano fuori dalla finestra e l’autobus prosegue fino alla fine del film.

Il motivo quindi per cui la Disney rifiutò la conclusione originale era perché riguardava loro direttamente. Il parco divertimenti era associato a una scena decisamente pessimista e cupa. Non certo a quell'idea di felicità e spensieratezza che tanto identifica la casa di Topolino.

Questa idea di Pretty Woman è molto simile alla chiusura di Un sogno chiamato Florida di Sean Baker, dove le due bambine protagoniste (che vivono in un quartiere poverissimo ai confini del parco di Orlando) fuggono dalla loro vita in strada. Si prendono per mano e corrono verso il Magic Kingdom, in cerca di sollievo dalla propria condizione. Che Baker si sia ispirato a Pretty Woman?

Fonte: Netflix

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