Piedone: tutte le differenze e le aderenze della nuova serie con i film di Bud Spencer

Tutto quello che abbiamo capito della nuova serie Piedone dalla set visit, le differenze con i film con Bud Spencer e la questione delle botte

Critico e giornalista cinematografico


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La serie arriverà prossimamente su Sky e Now (le riprese sono finite da poco), è ambientata nel mondo del Piedone di Bud Spencer ma racconta nuovi personaggi

Saranno 4 puntate quelle di Piedone, ognuna strutturata come un film a sé ma con un filo conduttore che le collega tutte, un tipo di serialità procedural verticale che Sky già fa con BarLume o Petra. E tutte ambientate nel presente. Non c’è quindi che un riferimento ai 4 film originali con Bud Spencer, in questo che è un newquel (una storia ambientata diversi anni dopo l’ultimo capitolo dell’originale che fa ripartire una storia diversa) con l’unico attore italiano dotato di una possibile credibilità come cadetto di Bud Spencer: Salvatore Esposito. La dicitura ufficiale è che questo Piedone è “liberamente ispirato” a quelli originali, di fatto sappiamo che Esposito non interpreta il personaggio di Piedone (cioè il commissario Rizzo), ma qualcuno che raccoglie l’eredità di quel poliziotto e che è cresciuto sotto la sua ala e torna a Napoli per fare un tipo di lavoro simile, vicino alle persone, attento alla realtà di strada e duro con i criminali. Valori positivi come non ci fosse un domani.

Ma andiamo subito al sodo perché come ha dimostrato l’operazione Altrimenti ci arrabbiamo del 2022 con Edoardo Pesce e Alessandro Roja, uno dei problemi maggiori quando si prova a riprendere le fila dei film di Bud Spencer e Terence Hill, o di solo uno dei due, è che il marchio più evidente, cioè quella particolare forma di rissa tra cartoon e clown, è non solo impossibile da rifare fedelmente ma comunque sarebbe ridicola oggi. 

“Pensate che cosa ridicola se avessimo rifatto oggi i pesci surgelati in faccia del prefinale del primo film” mette subito in chiaro Alessio Maria Federici che dirige tutti e 4 i film. L’idea che hanno avuto lo sceneggiatore Peppe Fiore e Salvatore Esposito per risolvere il problema è di quelle che mettono curiosità: il protagonista di questo Piedone è un poliziotto con un passato da wrestler. Quindi grosso (ovviamente) ma atletico e dotato di una maniera sua di affrontare i confronti fisici.

L'origine del progetto di una serie di Piedone

Il giorno in cui siamo stati invitati sul set si girava una delle prime scene del primo film, in cui l’ispettore Vincenzo Palmieri (il protagonista), che inizialmente lavora all’Interpol, sotto pseudonimo sta facendo un incontro di wrestling a Stoccarda. Gli eventi lo porteranno a tornare a Napoli e riprendere la lotta al crimine.

La storia vuole che il primo germe dell’idea sia venuta in un incontro tra Giuseppe Pedersoli,  figlio di Bud Spencer e Salvatore Esposito che quest’ultimo ha raccontato: “Giuseppe mi ha invitato al Palazzo Reale a Napoli dove c’era l’esposizione di un museo itinerante dedicato a Bud Spencer. Ho incontrato tutta la famiglia, ero lì da fan. Ci siamo parlati ed è nata l’idea di Piedone”.

Il passo successivo è stato creare un soggetto e una proposta articolata, fase in cui è entrato in gioco lo sceneggiatore Peppe Fiore. Tutti insieme poi sono andati a parlare con la Titanus (detentrice dei diritti sul marchio) e Wildside (che l’avrebbe potuta produrre). In maniera abbastanza poco consueta un accordo e un budget si sono trovati molto rapidamente. Su quel soggetto lì, scritto da Fiore, Pedersoli e Salvatore Esposito è stata poi scritta la sceneggiatura completa dei 4 film.

La questione della violenza

E proprio Fiore si è dilungato a spiegare il problema delle botte: “Piedone era un poliziotto che menava le persone, cosa oggi anacronistica, che non era quello che volevamo, ci interessava fare qualcosa di contemporaneo che dialogasse in modi intelligenti con una proprietà intelletuale molto radicata nella memoria collettiva”.

Dopo molto pensare e discutere l’idea giusta per risolvere sarebbe venuta proprio da Salvatore Esposito: “Eravamo seduti a un tavolino di Villa Borghese quando Salvatore mi ha detto che sarebbe potuto essere un lottatore di wrestling. Ed è perfetto”. E Federici ha continuato: “È una maniera di riportare l’idea di una lotta non realmente violenta. E poi la mia generazione è cresciuta con il wrestling”.

Salvatore Esposito lo spiega ancora meglio: “Il wrestling ci è sembrata l’idea migliore per fare in modo che l’ispettore potesse confrontarsi con i criminali senza armi. Avevamo pensato a cose come l’aikido o il pugilato ma il wrestling ha in più la componente dell’intrattenimento, e spettacolarizzandola riesci a non metterci in concorrenza con quello che si vede su YouTube quanto a violenza”.

Nonostante il giorno della set visit fosse quello in cui veniva girata proprio una sequenza di wrestling (ma sul ring, con il campione italiano di wrestling mascherato a fare da controfigura per Salvatore Esposito) non è stato possibile vedere come venisse girato se non dai monitor e da un’altra stanza. Alessio Maria Federici però ha poi parlato di come siano state impostate in generale le scene d’azione: “Le abbiamo costruite nella modalità visivamente più forte possibile. E proprio facendo questo Salvatore mi ha stupito. La prima cosa che mi ha colpito è stato il suo darsi all’azione con un gusto visivo non comune. E questo aiuta un regista. Ci tiene e quando si confronta con i cattivi mostra come tutto questo permetta al suo personaggio di sfogarsi”.

Infine il wrestling assolve anche a una funzione narrativa. Una delle differenze tra questo ispettore Palmieri e il commissario Rizzo di Bud Spencer è che Palmieri è un personaggio ferito e quindi rabbioso “e il wrestling è un modo per negoziare con questa ferita, mettersi una maschera per maneggiare quella rabbia”. 

Differenze e somiglianze tra i due Piedone

Un’altra differenza con i film originali è che Rizzo e Palmieri sono proprio due uomini diversi, Palmieri fu salvato da Rizzo da una realtà difficile, e da lui protetto. Ora vuole rappresentare quegli stessi ideali con i quali è stato cresciuto “far valere quelli che erano i valori positivi di Rizzo sulla legalità e l’umanità ma con metodi e modi diversi” spiega Esposito stesso.

Quindi si capisce che la grande connessione con la serie di film originali è l’umanità: “La bellezza della serie sarà che c’è tanta umanità” dice sempre Esposito “Ovviamente c’è il crime e l’action ma anche il sentimentale. Sono stati bravi Peppe, i ragazzi e Alessio a fare in modo che questi personaggi la storia e il racconto avessero un’anima che va oltre il semplice caso, che avrà un effetto positivo sulla gente”.

Nella storia c’è in realtà un altro commissario che affianca il protagonista, Sonia Ascarelli, interpretata da Silvia D’Amico, e poi c’è Fabio Balsamo, che interpreta Michele Noviello. Balsamo in teoria rappresenta la linea ironica e leggera ma è lui stesso a spiegare di aver chiesto e ottenuto “un personaggio stratificato dotato di diversi livelli. È un estimatore dell’ispettore Palmieri che apprende da lui, lo supporta e lo imita. Sul set siamo però andati oltre la parte più leggera e Alessio mi ha fatto esprimere una grande umanità. Così alla fine è un personaggio compiuto, che non ha niente di irrisolto”.

Si vedrà mai Bud Spencer? Nessuno risponde ma le facce fanno capire che in qualche maniera... sì.

Piedone è una produzione Sky Original realizzata da Nils Hartman per Sky Studios Italia, Sonia Rovai per Wildside e Maria Grazia Saccà per Titanus production.

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