Peter Jackson dirige Lo Hobbit?
Non ha dubbi Il Giornale, che pubblica la notizia senza se e senza ma. Peccato che tutto nasca da parole di stima di Guillermo del Toro. Intanto, continua la polemica su Pupi Avati e il Festival di Venezia...
Rubrica a cura di ColinMckenzie
Non mostra esitazioni Il Giornale di ieri, che per un trafiletto mette come titolo "Peter Jackson gira The Hobbit" e poi scrive "sembra non ci siano dubbi". Fonti della produzione? Affermazioni dello stesso regista? Macché, tutto merito di una dichiarazione di Guillermo Del Toro, che lo considera "la persona giusta, l'unica, la scelta logica". Concordiamo con Del Toro, ma ovviamente prima di dare la cosa per scontata vorremmo conferme più sicure. Ah, poi se i giornalisti italiani utilizzassero i titoli italiani delle opere che citano, saremmo tutti più felici...***Su Avvenire continua (con un certo ritardo) la polemica su The Blind Side, che "in Italia non si può vedere". Ora, che un'uscita su pay tv e poi in dvd significhi che il film non si può vedere, fa un po' ridere, ma è il solito discorso per cui molti giornalisti pensano che non uscire in sala sia la morte di una pellicola. Aggiungiamo qualche giudizio poco convincente (è molto difficile vedere quale sia il collegamento tra Invictus e The Blind Side) e cose sbagliate (The Blind Side è stato un trionfo al botteghino americano, ma non "ha scalzato New Moon", a meno di non voler leggere solo alcuni weekend parziali e non il dato definitivo).Lo stesso Avvenire titola così sulla folle polemica Avati:
Ma che è, una storia di corna? Il meglio ovviamente lo troviamo su Libero (articolo di Giorgio Carbone: e chi se no?), che titola senza dubbi:Venezia tradisce Avati, poi lo corteggia
Pupi Avati fatto fuori dal cocco della Dandini".
Cerco di immaginarmi gente come Marco Muller ed Enrico Magrelli a farsi dare ordini dalla Dandini, ma mi interrompo per il troppo ridere. Poi, in un trafiletto, si fa pensare che Celestini abbia più 'appoggi' di Avati (che viene citato come un 'cane sciolto') perché può sfruttare la distribuzione della Bim. Peccato che Avati sarà distribuito dalla 01, non proprio l'ultima arrivata visto che si tratta della società della Rai. Peraltro, la cosa divertente è che fino a qualche giorno fa si pensava che soltanto i film Medusa e 01 avessero possibilità di andare in concorso, giusto per capire chi ha gli appoggi di chi...
Sempre Carbone il 24 ci regala un pezzo sui film che hanno successo nonostante siano incomprensibili. Ci mette di tutto, sia film che tutto questo successo non lo hanno avuto (Predators, The Box) che il vero film al centro del pezzo, Inception (che è molto più semplice di quanto non traspaia, almeno per una generazione di under 50). Insomma, solito pezzo-frullatore poco convincente...
***Sul Messaggero di venerdì bell'articolone su Evelina Manna, chiamata "La donna del mistero" nel titolo ed esaltata per aver danzato (francamente non ricordo, ma penso per pochi secondi) di fronte a Colin Farrell in Alexander di Oliver Stone. La Manna è protagonista de La donna velata, che passa su Canale 5. Peccato che nel lungo articolo (molto lungo per un'attrice dal curriculum così breve) non si menzioni neanche per sbaglio la vera ragione per cui la Manna è diventata famosa...
***Gloria Satta, probabilmente emozionata di incontrare Giovanni Veronesi, si lascia andare a questa dichiarazione sul Messaggero:
A Taormina, un mese fa, la star di Taxi Driver elogiò pubblicamente Veronesi, citandolo tra i suoi autori preferiti accanto a Fellini e Tornatore".
In realtà, De Niro (peraltro descritto da chi c'era come annoiato dalla solita domanda sul cinema italiano) disse soltanto che gli era piaciuto Manuale d'amore, nun s'allargamo. Comunque, fanno molto di peggio i tanti mass media che sostengono che l'attore di Toro scatenato parteciperà a Manuale d'amore 3, equivoco nato semplicemente perché Veronesi ha detto che gli piacerebbe averlo nel film (e che doveva dì, che je faceva schifo?)...
***Silvia Kramar sul Giornale riprende una vecchia storia su Angelina Jolie che potrebbe ritirarsi e smettere di fare l'attrice. La cosa bella è che tutto nasce da un'intervista a Vanity Fair in cui la diva sostiene che non soffrirebbe se non dovesse più recitare. Parole semplicemente di buon senso, poi se uno vuole interpretare liberamente affari suoi. Certo che dover stare negli Stati Uniti per scrivere queste cose...
***Su Grazia si cerca il nuovo James Bond, partendo da nomi improbabili perché troppo noti (Christian Bale, Hugh Jackman), ma tirando fuori qualche buona idea (Jon Hamm? Magari). Peccato che si parta da un presupposto molto discutibile, ossia che sia "terminata l'era di Daniel Craig". E chi l'ha detto?
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