Persona 3 Portable e Persona 4 Golden, Atlus colpisce ancora | Speciale

Persona 3 Portable e Persona 4 Golden tornano in una nuova versione, perfetta per chi non ha avuto occasione di giocare questi due capolavori

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Nata come spin-off della serie Megami Tensei, Persona è una saga che ha saputo conquistare gradualmente un numero di giocatori sempre maggiore. Merito di sapiente mix tra storie profonde costruite attorno alla psiche umana e un gameplay perfettamente bilanciato, che eleva le meccaniche tipiche dei JRPG

Dopo un paio di episodi senza dubbio riusciti, è però con Shin Megami Tensei: Persona 3 che il franchise fa un netto balzo in avanti. Vengono infatti inseriti all’interno della serie degli elementi che permettono al giocatore di vivere dei momenti tipici del genere “slice of life”, rendendo così la narrazione ancora più stratificata. L’utente si trova quindi a stringere amicizie e a mescolare sezioni di combattimento con altre incentrate sulla vita quotidiana dei vari protagonisti. Un’idea perfezionata ulteriormente in Shin Megami Tensei: Persona 4 e portata all’eccellenza da Persona 5.

Anno dopo anno, Atlus ha ben pensato di rilanciare continuamente i migliori capitoli di questa saga. Ecco che quindi ci siamo trovati tra le mani Persona 3 Portable e Persona 4 Golden, riproposizione rispettivamente per PlayStation Portable e PlayStation Vita dei due celeberrimi episodi. A distanza di più di dieci anni, la software house nipponica ha infine deciso di rendere queste due edizioni disponibili anche per PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox, Nintendo Switch e PC. Se siete abbonati all’Xbox Game Pass, i due titoli sono disponibili anche all’interno dell’ottimo catalogo del servizio Microsoft.

Per l’occasione abbiamo deciso di ragionare insieme sulle due recenti pubblicazioni, per capire se meritano di essere recuperate o se, invece, approdano su console attuali con troppo ritardo.

Persona 3 Portable

PERSONA 3 PORTABLE, UN TITOLO SPAVENTOSAMENTE MATURO

Partiamo da Persona 3 Portable, riproposizione datata 2009 del titolo uscito originariamente su PlayStation 2 nel 2006. La trama di questo episodio vede il protagonista del gioco trasferirsi a Tatsumi Port Island per frequentare la Gekkoukan High School. Durante una notte qualsiasi, il ragazzo viene attaccato dalle Ombre e, prima di venire sopraffatto, scopre di poter utilizzare il potere di evocare una potente Persona. Trattasi di un combattente nato dell’anima del suo proprietario e in grado di rifletterne le caratteristiche psicologiche. Insieme a un gruppo di altri ragazzi dotati di questo potere, il nostro protagonista si troverà quindi costretto ad affrontare le Ombre e a scoprire un mistero che sembra legato alla sua famiglia.

Il terzo episodio della saga ideata da Atlus ha dalla sua non solo l’introduzione delle relazioni con i personaggi secondari, ma anche una storia mostruosamente matura. Vi basti pensare che, per risvegliare le Personae, i vari combattenti dovranno spararsi in testa con una pistola. Un’idea che, abbinata allo stile cartoon del gioco, non può non far scorrere un brivido lungo la schiena. Questa nuova edizione non è forse la migliore possibile dal punto di vista narrativo, dato che mancano alcuni elementi di Persona 3 FES, versione uscita un anno dopo di quella originale con diversi contenuti extra. Allo stesso tempo, però, è la miglior versione ludica, dato che si potranno utilizzare in combattimento non solo il protagonista, ma anche i personaggi secondari. Caratteristica assente nelle altre iterazioni del gioco, dove i compagni erano guidati da una (discreta) IA.

Persona 3 Portable è invecchiato e i dev non sono riusciti a mascherarlo del tutto. Lo si nota soprattutto nell'esplorazione del mondo, che passa per scene statiche dalle quali decideremo con quali personaggi interagire. Allo stesso tempo, però, si tratta di un pezzo di storia dei JRPG che tutti dovrebbero giocare almeno una volta nella vita. Soprattutto ora che il titolo è stato finalmente tradotto in italiano.

Persona 4 Golden

PERSONA 4 GOLDEN, IL RITORNO DI UN CAPOLAVORO

Discorso molto diverso per Persona 4 Golden, che nonostante sia uscito nel 2012, rimane un vero e proprio capolavoro immortale. La storia vede il protagonista andare a vivere da suo zio a Inaba, una piccola cittadina rurale. Passano pochi giorni prima che il paese venga posto sotto i riflettori in seguito a una serie di omicidi. Omicidi che, a quanto pare, potrebbero essere collegati al “Canale di Mezzanotte”, un misterioso canale televisivo che promette a chiunque lo guardi di trovare la propria anima gemella.

Anche in questo caso, ci troviamo di fronte a un titolo maturo nelle tematiche e nella messa in scena, in perfetto contrasto con lo stile anime della produzione. A differenza del terzo capitolo, però, Persona 4 Golden permette al giocatore di esplorare approfonditamente gli ambienti di gioco e di interagire in modo ancora più approfondito con i vari comprimari. Inutile dire che bastano poche ore per rimanere completamente calamitati dall’opera di Atlus. Un'opera che risulta a distanza di anni ancora magnifica sotto tutti i punti di vista. Certo, la grafica potrà essere anche invecchiata, ma l’ottima scrittura e il gameplay dinamico fanno rapidamente dimenticare qualsiasi modello poligonale di dieci anni fa.

Anche in questo caso, inoltre, per la prima volta il gioco è stato tradotto in italiano. Una scelta possibile dopo il grandioso successo nel nostro Paese di Persona 5 Royal.

UNA COMBO PERFETTA

Non andremo molto per il sottile: la riproposizione in italiano di Persona 3 Portable e di Persona 4 Golden è esattamente ciò che tutti gli amanti dei JRPG volevano da anni. Si tratta di due opere indimenticabili che tutti, almeno una volta, dovrebbero aver giocato dall’inizio alla fine. Alcune meccaniche potrebbero sembrarvi datate (soprattutto all'interno del terzo capitolo), ma fidatevi: una volta iniziati non vi staccherete più dai mondi creati dal team nipponico.

In spasmodica attesa di notizie su Persona 6, rigiocare questi due episodi è il modo migliore per passare il tempo. L’idea di pubblicarli a un prezzo inferiore a venti euro l’uno, inoltre, rende l’acquisto di questi capitoli quasi obbligatorio. L’unico vero motivo per non giocarli è un odio atavico nei confronti dei combattimenti a turni. In caso contrario, fateli vostri quanto prima, soprattutto se siete abbonati al Game Pass. Grazie al servizio Microsoft, infatti, non dovrete far altro che scaricarli sulla vostra console per godere appieno della magia tipica di Persona.

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