Perché Paolo Virzì deve andare agli Oscar
A pochi giorni dalla decisione ufficiale sul candidato italiano all'Academy Award per il miglior film straniero, un candidato emerge sugli altri e sembra il migliore da proporre: La prima cosa bella...
Rubrica a cura di ColinMckenzie
Ci sono dieci candidati al momento che si sono 'proposti' per rappresentare l'Italia agli Oscar e da questi emergerà il candidato ufficiale, che verrà annunciato il 29 settembre. Alcuni, per varie ragioni commerciali e produttive (e non tanto artistiche), non hanno possibilità, come Baciami ancora, Basilicata Coast to Coast, La doppia ora, Le quattro volte e 20 sigarette. Altro discorso per Mine vaganti, La nostra vita, Io sono l'amore, L'uomo che verrà e La prima cosa bella. La nostra vita può vantare un premio per il migliore a Cannes (anche se non è stato amato moltissimo), Mine vaganti è andato bene al botteghino e Io sono l'amore può appoggiarsi sugli ottimi risultati all'estero, oltre che sul premio Oscar Tilda Swinton. I due titoli più forti sembrano il vincitore del David di Donatello L'uomo che verrà e La prima cosa bella, che a quel premio aveva ottenuto il numero maggiore di candidature.Ma come funziona l'Academy per quanto riguarda la categoria miglior film straniero? A differenza di quasi tutte le altre sezioni, qui c'è un Comitato ristretto che vede i film selezionati dai vari Paesi nel mondo. Si tratta quindi di un gruppo di persone (qualche centinaio) decisamente meno numeroso, che prima sceglie una shortlist di nove titoli e poi una di cinque, con l'opzione per un comitato ancora più ristretto (se non sbaglio, una trentina di persone) di recuperare dei film che giudica meritevoli (e che erano stati scartati dagli altri) nella fase di shortlist.
In generale, questo ha portato a scelte spesso controverse, ma che presentano punti in comune. Si tratta di storie lineari, abbastanza semplici, con personaggi che di solito vivono trasformazioni importanti e in generale con vicende facilmente coinvolgenti. Dal 2000 in poi, hanno infatti vinto titoli come Le vite degli altri, Tsotsi, Il mare dentro, Le invasioni barbariche, Nowhere in Africa, No Man's Land e La Tigre e il dragone.Proprio la struttura allargata dell'Academy (anche se qui è un comitato ristretto, si parla comunque di centinaia di persone) ha reso i giudizi ben diversi da quelli che escono dai Festival, tanto che praticamente ogni anno i mass media ufficiali italiani parlano erroneamente di 'sorpresa' quando titoli premiati a Cannes o a Venezia perdono rispetto a titoli meno conosciuti e affermati. Basti pensare agli ultimi tre anni, con vincitori come Il segreto dei suoi occhi (che ha superato Il profeta e Il nastro bianco) Departures (che ha avuto la meglio su La Classe e Valzer con Bashir) e Il falsario (che si è imposto su Katyn e 12).
E proprio l'ultimo trionfatore, Il segreto dei suoi occhi, è un bel parametro da prendere in considerazione. E' una storia che si svolge su più decenni, con personaggi complessi e un racconto sentimentale che ha una grande importanza. Abbiamo un titolo del genere a disposizione? Sì ed è La prima cosa bella di Paolo Virzì.
Non è una questione di semplice bellezza (anche se lo ritengo il miglior film italiano uscito nel 2010, ma questo è soggettivo), anche La nostra vita è a mio avviso un ottimo prodotto. Che però, risulta comunque meno interessante, essendo un approfondimento psicologico del protagonista (peraltro nobilitato dalla straordinaria prova di Elio Germano) piuttosto che una vicenda simile a quella dei titoli citati sopra. E, come detto, il premio a Cannes (ottenuto peraltro in circostanze particolari, con ben due giurati italiani) non serve molto agli Oscar.
Altri titoli meritevoli? L'uomo che verrà è il vincitore ai David di Donatello e quindi molti potrebbero considerarlo un candidato ideale. Ma chiunque abbia visto questo titolo, sa bene che l'impianto documentaristico del film non è certo affine al modello di 'possibile vincitore' che abbiamo descritto finora. Discorso simile per Io sono l'amore di Luca Guadagnino, che a livello tecnico sicuramente potrebbe essere apprezzato, ma con una storia che mi pare troppo ermetica e introversa rispetto agli standard dell'Academy (peraltro, al posto dei produttori punterei tutto sulla candidatura della Swinton, difficile ma non impossibile).
Ovviamente, per quanto sia convinto che La prima cosa bella sarebbe la scelta migliore (almeno se l'obiettivo è trovare il candidato che ha maggiori probabilità di vincere), questo non significa che sia per forza semplice entrare nella shortlist di nove e poi nella cinquina che si contenderà la statuetta. Non si può dare per scontato che La prima cosa bella, se non venisse supportato a dovere negli Stati Uniti (o magari se questo avvenisse in maniera dilettantesca, ogni riferimento a esempi recenti è puramente voluto), riesca a farsi amare come meriterebbe. E d'altro canto, è anche possibile che un altro titolo ben lanciato ottenga soddisfazioni importanti. Tuttavia, se il primo passo da fare è scegliere il candidato giusto, io non ho dubbi...
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