Perché la limitazione del Pokédex in Pokémon Spada e Scudo non è poi questa gran tragedia

Ormai lo sappiamo: Pokémon Spada e Scudo non potranno contare sul tutti i mostri ideati da Game Freak: ma è davvero una tragedia così grande?

Un giorno troverò qualcosa di interessante da scrivere qui dentro.


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Ormai lo sappiamo: Pokémon Spada e Scudo non potranno contare sulla totalità dei mostriciattoli fin qui creati dalle menti creative di Game Freak. Eppure i giocatori sembra proprio non riescano a digerirlo, il che è per certi versi comprensibile, visto che l'attaccamento che ognuno di loro può provare nei confronti dei suoi Pokémon preferiti è comunque uno dei pilastri della serie. Secondo il nostro modesto parere, però, forse sarebbe il caso di fare di necessità virtù e provare ad andare oltre una limitazione di certo criticabile, ma che vista sotto una certa ottica magari non è necessariamente una tragedia.

Quanti sono i Pokémon delle prime sette generazioni? 809. Un numero elevatissimo, persino folle se ragioniamo in termini "ruolistici" (e non dimentichiamolo mai, Pokémon è a tutti gli effetti una serie JRPG). Proviamo infatti a immaginare a quanto ne deriva in termini ludici, tra statistiche, abilità, caratteristiche particolari e altro ancora. Ci possiamo sentire come giocatori appassionati del genere defraudati dal fatto che in Spada e Scudo saranno circa 400, tra nuovi e vecchi? No, assolutamente no, perché ce n'è comunque un'abbondanza tra la quale scegliere per mettere in piedi il team che maggiormente possa adattarsi al nostro stile di gioco.

Il che ci porta a un altro ragionamento. Il miglior modo per superare un limite, spesso, è sfruttarlo, e allora potrebbe davvero essere questa l'occasione buona per i giocatori appassionati ma non interessati al competitivo di conoscere meglio qualcuna delle creature trascurate in passato o imparare ad amare alcune delle nuove, e per coloro focalizzati sulle lotte di variare ulteriormente i proprio approcci al combattimento. Con a disposizione tutto il Pokédex, lo scrivente probabilmente difficilmente avrebbe nel proprio team Pokémon di generazione successiva alla seconda, mentre ora, costretto certamente, ma fossero questi i problemi, inizierà a guardarsi maggiormente attorno, apprezzando una varietà che magari gli scorsi anni condannava, a mo' di vecchio brontolone, con la frase "i veri Pokémon sono solo i primi 151!".

Pokémon Spada e Scudo

Tutto questo comunque non significa negare che il Pokédex regionale possa rappresentare per molti un problema, perché, come detto, le ragioni affettive non sono affatto secondarie in Pokémon. E c'è forse anche altro da rilevare, di molto meno soggettivo. Che Game Freak sembri accusare a ogni uscita dei nuovi capitoli della serie sempre più stanchezza è innegabile. Non pare esserci stata nel corso degli anni una risposta adeguata da parte del team di sviluppo nipponico alle sfide tecnologiche, basti pensare alle sue dimensioni, con uno staff regolare composto da meno di 200 persone. Ecco, il timore è che il limitarsi a solo 400 Pokémon sia stato per il team di sviluppo nipponico una necessità, che la modellazione, l'animazione e l'implementazione di più di 1000 creature sarebbe stato un compito per esso improbo.

Sarebbe ora intellettualmente disonesto, dovendo ancora mettere le mani su Pokémon Spada e Scudo, interrogarsi ulteriormente sul fatto che Game Freak possa essere ancora il team giusto per portare avanti la serie. Non sarà il numero dei Pokémon a dircelo, nemmeno un impatto grafico che in quanto a numero di critiche sollevate finora è venuto appena dopo la questione del Pokédex regionale. Quello che ci si aspetta dai videogiochi che faranno debuttare l'ottava generazione è che segnino una netta evoluzione rispetto al passato, e in tal senso qualche confortante indizio è stato già mostrato. Se questi si concretizeranno in un'esperienza del tutto nuova, fresca e stimolante potremo dirvelo solo tra qualche giorno.

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