Perché i film di Spider-Man dei Marvel Studios hanno “home” nel titolo?

Spider-Man Homecoming, Far From Home, No Way Home. Perché c'è sempre “home” nel titolo? Proviamo a dare qualche risposta semiseria

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La "home" in Spider-Man: Homecoming fu una sorpresa. Spider-Man: Far From Home fu invece una conferma. La ricerca del titolo del terzo film coinvolse i fan in un esercizio di creatività talvolta bizzarro, ma osservato con attenzione dalla Marvel in cerca di ispirazione. Tanto che, prima dell’annuncio, venne diffuso un simpatico video dove si scorgeva una lavagna con tutte le possibilità scartate per il nome del terzo film.

Gli attori postarono sui propri canali social tre loghi “ufficiali”: Spider-Man: Phone Home, Spider-Man: Home Slice e Spider-Man: Home-Wrecker. Neanche a dirlo, la community si attivò a cercare un significato e a proporre versioni alternative... sempre con l'idea di "casa" in mente.

Poco dopo la Marvel fece l’annuncio ufficiale: il nuovo film sarebbe stato Spider-Man: No Way Home. E nessuno si stupì più di tanto.

Il misterioso terzo capitolo sull’arrampicamuri di quartiere è ancora avvolto nel mistero. Ci sono insistenti rumor sulla presenza degli Uomo-Ragno nati sotto l’ombrello Sony. C’è Alfred Molina nei panni di Doc Octopus e Jamie Foxx come Electro. Alcuni nutrono anche la speranza di vedere il Daredevil di Charlie Cox, altri di poter fare un viaggio (finalmente) nel multiverso. Una cosa era certa e nessuno ha osato metterla in discussione: il film avrebbe avuto la parola “Home” nel titolo.

Ma perché i Marvel Studios insistono su questo dettaglio? Divertiamoci insieme provando a fare qualche speculazione a riguardo (semiseria).

La prima ragione è forse anche la più corretta. Spider-Man è il personaggio simbolo della Casa delle Idee, e il più amato. A causa di lunghe traversie i diritti per lo sfruttamento cinematografico furono concessi alla Sony. Con Captain America: Civil War i Marvel Studios, forti della loro posizione dominante sul mercato, riuscirono a contrattare l’uso di Peter Parker e del suo mondo all’interno dell’MCU.

Homecoming fu quindi un titolo estremamente parlante su più livelli. Ricorda tanto il “Coming Home” di una celebre run di Joseph Michael Straczynski e John Romita Jr, ma la distanza della storia con quella del film è grande. Richiamandosi direttamente alle atmosfere alla John Hughes, questo Spider-Man ha infatti nell’ Homecoming, ovvero il celebre ballo scolastico, il suo centro emotivo. 

Tradotto letteralmente: ritorno a casa. Tradotto per gli addetti ai lavori: un grandissimo sberleffo della Marvel nei confronti della Sony, un segno di soddisfazione nell’avere riportato tra le mura domestiche il proprio personaggio di punta. Un’esultanza abbastanza velata, è probabile infatti che gran parte del pubblico generalista non abbia colto il riferimento, non conoscendo la vicenda. 

Tutto comprensibile da parte di Kevin Feige, ma estendere l’esultanza (e l’occhiolino ai colleghi\rivali) per ben tre film è un po’ eccessivo. Se non c’è dubbio infatti che il primo titolo sia nato con queste intenzioni, la decisione di mantenere il termine “home” è probabilmente dovuta ad altro. “Casa” è infatti un termine che bene si associa alle atmosfere delle storie del personaggio. Non a caso il Friendly Neighborhood Spider-Man (l’amichevole Uomo-Ragno di quartiere) è un supereroe da vicinato. La sua dimensione è ben distante da quella cosmica, o dalle grandi battaglie. È più un custode del proprio quartiere, una persona comune che si interessa delle piccole cose. Le vite vengono salvate in massa dagli Avengers. Spidey ne mette al sicuro una alla volta.

Far From Home cambia quindi il riferimento. La casa a cui guarda non è più la Marvel, ma è quella narrativa di Peter Parker. Il ragazzo è in gita scolastica e, a seguito dei fatti di Endgame, ha perso anche parte della nuova famiglia di protettori della terra. In particolare quel Tony Stark che ha spesso fatto da “zio Ben”. 

Il titolo Spider-Man: No Way Home invece perde parte della leggerezza dei primi due. Probabilmente vedremo un Peter Parker ricercato da tutta la città, costretto a nascondersi o comunque respinto dal sui concittadini. Non avere alcun modo per tornare a casa può essere anche sinonimo di perdersi nel multiverso. L’eco delle tre parole è anche quella di un destino irreversibile, dell’impossibilità di tornare allo stato di partenza.

Invece, se letti dal più recente al più antico, No Way Home, Far From Home, Homecoming, sono tre fasi di chi si è perso ed è tornato in un luogo sicuro. 

Il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige, per l’uscita del secondo film, ha alimentato la curiosità affermando che la scelta non è casuale e i significati sono molteplici

[Far From Home] è simile a Homecoming. Non dirò quali sono i significati, ma ci è piaciuto questo titolo, perché, come Homecoming, è pieno di accezioni alternative. E volevamo continuare quella cosa di “home”, con il piccolo simbolo di Spidey nella parola.

Un’altra ragione è quindi la resa grafica della scritta, che il presidente Marvel pare apprezzare particolarmente.

Per Spider-Man: No Way Home che, come dicevamo, è stato annunciato con tre titoli scartati, alcuni appassionati hanno elaborato una teoria secondo cui ognuna di queste diciture apparteneva a uno dei tre Peter Parker che dovrebbero (!) essere presenti nel film, incrociando così le rispettive trame. Un’idea che a logica appare molto campata per aria e senza fondamento concreto. È probabile quindi che servirà un primo trailer per capire le sfumature che assumerà questo terzo “home”.

Cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti!

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