Per caso WandaVision parlava di cosa la televisione fa a noi?

Come WandaVision è finito per essere uno dei prodotti più sovversivi sull’uso acquietante della televisione di massa

Critico e giornalista cinematografico


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Spoiler Alert
Per caso WandaVision parlava di cosa la televisione fa a noi?

La trama di WandaVision, ora che è finita, è chiara: Wanda distrutta dal lutto e dall’idea di non rivedere mai più Visione ha piegato la realtà di una zona degli Stati Uniti per farla somigliare a quello che nel suo inconscio riconosce come più confortante, ovvero le sit-com americane che guardava con la sua famiglia in Sokovia o a "casa" con Visione nei pochi momenti lieti della sua vita. Di fatto Wanda costringeva se stessa, tutti gli abitanti di Westview e una versione fittizia di Visione a vivere come nelle sit-com americane, da quelle degli anni ‘50 a quelle degli anni 2000.
Tutte le persone nel raggio d’azione da lei controllato (l’HEX) erano costrette a comportarsi non come gli americani che sono ma come gli americani della televisione. Ed era doloroso.

Prima di tutto una precisazione: non ci sono dubbi sulle ragioni per le quali è stata presa la decisione di dare alla prima serie Marvel questo tono citazionista. Lo ha spiegato Kevin Feige raccontando come lo spunto fosse suo. In due parole: è un appassionato di sit-com e le guarda per evadere un po’ dalla realtà della cronaca e delle notizie. Noi con una brutta espressione diremmo: “Per staccare la spina”. Lui che è un produttore e sta vendendo la sua serie è più evocativo: “Per fuggire dalla realtà”. Per realizzare questa idea il team ha attinto a diverse storie a fumetti (tra cui House of M) e si è ispirato alle copertine di Mike Del Mundo di The Vision (una sorta di quadretti idilliaci da America anni ‘50, da Norman Rockwell). Queste sono le motivazioni dichiarate e nessun’altra.

micheal del mundo vision

Assodato questo è anche chiaro che un conto è come è concepita e un conto è l’effetto che poi ha davvero nel momento in cui viene distribuita e il pubblico inizia a guardarla e confrontarcisi. Se Feige e il team Marvel vedevano nelle sit-com una maniera per Wanda di rifugiarsi in qualcosa di sicuro, noi che non facciamo parte della produzione, non abbiamo preso parte alla realizzazione e la conosciamo solo ora che è fatta e finita, non possiamo non vedere anche una strana rappresentazione di cosa la televisione classica facesse al suo pubblico.

I mondi che crea Wanda, quelli delle sit-com, sono apertamente idealizzati. Se già le sit-com cui fa riferimento la serie viste con il senno di poi appaiono come mondi artefatti e totalmente fasulli, viste all’interno di WandaVision sono preoccupanti. Sappiamo che il mondo in cui vive Wanda è uno fatto di soprusi e ingiustizie, sappiamo che Visione è morto, e quei giardini curati, quelle persone sorridenti, quelle situazioni sempre positive, quei conflitti risolti senza problemi, quel feeling così innocente e innocuo che ogni tanto gli episodi si premurano di sporcare con inquietanti indizi di una seconda terribile realtà, mostrano la tv come il regno del lavaggio del cervello. Stando a quanto dice Feige la sua idea era di usare le immagini attraverso le quali ci distendiamo, il risultato è che quelle immagini suonano come una spaventosa forma di coercizione.

wandavision coercizione

I cittadini obbligati ad essere felici e ad aderire a modelli di American Way Of Life da propaganda politica, urlano di dolore mentre il mondo tutto intorno continua felice senza ascoltarli e loro non possono che adeguarsi. Le sit-com sono lo strumento più avanzato della propaganda soft e commerciale (pubblicità incluse) con le quali lo stile di vita americano impone e promuove se stesso. Ancora peggio, sono l’arma attraverso il quale si acquieta la popolazione convincendola che tutto va bene.

Il lavaggio del cervello (nella serie) è operato da una persona, ma quello che sembra di vedere è che è quel linguaggio lì della tv che lo opera, perché è quella la carta da parati a fiori che copre le macchie d’inquietudine. Non appena qualcosa sembra far riferimento ai dolori della realtà, suona il campanello ed entra qualcuno, un sorriso smagliante cancella tutto e una risata registrata entra in scena a sparigliare. Non appare come una forma distensione ma come una finta serenità che proprio per questo aumenta la paura.

wandavision spot

WandaVision con il passare degli episodi diventa poi più usuale e canonico fino ad un’ultima puntata molto in linea con i film Marvel dal punto di vista del linguaggio e totalmente normalizzata, ma fino a che vuole proporre anche a noi la sua realtà da incubo (al 100% almeno nei primi tre episodi), gli basta mettere in piedi una sit-com nella maniera più fedele possibile. Non deve distorcere o enfatizzare niente, basta replicarle. Siamo noi, con il nostro senno odierno e con quello che sappiamo di cosa la tv oggi può essere, a vedere quel linguaggio vecchio e non riuscire a non pensare che fosse anche all’epoca (e non solo nella finzione della serie) una forma di lavaggio del cervello.

wandavision lavaggio del cervello

È almeno dalla fine degli anni ‘80 che la televisione ha iniziato a parlare della televisione stessa, noi in Italia lo abbiamo scoperto con Blob ma è stato lo stesso negli altri paesi. E ogni volta che la tv parla della tv non si sta davvero occupando di sé ma del pubblico che quel tipo di tv la guarda, non sta commentando i suoi programmi ma chi quei programmi li vede.
WandaVision quando mostra le sit-com anni ‘50 rimanda a quel pubblico (che nella finzione poi sarebbe Wanda stessa) e a come le ricevesse, cosa ci leggesse e come vedesse in quell’America un modello cui aspirare. Quello che dicevano quelle sit-com era che la strada per il successo e una vita familiare tranquilla, felice e benestante era conformarsi. Quello che dice WandaVision è che dentro quelle persone che cercavano di conformarsi stavano gridando.

Volente o nolente WandaVision mostra il linguaggio della televisione classica come uno strumento di controllo sottile ma potente, che offusca tutto e soffoca il dolore individuale. La realtà che vendeva era non solo fasulla ma pensata per distrarre dai veri problemi. Il modo in cui l’America raccontava se stessa agli americani (e anche agli stranieri come la famiglia Maximoff) non era solo idealizzato, era preoccupante per come fingeva che non ci fossero i problemi che c’erano. Era, in poche parole, un mondo in cui le persone sorridevano fuori e urlavano dentro. Ed è così intollerabile da essere la condanna finale per Agatha Harkness che implora Wanda di non farlo.

wandavision modern familyTutto questo (sempre nella finzione) finisce con la tv moderna e in un certo senso lo stacco con la puntata 7, quando il modello non sono più sit-com classiche ma una moderna come Modern Family, è anche il momento in cui Wanda inizia ad accettare la realtà. Nulla è più ideale e tutto è più vicino a come stanno le cose. La televisione moderna racconta i problemi e mette in scena (sempre con una patina accettabile) le tragedie psicologiche, i drammi interiori e il senso profondo che le istituzioni (famiglia in primis) inducono. La storia della tv, WandaVision è la storia dell'accettazione della nostra complessità e dei lati peggiori della vita, oppure (detto in altri termini) è la storia di un progressivo avvicinarsi al realismo.
Solo alla vera fine, quando Wanda si rende conto davvero di cosa abbia fatto e di cosa sia accaduto, WandaVision smette di adottare linguaggi altrui e prende quello Marvel. La fotografia, il montaggio e lo stile di racconto che i Marvel Studios impongo alla quasi totalità dei loro film e che dà continuità al loro universo narrativo.

Ovviamente la Marvel non può che affermare che il loro mondo è fuori da quella realtà idilliaca da incubo e in un certo senso è anche vero. Per quanto film e serie da loro prodotti siano pensati per masse immense, per quanto siano parte dell’impero Disney, che sulla costruzione di realtà idealizzate prospera, e per quanto siano comunque intrattenimento che vuole rilassare e non preoccupare, i film Marvel non sono impermeabili a quel che accade nel mondo vero (si pensi a Captain America: The Winter Soldier) e non girano la testa dall’altra parte davanti al racconto delle parti peggiori di noi.

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