Paul Thomas Anderson svela l'immagine che ha ispirato Licorice Pizza e spiega il titolo
Paul Thomas Anderson racconta il suo Licorice Pizza: l'immagine che l'ha ispirato, il perché del titolo e la scelta di Cooper Hoffman.
Licorice Pizza è un progetto che ha lavorato per molto tempo nella mente del regista ed è partito da un dettaglio di vita vera. Si ricorda che durante gli anni della sua giovinezza passò accanto a una scuola media dove vide un ragazzo vivacissimo che flirtava con una donna mentre questa stava scattando delle foto. “È stata istantaneamente una grande premessa. Cosa succederebbe se un ragazzo invitasse una donna più vecchia a cena? E se, contro ogni buonsenso, lei dicesse di sì?”.
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Poco dopo l’annuncio del film in molti hanno creduto che fosse Bradley Cooper l’assoluto protagonista. Così non è. La parte principale è assegnata a Cooper Hoffman, figlio dello scomparso attore Phillip Seymour Hoffman. Apparentemente un novellino del cinema, ma non è proprio così. Spiega infatti Paul Thomas Anderson che:
Cooper ha anni e anni di esperienza alle spalle perché ha realizzato piccoli film fatti in casa con me e la mia famiglia. In genere, sono film d'azione in cui fa il cattivo che viene picchiato da mio figlio che lo getta eroicamente da un dirupo o gli spara in faccia. Oltre a ciò, non ha mai recitato da professionista. Non ho scritto la parte per lui. L’ho fatta per un ragazzo confuso di 15-16 anni. Non avrei mai immaginato, mentre lo stavo scrivendo, che sarebbe stato Cooper a interpretalo. Pensavo che avrei preso una strada più consolidata andando alla ricerca di un giovane attore. Ne ho incontrati un paio veramente di talento, ma molti di loro sembravano troppo allenati, educati e ambiziosi, nonostante la giovane età. Questo non mi interessava.
Oltre ad avere confessato la sua passione per i film con i personaggi Marvel, in particolare Shang-Chi e Venom 2, ha affrontato l’annoso tema del rapporto tra esperienza theatrical e domestica.
Ho lavorato con Netflix su un cortometraggio, Anima, con Thom Yorke. Ci siamo divertiti moltissimo a prendere un numero astratto di danza e fargli raggiungere un pubblico vasto. È stata un’esperienza incredibile con loro. Ma ho anche una collaborazione con Universal, Focus e MGM e sono in un business diverso, che io amo veramente e supporto. Credo ci sia spazio per tutto.
Si dice però preoccupato per la tenuta delle sale, anche se molto meno rispetto a qualche tempo fa. Anche se spera in un ritorno non totale al passato, ma migliorando l’offerta, dato che “i buoni film alimentano altri buoni film”.
Sul tema del ritirarsi dalle scene sembra che non avremo una risposta ben precisa. È troppo impulsivo, dice Anderson, per pianificare come Tarantino uno stop al decimo film. Lui vuole andare avanti fino a che può e quando deciderà di fermarsi non lo annuncerà. Semplicemente non avremo più notizie di suoi nuovi film. Daniel Day-Lewis invece è in uno stato di attuale ed effettivo ritiro dalle scene. Il regista, storico collaboratore dell’attore, spera come tutti un suo ritorno. E lo fa con una sorta di avidità cinematografica ma, dice, forse dovremmo smetterla di continuare a volere ancora sue performance visto che ha già dato tantissimo. Però crede che un suo ritorno sulle scene sarebbe grandios.
Fonte: Variety