Paul Greengrass parla di News Of The World e dell'effetto della pandemia sul cinema
Paul Greengrass racconta il suo nuovo film News of the World e spiega come la pandemia di Coronavirus influenzerà il cinema che verrà
Grazie a un’intervista con Deadline abbiamo la possibilità di leggere l’opinione del regista in merito alla situazione del cinema attuale e su come, il suo nuovo film, si inserirà in questo mutato panorama.
Il film è un adattamento del romanzo di Paulette Jiles. Tom Hanks interpreta il veterano Captain Jefferson Kyle Kidd. La guerra civile è finita ed egli passa le giornate spostandosi di città in città per raccontare commoventi storie e notizie da tutto il mondo, al fine di tenere alto lo spirito delle comunità locali. Durante uno dei suoi viaggi il capitano incontra una bambina di 10 anni (interpretata da Helena Zengel). È un’orfana, cresciuta da un membro della tribù Kiowa che l’ha protetta dopo che la sua famiglia è stata uccisa anni prima. Kyle Kidd decide di accompagnare la bambina, traumatizzata, dagli unici parenti ancora in vita che ha in Texas. Per fare questo affronterà gravi pericoli e minacce.
Nell’intervista ha spiegato di essere stato colpito dalla capacità del libro di parlare all’oggi. Il senso di divisione e di conflitto che ci trasmette la storia politica attuale per Greengrass accomuna tutti ed è di stimolo alla ricerca di una nuova unità. Per questo motivo la trama tocca temi come la polarizzazione dei media e il razzismo attraverso le esperienze di un uomo comune, incerto e fragile. Ben distante dall’eroe classico del west.
I diritti di distribuzione del film al di fuori degli Stati Uniti sono stati concessi a Netflix. Non è la prima volta che Greengrass lavora con la celebre piattaforma streaming. La sua posizione nei confronti del mutato rapporto tra la sala e le nuove tecnologie è, tutto sommato, ottimista.
Tute le principali piattaforme streaming e gli studios stanno cercando di fare e offrire essenzialmente la stessa cosa, con formule leggermente diverse. Hanno in comune i contenuti filmati, storie nella forma di film, portate al pubblico in un'offerta mista tra streaming e theatrical, virtualmente nello stesso momento. È qui che il business sta andando. 22 Luglio su Netflix è stata una bellissima esperienza dal mio punto di vista. Un numero sbalorditivo di persone ha visto il film, perché l’ha realizzato Netflix. Se invece l’avessi confezionato come un piccolo film art house poche centinaia di persone l’avrebbero visto.
Continuando il discorso, Greengrass ha detto di ammirare il modo in cui Universal e Netflix si sono unite per la distribuzione internazionale del film. Universal sta infatti costruendo un suo network streaming, ma la strada è ancora lunga al di fuori del Nord America. Netflix la aiuta quindi a coprire i mercati internazionali.
Per quanto riguarda l’esperienza sul grande schermo - e quindi la decisione di tentare l’uscita cinematografica negli Stati Uniti - il regista si è espresso con soddisfazione anche se è restato molto realistico in quanto risultati attesi.
Ammiro che Universal lo stia facendo, anche se potrebbe succedere la stessa cosa di quando è uscito Tenet. Questi studios sanno che non avranno lo stesso ritorno dai film che potrebbero avere in un’annata normale. Ma è un’espressione di fede e impegno nei confronti del mercato dei produttori e degli esercenti che va avanti da più di cento anni. Penso che il pubblico andrà a vederlo. È un grande film concepito per essere visto sul grande schermo. Ma l’esercizio cinematografico stai cambiando e le persone se lo godranno in qualsiasi forma vogliano vederlo.
Ammiro la decisione della Universal di portarlo prima in sala. È un’espressione di un impegno profondo che lo studio ha verso il mestiere della produzione e verso l’esperienza di sala che è così importante per la nostra società. E un film sulle storie in tempi bui, con un messaggio di speranza, è la cosa migliore su cui farlo.
Che cosa ne pensate delle parole di Paul Greengrass? Quanto attendete News Of The World? Fatecelo sapere nei commenti.