Pari e dispari studia gli effetti comici della vicinanza tra Bud Spencer e Terence Hill
Pari e dispari non è il film più riuscito di Bud Spencer e Terence Hill, ma dimostra che per ridere di gusto è meglio essere in due.
Di cosa parla Pari e dispari
Johnny Firpo è un guardiamarina incaricato di incastrare una rete di allibratori capitanati dal greco Paragoulis (un nome parlante). Si finge ingenuo; è in realtà abile con la matematica e furbissimo. Incontra per caso Charlie, un camionista affezionato alla bella Suor Susanna (Marisa Laurito) e lo coinvolge nella missione. Si scoprirà più avanti che i due sono in realtà fratelli di madre diversa. Hanno ereditato la stoffa per le truffe dal padre, ma sono animati da buone intenzioni.
Due opposti che non possono stare da soli
Bud Spencer e Terence Hill sono una coppia comica come Stanlio e Ollio. Incarnano cioè lo Yin e Yang delle barzellette: smilzo contro possente, intelligente e manesco, affascinante e cavernicolo. In un cinema tutto visivo e fisico non possono che funzionare quando sono vicini l’uno all’altro. Il divertimento nasce dalle aspettative ribaltate: il bello che si finge idiota è un esperto matematico. Il burbero camionista è invece sensibile e caritatevole. Pari e dispari insomma.
Pari e dispari assomiglia a The Blues Brothers ma segue la scia di Febbre da cavallo di Steno del 1976 (un regista caro a Bud Spencer con cui lavorerà a Piedone e Banana Joe). Ne esce inevitabilmente sconfitto dal confronto, pagando forse anche la vicinanza temporale (Pari e dispari è del 1978).
Terence Hill mangia sempre le mele e "non si toccano i bambini"!
Il film continua la tradizione delle mele che Terence Hill porta sempre con sé nelle avventure: “Se mangi le mele ti va a gonfie vele!”. Questo elemento ricorrente è un’idea dell’attore, che ne va pazzo e se le voleva gustare sul set. Qui ne mangia svariate giocando a poker e le usa poi per parlare con i delfini. Uno strumento alla James Bond che è anche una scusa per fare facce divertenti. Abbondano infatti le gag linguistiche, i versi buffi e le assurdità rivolte al pubblico più piccolo. Non si amalgamano bene con il resto della storia che invece è più allusiva con una comicità leggermente più adulta.
Certo, ci sono alcune scene immediatamente finite tra le migliori della loro produzione. I passaggi sul camion della suora sono irresistibili: fa ridere il sottile flirt di due personaggi agli antipodi. Strizza l’occhio ad una situazione da commedia sexy all’italiana per poi tirarsi indietro e consegnare la battuta.
“Com'è che non si è mai sposato?”
“Sposato... e lei allora?”
“Ma io ho sposato Gesù!”
“Beh, io mica potevo sposare la Madonna!”
In realtà tutto Pari e dispari potrebbe essere una scusa per arrivare a una sola inquadratura, quella verso metà film, dentro una comica tanto assurda da fare applaudire al coraggio con cui è stata eseguita. Johnny e Charlie hanno stordito un fantino corrotto per impedirgli di correre. Il pover’uomo è sotto minaccia: se non arriverà primo faranno del male a suo figlio neonato.
Non sia mai! Tempo di vincere un mucchio di soldi e i fratelli corrono a casa del malcapitato per attendere gli scagnozzi. Questi entrano in casa, uno va verso la culla, apre il velo e la richiude. Chiama il collega per avere una conferma. Il bambino è strano, sembra avere la barba. Nel contro campo c’è Bud Spencer con ciuccio e tutina da neonato, compresso nella culla che osserva i malintenzionati con sguardo torvo. Due pugni ben assestati e questi volano fuori dalla finestra.
Fumetti in TV
È puro cinema di animazione fatto in live action. Ed è bellissimo. Perché nei suoi momenti migliori è simile a quello dei Looney Tunes dove i corpi sono modellabili a necessità. Si possono infilare negli spazi angusti o diventare enormi scendendo da un camion.
Non tutte le scommesse sono riuscite. Purtroppo nemmeno quelle mostrate in questo Pari e dispari. Ad un certo punto l’enorme Charlie si trova a giocare alla pelota. Lo sport consiste nel lanciare una palla contro il muro e non farla prendere all’avversario. Gioca e vince. Fine. Senza attrito, scontri o rabbia. Il film sbaglia così un goal a porta vuota di una situazione che sarebbe diventata irresistibile se la sua forza si fosse manifestata come durante una rissa. Spaccando qualcosa magari.
Invece Corbucci toglie tanto dell’elemento d’azione per spingere sulla commedia. Il risultato è meno riuscito degli altri film. La comicità verbale non arriva mai quanto un bel pugno assestato in faccia al momento gusto.
Il fratello pari dimostra di non potere fare a meno del fratello dispari. Così è anche la coppia comica. Nonostante le carriere di entrambi abbiano portato anche a film in solitaria, quando sono insieme in scena cambia tutto. Luce e ombra, mano e cervello, aumentando il disequilibrio caratteriale e fisico tra i due Corbucci prova a studiare il “tipo” che loro hanno ideato. Prova a ricondurli in un buddy movie più classico, sperimenta situazioni impreviste in un ambiente non sempre a loro congeniale.
Pari e dispari non è il film più riuscito di Bud Spencer e Terence Hill, ma dimostra che per ridere di gusto è meglio essere in due. E se gli opposti si attraggono… bisogna sperare che attraggano anche i guai.
Pari e dispari è su Netflix.
E voi che cosa ne pensate di questo film? Fatecelo sapere nei commenti!