Ozark: abbiamo visto in anteprima i primi cinque episodi!

Ozark ricorda un incrocio tra Breaking Bad e Bloodline: la nuova, cupa serie di Netflix debutterà il prossimo 21 luglio

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Ozark è un luogo oscuro e freddo, come la fotografia scelta per la nuova proposta di Netflix, che debutterà sulla piattaforma il prossimo 21 luglio. La formula ormai è nota: tutti gli episodi della stagione verranno resi disponibili in contemporanea. Saranno dieci in totale per questo nuovo progetto, e abbiamo avuto la possibilità di vedere i primi cinque – dunque la prima metà di stagione – in anteprima. Ozark si conferma essere quel thriller che già dal trailer prometteva di essere. La serie è stata creata da Bill Dubuque e Mark Williams e vede come protagonisti Jason Bateman e Laura Linney.

I due, volti del cinema ma anche della televisione grazie ai loro ruoli in Arrested Development e The Big C, interpretano Marty e Wendy Byrde. Insieme ai loro figli Charlotte e Jonah (Sofia Hublitz e Skylar Gaertner) sono costretti a trasferirsi nella località da cui prende il nome lo show. La premessa della serie, che viene esaurita nello spazio di metà episodio, vede Marty come un promotore finanziario che finisce invischiato in una tremenda situazione. La sua doppia vita lo porta infatti ad entrare in contatto con un narcotrafficante messicano con il quale contrae un grosso debito. Per avere salva la vita, Marty deve trasferirsi nel luogo descritto e qui riciclare in brevissimo tempo un'ingente quantità di denaro.

Per meglio inquadrare Ozark lo si potrebbe descrivere come un incrocio tra Breaking Bad e Bloodline. Si tratta di accostamenti basati sulle affinità nella trama, al di là di ogni giudizio stilistico. Oltre i personaggi perseguitati da conflitti, in bilico tra bene e male, la scrittura della serie sembra accarezzare l'idea di personaggi che già hanno superato quel limite, e che forse non si sono mai posti troppi problemi. Il discorso sulla sottile linea di moralità e legalità passa quasi in secondo piano, nel momento in cui bisogna arrivare al risultato desiderato e c'è così tanto in gioco.

Per questi motivi la serie corre molto veloce. Ci sono rivelazioni che non ci aspetteremmo, e c'è un certo modo di giocare allo scoperto che porta Ozark in direzioni diverse rispetto alle due serie che abbiamo citato, dove invece mantenere segreti era fondamentale. Come detto, si tratta di una serie visivamente e narrativamente cupa e fredda. Il lago di Ozark è una piccola oasi del male, un luogo che sarebbe anche molto bello a vedersi ma che viene sporcato da tutto ciò che accade intorno.

Non possiamo accennare a nulla della trama, ma qualcosa si può dire. I personaggi non parlano e non agiscono nel modo che ci aspetteremmo. Wendy ad esempio, non è Skyler e non è la moglie di John Rayburn. E lo stesso vale per i due figli. Questo può creare un po' di disagio nello spettatore nel momento in cui cerchiamo di focalizzarci sui conflitti stagionali, intendendo come conflitti quelli vissuti internamente dai protagonisti, ma al tempo stesso è una scelta che spiazza sicuramente. Strano a dirsi, Ozark non è nemmeno uno show che affonda continuamente nel dark e nel senso di pericolo, ma si concede alcuni particolari scambi grotteschi e sopra le righe, soprattutto tra i coniugi Byrde.

Per sapere se la serie riuscirà a mantenere questo sottile equilibrio riuscendo a costruire qualcosa di esplosivo, dovremo attendere la seconda parte di stagione.

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