Oppenheimer, altri dieci scienziati su cui vogliamo un film

Oppenheimer è solo una delle tante figure assurde che hanno popolato (e popolano) il mondo della scienza: ecco altri nomi che meriterebbero un film

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Oppenheimer è al cinema dal 23 agosto

Come vale per tutti i grandi film, ci sono tanti modi diversi di guardare a Oppenheimer di Christopher Nolan: è una parabola etico-morale, un film storico, il racconto definitivo di uno dei momenti decisivi del XX secolo, un dilemma irrisolvibile sulla differenza tra ciò che l’uomo può fare e quello che forse non dovrebbe fare… E poi, per chi (come lo scrivente) ha studiato la storia della scienza, Oppenheimer potrebbe (dovrebbe!) essere solo il primo capitolo della Fase 1 del Cineuniverso delle Persone di Scienza, come già anticipato da un meme che ha circolato parecchio in queste settimane.

Ci spieghiamo meglio: la vita di J. Robert Oppenheimer è stata scelta come soggetto di un film per il suo valore simbolico ma anche perché, più semplicemente, è stata molto interessante. Esperimenti, scoperte sensazionali, incontri con altri personaggi decisivi del secolo, intrighi politici… uno dei segreti di Oppenheimer è quello di sembrare, a tratti, una storia scritta da un Aaron Sorkin particolarmente in forma. Ma perché fermarsi a “Oppie”? Sappiamo che Hollywood è in sciopero, ma la parola scritta resta, per cui qui lasciamo altri dieci suggerimenti per biopic a tema “vita di uno scienziato” che si potrebbero realizzare nei prossimi anni. Sappiamo bene che mancano scienziati italiani: non è una dimenticanza, stiamo pensando a una classifica a parte dedicata solo a loro.

Alexei Leonov

Astronauta (anzi, cosmonauta) sovietico e poi russo, fu la prima persona al mondo a compiere una camminata spaziale, e se il programma spaziale sovietico fosse andato fino in fondo sarebbe diventato anche il primo cittadino dell’URSS a camminare sulla Luna. L’episodio su cui noi incentreremmo il film, però, sarebbe proprio la passeggiata spaziale, e le sue conseguenze: Leonov tornò sulla Terra con la sonda Voskhod 2 ma atterrò parecchio lontano da dove era previsto. Per la precisione in cima agli Urali, in mezzo a una foresta innevata e proprio all’inizio della stagione degli amori di lupi e orsi.

Alfred Wegener

L’uomo che per primo teorizzò la deriva dei continenti passò la sua vita a cercare di ricomporre il puzzle delle placche terrestri, venendo nel frattempo deriso e ostracizzato dal resto della comunità scientifica, che si convinse della bontà delle sue idee solo negli anni Cinquanta. Quello di cui parleremmo noi, però, è la sua carriera di esploratore artico: condusse quattro spedizioni in Groenlandia, dall’ultima delle quali non tornò mai indietro. Il suo corpo venne sepolto nella neve dai suoi compagni di spedizione, e a oggi non sappiamo di preciso dove si trovi.

Richard Buckminster Fuller

Qui l’avventura è tutta nella testa del protagonista: l’architetto (e studioso della teoria dei sistemi) americano – non veniteci a dire che non era un vero scienziato, perché nella vita fu anche inventore e più in generale genio a tutto tondo – fu uno dei personaggi più eccentrici del secolo scorso. Era ossessionato dai fusi orari, per esempio, e portava tre diversi orologi per conoscere l’ora esatta di tre diversi posti nel mondo. Dormiva due ore a notte, parlava in un inglese ricco di neologismi e spesso incomprensibile, e tra il 1915 e il 1983 tenne un diario della sua vita, aggiornato ogni 15 minuti, che battezzò “Dymaxion Chronofile”: è lungo circa 80 metri.

Edward Drinker Cope e Othniel Charles Marsh

Protagonisti tra l’altro dell’ultimo romanzo (pubblicato postumo) di Michael Crichton, Dragon Teeth, i due paleontologi vissuti nella seconda metà dell’Ottocento sono forse le figure più assurde della storia della scienza statunitense, ma anche in un certo senso le più simboliche di un intero Paese. Nel tentativo di dimostrare al mondo di essere i migliori nel proprio campo, i due passarono gran parte della loro vita a inseguirsi per i campi fossiliferi degli Stati Uniti, spiando e sabotando il rivale, corrompendo, spaventando, minacciando, facendo saltare interi depositi di ossa con la dinamite. La loro guerra coinvolse tra gli altri Buffalo Bill, Toro Seduto e almeno tre diversi POTUS: c’è materiale per un’intera trilogia.

Fritz Houtermans

Purtroppo assente nel film di Christopher Nolan, Friedrich Georg "Fritz" Houtermans era un po’ l’Oppenheimer tedesco, o almeno avrebbe potuto esserlo se non avesse passato gran parte della sua vita in galera in URSS, dove era stato arrestato in quanto “spia tedesca” nonostante fosse da sempre iscritto al partito comunista tedesco – dettaglio che gli fece visitare anche le patrie galere di Berlino quando ritornò in Germania dopo il patto Hitler-Stalin. Il dettaglio più importante della sua vita, però, è che fu uno dei primi a capire come funzionava la fissione nucleare, e ad avvertire i suoi colleghi del Manhattan Project dei suoi progressi, invitandoli a fare meglio per non perdere la corsa contro i nazisti.

Hedy Lamarr

Magari la conoscete come attrice, per Un’americana nella Casbah e Sansone e Dalila di Cecil B. De Mille, ma durante la Seconda Guerra Mondiale, e senza alcuna preparazione formale sull’argomento, Hedy Lamarr inventò un sistema di comunicazione i cui dettagli vi lasciamo il piacere di scoprire, ma che, in un ultima analisi, aiutò a sconfiggere i nazisti e soprattutto fu la base per la successiva invenzione del Wi-Fi.

James Cook

Esploratore, ufficiale navale, il Capitano James Cook fu anche un maestro nella nobile scienza della cartografia. E come sostanzialmente tutti gli esploratori ebbe una vita avventurosa: la sua è particolarmente meritevole di attenzione per come si concluse, cioè con una spedizione nel Pacifico bruscamente interrotta nel sangue in seguito a una rivolta a bordo – un’ottima scusa per parlare tra l’altro di colonialismo, visto il successo dell'“ambiguità morale” di Oppenheimer.

Latia e Maurice Krafft

Sorpresa! Il film sulla coppia di vulcanologi morti sul campo in Giappone esiste già, e l’ha girato nientemeno che Werner Herzog. Prendetelo come un consiglio non a Hollywood ma a voi.

Roald Amundsen e Robert Falcon Scott

Qui ci sarebbe il materiale per un’intera stagione di una serie TV tipo The Terror, visto che i due si sfidarono, nel 1911, a una gara a chi fosse arrivato per primo al Polo Sud. In realtà si potrebbe pensare addirittura al sotto-cineuniverso degli esploratori, e fare anche un film su Thor Heyerdahl, uno su Ernest Shackleton…

Tycho Brahe

Brahe era un nobile, e in quanto tale era ricchissimo, e in quanto tale fece parecchie cose strane nella sua vita. Aveva un alce domestico, per esempio, e si era costruito il suo osservatorio personale su un’isola di sua proprietà, sulla quale occasionalmente teneva lussuosi banchetti. Aveva il naso di ottone, perché aveva perso quello di carne in un duello di cappa e spada. Fu il maestro di Keplero, visse gli ultimi anni della sua vita in esilio, era un alchimista e morì per le conseguenze di un’infezione urinaria, che contrasse una sera che si rifiutò di alzarsi da tavola per andare in bagno perché avrebbe voluto dire andare contro le regole della buona etichetta. Ci credete che non esiste ancora un film su di lui?

Trovate tutte le informazioni su Oppenheimer nella nostra scheda.

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