Oninaki, Tokyo RPG Factory prova a oltrepassare i suoi limiti - Hands-on
Le nostre prime impressioni su Oninaki, ricavate dalla demo
Se Lost Sphear era a tutti gli effetti il sequel spirituale di I Am Setsuna, per concetti, resa grafica, stile e gameplay, Oninaki sembra distaccarsi dalle due precedenti iterazioni della poetica di Tokyo RPG Factory. La presenza di Takashi Tokita, director di Chrono Trigger, fa già da sé ben sperare per la buona riuscita del progetto, ma la stessa demo ha avuto modo di mostrarci un'apprezzabile base di partenza anche dal punto di vista della narrazione. Al di là di alcune linee di dialogo abbastanza puerili, il concept sul quale si basa Oninaki è decisamente forte: Kagachi assiste, ancora bambino, alla morte dei genitori, candidamente stesi sul loro letto coniugale. Dopo una reazione stoica, quasi impassibile dinanzi all'immane tragedia che lo lascia solo contro il mondo che lo aspetta fuori dalla porta di casa, scopriamo che la scena è un flashback: Kagachi ora è un guerriero, più esattamente un Watcher, un combattente capace di viaggiare dal mondo dei vivi a quello dei morti, con l'unico obiettivo di traghettare chiunque si fosse smarrito e condurlo al suo regolare posto. Un novello Caronte, armato di spada e con demoni al seguito.
I morti, dal loro lato, una volta espulsa la loro anima dal corpo, attendono solo di rinascere per una nuova vita, a patto di non avere faccende in sospeso da portare a termine o che non vi siano delle persone a loro vicine in preda allo sconforto per la perdita: il Giappone che vuole crescere eroi apatici e razionali persegue la filosofia dell'accettare la dipartita dei propri cari e chi non ce la fa deve necessariamente invocare il supporto dei Watcher. Kagachi, che ha lasciato andare i suoi genitori ai tempi, oggi ha il compito di sistemare le situazioni dei morti e nelle due ore della nostra demo abbiamo avuto l'occasione di notare quanto freddo e calcolatore sia il guerriero, affrontando anche un caso non solo dispendioso, ma anche molto coinvolgente dal punto di vista empatico. Sembra quindi che Oninaki non abbia alcuna intenzione di lasciarsi andare al racconto di una favoletta della buonanotte, né di andare a costruire un ricalcitrante ecosistema basato su ricordi persi.
[caption id="attachment_198335" align="aligncenter" width="1920"] Il sistema di combattimento pare fare troppo affidamento sul button mashing[/caption]
C'è già da apprezzare però la costruzione dell'universo del gioco: lo switch che è possibile compiere in un determinati momenti dell'avventura verso il mondo dei morti rende affascinante e accattivante, almeno per le prime fasi di gioco, la possibilità di vedere lo stesso scorcio con due occhi diversi: da un lato quello illuminato, sì arido ma comunque caratteristico, dei vivi e dall'altro quello scuro, dark e affranto dei morti. Quest'ultima zona, se esplorata senza criterio, porterà a una morte istantanea per la presenza di alcuni mostri che risultano essere più coriacei di quanto possiate pensare, mentre quella dei vivi è molto più gestibile: le differenze si basano sul loot e, per l'appunto, su alcuni scontri che possono darvi numerosi punti esperienza. In alcuni casi gli scenari sono risultati abbastanza spogli, ma - ribadiamo - supponiamo ci aspettino più di altre trenta ore di gioco per ribaltare l'opinione al riguardo.
Oninaki, insomma, vuole essere un action RPG più solido rispetto a I Am Setsuna e Lost Sphear, ma soprattutto vuole svecchiarsi, essere più moderno e più accattivante: non sappiamo quali risvolti potrebbe mai proporci la trama, ma è indubbio che giocare con i morti non porta mai a nulla di buono. E un buon intreccio ha sempre bisogno di aspetti oscuri per costruire un ottimo eroe, quale potrà essere Kagachi. Il gioco sembra essere un po' pigro nella proposta del combat system, con un button mashing che ha sostituito il sì lento e probabilmente anacronistico sistema di combattimento dei precedenti due videogiochi di Tokyo RPG Factory, ma rischia di provocare uno sbadiglio di troppo già nelle prime ore, a meno di meccaniche sorprendenti che potrebbero subentrare nel prosieguo e nello sviluppo di Kagachi stesso.