Nolan Bushnell, l’uomo alla base del mercato videoludico | Speciale
In occasione del Lucca Comics & Games abbiamo potuto seguire una splendida conferenza con protagonista Nolan Bushnell
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UNO SGUARDO AL PASSATO, MA PUNTANDO AL FUTURO
In occasione del Lucca Comics & Games di quest’anno siamo riusciti a partecipare a un’interessante conferenza dove il creatore di Atari ha potuto discutere del suo rapporto con i videogiochi e del suo punto di vista sul mercato attuale. Un mercato nettamente differente rispetto al 1972, anno di uscita del succitato PONG. Bushnell ricorda con estrema nostalgia il passato, omaggiando più volte nel suo discorso l’esistenza delle sale giochi e l’aura magica trasmessa da quei posti ormai scomparsi. Allo stesso tempo, però, ha voluto ribadire continuamente come “l’era dei videogiochi sia appena cominciata”. E noi non possiamo che essere assolutamente d'accordo.
GIOCHI ED EDUCAZIONE
Dimostrando una grande lucidità, Nolan Bushnell ha quindi evidenziato come il problema principale dei nostri tempi sia da collegarsi alle scuole. Il metodo d’insegnamento riscontrabile nella maggior parte del mondo è datato e, spesso, insoddisfacente per i giovani. Tramite l’utilizzo di videogames sviluppati a scopo didattico, invece, sarebbe possibile fare un netto balzo avanti come società. Bushnell cita anche un recente studio che vede i videogiocatori più “smart” (intelligenti), rispetto a coloro che non li utilizzano. Un'affermazione che ribadisce il potenziale offerto da questo linguaggio. Non siamo qui per discutere se queste ricerche siano giuste o meno, ovviamente, ma sta di fatto che l’utilizzo dei videogiochi in ambito scolastico potrebbe fare del bene non solo all’industria, ma anche all'intero sistema.
E-SPORTS E BLOCKCHAIN
Tra le numerose domande fatte al celeberrimo autore ce n’è stata una relativa ai titoli E-Sports che ha permesso a Bushnell di dire la propria opinione a riguardo. Nonostante il fascino provato per questa particolare branca di mercato, il creatore di Atari ha evidenziato come sia un settore che, purtroppo, coinvolge solo persone giovani e per un breve lasso di tempo. Le abilità richieste per competere ad alti livelli, infatti, si perdono con l’avanzare dell’età e ha ammesso di aver più volte desiderato l’esistenza di un handicap digitale per poter bilanciare la situazione tra i vari giocatori. Handicap che, però, darebbe vita ad altre problematiche e che si rende conto sarebbe di difficile implementazione.
Per portare una ventata di aria fresca, invece, Bushnell suggerisce l’implementazione delle blockchain all’interno di questa tipologia di giochi. È una scelta che non incontra i gusti di chi vi scrive, un po’ restio al concetto di NFT applicato ai videogiochi, ma che denota uno sguardo moderno da parte dell’autore americano.
GIOCARE PER EMOZIONARSI
Cosa significa realizzare dei videogiochi? Perché tutti noi videogiochiamo? Nolan Bushnell risponde a queste domande con estrema naturalezza, evidenziando come i videogiochi non siano altro che “macchine per le emozioni”. Se un giocatore cerca spaventi può giocare a un titolo horror. Se un altro, al contrario, cerca il brivido dell'avventura, ecco che esistono opere pronte all’uso. I videogiochi simulano la vita reale, permettendoci di vivere esperienze che, altrimenti, non potremmo mai vivere.
Questa sensazione che può essere provata anche tramite i giochi di ruolo cartacei e i giochi da tavolo, opere delle quali Bushnell è un grande estimatore (in particolare di quelli che vantano companion app). Giochi come “Le Case della Follia” o “The Descent”, effettivamente, sfruttano un linguaggio simile a quello dei videogiochi per dare vita a qualcosa di inedito. Qualcosa di ancora poco esplorato e che, secondo Nolan, potrebbe essere ancora più interessante se affiancato alla Realtà Aumentata. Affermazioni molto simili sono state fatte anche da Davide Soliani durante il suo panel al Lucca Comics & Games. Panel durante il quale ha ribadito l’importanza di esplorare questi media paralleli ai videogiochi per imparare il puro game design.
Poter presenziare a questo Press Caffè è stato per noi un vero e proprio piacere. L’evento ci ha infatti spinti a riflettere su come i videogiochi potrebbero migliorare il mondo e su come, nonostante il loro successo commerciale, essi vengano ancora tacciati come produzioni di serie B dai media generalisti. Quello che possiamo fare è continuare a parlarvene, intervistando autori provenienti dai vari step della pipeline di produzione e cercando di trasmettervi la nostra passione. Proprio per questo motivo, vi invitiamo a tornare sulla pagine di BadTaste.it nei prossimi giorni, soprattutto se siete appassionati di modellazione 3D e di fotogrammetria. Potreste rimanere particolarmente sorpresi da un articolo in arrivo.