No Straight Roads ha le carte in regola per essere una piacevole sorpresa “musicale” | Anteprima

Abbiamo provato in anteprima No Straight Roads, avventura musicale diretta da Wan Hazmer, lead game designer di Final Fantasy XV

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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No Straight Roads ha le carte in regola per essere una piacevole sorpresa “musicale” | Anteprima

Non si è parlato un granché di No Straight Roads, action in terza persona di cui si sapeva ancora pochissimo, finalmente uscito allo scoperto grazie a una demo che abbiamo giocato in anteprima, a poche settimane di distanza dalla release prevista entro la fine di quest’estate.

Il titolo, frutto degli sforzi congiunti di Metronomik e Sold Out Ltd., annovera tra gli addetti ai lavori Wan Hazmer, lead game designer di Final Fantasy XV, e Daim Dziauddin, concept artist di Street Fighter V, sviluppatori dalla comprovata abilità che hanno infuso il loro estro in un progetto che, nonostante qualche piccola défaillance, ha tutte le carte in regola per stregare una certa fetta di pubblico.

L’avventura è ambientata in un coloratissimo mondo alternativo in cui la musica è un’autentica fonte d’energia, risorsa che tiene viva la metropoli in cui vivono Mayday e Zuke, protagonisti del gioco, nonché membri di un duo, determinati a superare la fase ad eliminazione di un talent show utile a scovare nuovi talenti che, grazie alla loro abilità, possa guadagnarsi fama, gloria e la possibilità di creare altra energia da regalare a chiunque ne abbia bisogno.

Quella che sulle prime sembra una un’idilliaca utopia, si rivela in breve una facciata che nasconde i soprusi e le ingiustizie di un governo di cui gli stessi giudici del talent show di cui sopra reggono i fili.

La trama, già da queste premesse, non sembra affatto interessata a scavare nelle psicologie dei personaggi coinvolti, ma ha il grande pregio di avere un buon ritmo e di dare il giusto spazio a Mayday e Zuke, chitarrista tutta pepe la prima, batterista ben più riflessivo e pacato l’altro, nonché di offrire agli spettatori splendidi scorci della metropoli che i due dovranno esplorare nel tentativo di rovesciare la silente dittatura.

Come anticipato, No Straight Roads è un action in terza persona in cui prenderete alternativamente il controllo dei due musicisti, o di uno dei due se potrete contare su un fidato amico che vi dia supporto grazie al multiplayer in locale. Attacchi base, schivate e poteri speciali spesso e volentieri andranno attivati a ritmo di musica, feature centrale del gameplay del titolo che tenta più di ogni altra di caratterizzarne l’esperienza.

Nulla che non si sia già visto altrove, beninteso, ma ad aver reso tanto piacevoli le due ore passate in compagnia del gioco sono stati soprattutto lo strepitoso art design e la stratosferica soundtrack. Il primo si commenta quasi da solo. I colori accesi, le luci al neon, il character design cartoon, ogni schermata di gioco trasuda stile. Il motore grafico che muove il tutto, pur non settando chissà quali standard, tra effetti speciali e ambientazioni sufficientemente dettagliate trasformerà il vostro schermo in una piacevole cacofonia di forme e colori.

Dal canto suo, la OST è talmente ispirata che non vedrete l’ora di acquistarla per poterla ascoltare in macchina o sotto la doccia. Tra pezzi rock, new retrowave, funk e tecno, ce n’è per tutti i gusti.

No Straight Roads, ancor prima che per il suo gameplay, ci ha folgorati lasciandoci esplorare le strade della città in cui è ambientata l’avventura. Sebbene sembra già chiaro che per la maggior parte del tempo dovrete combattere contro arcigni boss, ogni tanto potrete immergervi nelle strade e nei quartieri dell’affascinante e suggestiva metropoli.

Ciò non significa che durante i combattimenti vi annoierete, ma al momento i principali dubbi sul gioco si concentrano proprio in queste fasi. Se il combat system è piuttosto canonico, le boss battle che abbiamo affrontato nella demo, tentavano in tutti i modi di introdurre elementi sempre nuovi con cui interagire per superare l’ostacolo. Pianeti da distruggere per ottenere munizioni con cui colpire l’avversario, oggetti da trasformare, e quindi da sfruttare, utilizzando il potere della musica; le idee non sembrano certo mancare. Il problema, semmai, è che non è sempre chiaro con cosa sia possibile interagire e, soprattutto, quali siano gli elementi su schermo che possono causarvi dei danni. Sebbene il colore rosso sia (quasi) sempre associato al pericolo, in più di una situazione ci è capitato di incappare in fastidiosi game over senza aver capito cosa ci avesse colpito.

Estremamente scenografiche, le battaglie peccano di facilità di lettura, nonostante l’impatto scenografico di queste sezioni resti altissimo e piacevolissimo. Resta inoltre da capire se l’inventiva degli sviluppatori nel rendere ogni scontro unico perdurerà sino ai titoli coda.

No Straight Roads ha delle indiscutibili potenzialità. Se sul fronte artistico ci ha già convinti, resta da capire come se la caverà il gameplay sul lungo periodo. La prima boss fight ci ha divertito, ma ha anche lasciato intravedere qualche problematica, nonché un combat system non particolarmente profondo.

Di sicuro chi cerca un gioco visivamente accattivante e graziato da una splendida soundtrack è avvertito. Tra qualche settimana sapremo dirvi se c’è anche molto altro da scoprire.

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