No Man's Sky NEXT evolve, senza tradire

Con NEXT, No Man’s Sky raggiunge una nuova dimensione, ma non cambia pelle, né rinnega le sue origini

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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NEXT, ennesimo e profondo aggiornamento di No Man's Sky, ha un grande pregio: rinnova, evolve, rinvigorisce, ma non cambia, non rivoluziona, non rappresenta un punto di non ritorno. Nonostante la controversa creatura di Hello Games abbia già tradito le sue basi concettuali originarie, sperimentali oltremodo e per forza di cose destinate al fallimento, il recente upgrade riesce a conservare l’identità del nuovo corso, senza tranciare di netto con le atmosfere, il feeling, la filosofia di fondo di questo intrigante e complesso simulatore di esplorazione spaziale.

Diciamoci la verità: nessuno era pronto, né voleva un gigantesco scatolone mezzo vuoto. La prima incarnazione di No Man's Sky era qualcosa che si avvicinava tremendamente all’ormai dimenticato Electroplankton, eccentrico titolo musicale prodotto da Nintendo e pubblicato su DS, che non permetteva nemmeno di poter salvare e riutilizzare le proprie creazioni, destinate all’oblio una volta spenta la console o abbandonata la partita. La visione originale di Sean Murray aveva lo stesso sapore agrodolce, restituiva la medesima sensazione di una trovata geniale, purtroppo evanescente, priva di mordente sul lungo periodo, persino ingannevole e mortificante per quella parte di videogiocatori scottati dalla crescente certezza di aver investito i loro risparmi in una bellissima copertina, avara di contenuti tangibili.

[caption id="attachment_188128" align="aligncenter" width="1000"]No Man's Sky NEXT screenshot Attraverso specifici terminali si può debolmente modificare l’aspetto del proprio avatar. Questa è una cosa che ci ha relativamente indispettiti, perché in qualche modo cambia effettivamente il senso della trama che si cela nell’avventura.[/caption]

Non era ovviamente così. No Man's Sky è stato e continua ad essere una coraggiosissima esperienza portatrice di tematiche e significati appena sussurrati, comprensibili solo prestando l’orecchio ai venti solari che ne spingono le sillabe in ogni direzione nella galassia in cui è ambientata l’avventura, ma va da sé che, almeno nella sua prima incarnazione, era un’opera tutt’altro che democratica e ideale per un pubblico eterogeneo. Solo gli amanti dell’esplorazione estrema, chi voleva unicamente immergersi in scenari alieni spesso ispiratissimi, seppe carpire l’essenza, l’intima natura di un prodotto penalizzato soprattutto dai roboanti annunci puntualmente diramati del team che per anni ha lavorato duramente alla sua genesi."La terza persona e il multiplayer, in questo senso, sono opzioni che donano nuova linfa, senza chiedere nulla in cambio"

Come ben sanno i fan della prima ora, in seguito sono arrivate le quest, le basi, una progressione meglio scandita che ha reso la navigazione attraverso la galassia molto più che una “semplice” gita turistica in mondi stravaganti, dalla fauna non sempre credibile.

No Man’s Sky, insomma, ha iniziato la sua lenta evoluzione, un cambio di rotta indolore nella misura in cui, pur perdendo una certa genuinità di fondo, non ha mai indispettito nessuno, attirando progressivamente sempre più curiosi, riuscendo persino a riaccendere l’interesse di alcuni videogiocatori delusi.

NEXT, da questo punto di vista, come già accennato, è un autentico miracolo, ennesimo tassello che impreziosisce un mosaico che tende, ora, a tramutarsi in un’opera faustiana, un titolo capace di parlare innumerevoli lingue e di strizzare l’occhiolino ad un pubblico potenzialmente sempre più ampio.

La terza persona e il multiplayer, in questo senso, sono opzioni (opzionali per l’appunto) che donano nuova linfa, senza chiedere nulla in cambio, senza rileggere le regole di base del gioco, senza influenzare in alcun modo il modus operandi sino a qui consolidato dagli esploratori più navigati.

Un contrappasso c’è, beninteso. Al primo avvio del gioco, scoprirete, con immenso orrore, che la tavola degli elementi e i biomi di tutti i pianeti sono stati completamente stravolti, un cambiamento che costringerà i videogiocatori perfezionisti ad un’unica scelta possibile: ricominciare da capo, per non soffrire nel vedere le proprie basi, i propri paradisi terrestri ridotti fondamentalmente in cenere, prigionieri di un rinnovato habitat che non gli appartiene e che obbligherebbe a pesanti, quanto fondamentali modifiche.

Strutture e item che prima necessitavano di un certo elemento per essere ricaricati, avranno bisogno di altre materie prime per funzionare, azzerando in qualche modo la situazione, forzando anche i meglio equipaggiati a riassaporare l’antica sensazione di essere totalmente impreparati ed indifesi agli ostacoli che ogni pianeta, così come lo spazio profondo, prospetta ai temerari esploratori.

In questo senso, il multiplayer torna utilissimo per superare l’empasse e l’imbarazzo. Invitandosi o invitando altri utenti a partecipare alla stessa partita, si può imbastire un team più o meno affiatato, più o meno motivato da un fine condiviso. Lavorando in ensemble con i mercantili, acquistabili sborsando un enorme quantitativo di denaro o completando specifici incarichi secondari, si può dare vita ad una piccola ed efficientissima azienda, un motore ben oleato che in poco tempo può incidere notevolmente sulle finanze e sulla costruzione di basi efficientissime e di notevoli dimensioni.

Convergere forze e capitali in un unico obiettivo rende concreto, e vantaggioso, la creazione di un gruppo, di una community di fedelissimi, dando un nuovo senso e un nuovo sapore ad ogni sforzo, anche in assenza (per fortuna) di qualsivoglia PvP. Si celebra la solidarietà, la condivisione, l’amicizia.

Siate pronti, tuttavia, perché il feeling dell’esperienza, durante le sessioni multiplayer, cambia totalmente. Viene a mancare il senso di urgenza, la paura, ma anche l’eccitazione di essere gli unici e soli, fautori di imprese che non hanno testimoni, ma che restano, in qualche modo, salvate nella storia interna di No Man's Sky. Si apprezza con estremo piacere, insomma, che il giocare con altri utenti umani sia totalmente opzionale, usufruibile solo quando e se richiesto.

La stessa cosa vale per la terza persona, spesso utilissima per rendere più semplici certe manovre, ma che in qualche modo, “allontanando” l’immagine, attenua il senso di immersione, svela eccessivamente, mostra con troppa chiarezza. Se nelle fasi di volo non potrete più farne a meno, soprattutto durante i combattimenti, appiedati siamo certi che i videogiocatori più intransigenti si affideranno ben poche volte a questo sistema di inquadratura.

[caption id="attachment_188127" align="aligncenter" width="1000"]No Man's Sky NEXT screenshot Al primo avvio noterete che, oltre a biomi e risorse da reperire, altre cose sono cambiate. Persino la vostra navicella potrebbe aver subito qualche modifica estetica e non.[/caption]

Ci sono tante altre modifiche secondarie che rendono NEXT tanto importante nella vita evolutiva di No Man's Sky, ci sono anche nuove quest da scoprire e completare ovviamente, ma vale la pena spendere due parole anche sui ritocchi che hanno coinvolto la grafica. L’upgrade più impattante è certamente quello riservato al livello di dettaglio, mai così alto, tale da rendere quasi un ricordo la noiosa nebbia che inglobava intere porzioni di mappa, celandone il lento caricamento. La linea d’orizzonte è più ampia e, in generale, l’immagine risulta quanto mai pulita e nitida. Non mancano pop-up, certo, ma la situazione è sensibilmente migliorata.

No Man's Sky NEXT non è un gioco nuovo, ma propone sicuramente qualcosa di diverso, in più, rispetto alle due anime che, sin qui, alternandosi, hanno contraddistinto e caratterizzato l’offerta di Hello Games. Senza togliere alcunché, in termini ludici e di atmosfera, a ciò che sino a ieri ha reso grande questo simulatore di esplorazione galattica, multiplayer e terza persona sono due feature che fanno la differenza e rendono il titolo più facilmente assimilabile, comprensibile e commestibile ad un pubblico eterogeneo, generalmente attratto da avventure movimentate e meglio ritmate.

Questo upgrade, in soldoni, farà ricredere tanti scettici, tanti delusi, tanti detrattori. Non costa nulla, fattore tutt’altro che secondario, ma regala moltissimo a chi gli darà una possibilità.

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