Nintendo Switch OLED non è quello che ci aspettavamo, ma va bene così | Speciale
Al contrario dei rumor e delle indiscrezioni, per il momento non ci sarà un modello Pro, ma a breve arriverà Nintendo Switch OLED
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
Non ha ovviamente senso snocciolare la questione relativa a cosa sia giusto o meno che il pubblico creda, speri e magari persino pretenda da publisher e sviluppatori di tutto il mondo. Con la dovuta razionalità ed educazione, nulla vieta a nessuno di urlare ai quattro venti, e su qualsiasi social esistente, il proprio fastidio. Né si può biasimare più di tanto un’editoria sempre più schiava del SEO, figlia di un’industria che, nel bene e nel male, si alimenta anche di hype, di promesse, di rumor per l’appunto.
Poco importa, insomma, se la stampa specializzata abbia sbagliato a dare così tanto credito ai soliti insider che erano certi di Nintendo Switch Pro. Ancor meno è interessante fare le pulci a chi, con equilibrio sia chiaro, ha espresso un suo parere, anche piccato per carità, su un annuncio che ha personalmente trovato deludente per le più disparate ragioni.
Ad oggi, tuttavia, l’unica cosa che abbia senso commentare è il reale valore e le ragioni d’esistere di Nintendo Switch OLED, versione dell’ibrida della Grande N che da più parti, era inevitabile viste le premesse, è stata ampiamente fraintesa, marcata e bollata come inutile, soprattutto da quel tipo di pubblico verso cui chiaramente non è indirizzata.
Pur con le dovute distanze e differenze, non si tratta di una sorta di New Nintendo 3DS, quanto di un Game Boy Advance SP. Come sanno i meglio informati, Nintendo Switch OLED non differisce in alcun modo, in termini di potenza, dalla versione classica, né migliora e aggiorna, purtroppo questo sì, i Joy-Con. Il dock presenterà un ingresso LAN per migliorare l’esperienza online, mentre lo schermo sarà più ampio, si parla di 7 pollici, e garantirà colori più brillanti e neri più convincenti proprio grazie alla tecnologia dell’OLED, già vista in azione, in ambito console, sull’allora avveniristica PS Vita.
Chi scrive, ha amato enormemente l’handheld di Sony, proprio per il suo schermo che regalava immense soddisfazioni soprattutto con giochi come Gravity Rush o Rayman Origins (più bello da giocare alla fermata dell’autobus che su PlayStation 3 e Xbox 360, per dire).
L’upgrade c’è insomma, ma non nella direzione in cui speravano tanti fan. Non tale, sicuramente, da giustificare un nuovo acquisto a meno che non siate tra coloro che, come il sottoscritto, non riescono a resistere al fascino di una nuova console.
Collezionisti, appassionati della prima ora, amanti di tecnologia sempre alla ricerca dell’ultimo modello appena uscito sul mercato. Se non fate parte di questa ristretta cerchia, nel caso giocate già da diversi anni con Nintendo Switch, sicuramente il modello che debutterà il prossimo 8 ottobre al prezzo di 349 euro non avrà sufficiente appeal da spingervi ad optare per l’acquisto, a meno che non vogliate semplicemente sostituire la vostra console che inizia, per un motivo qualsiasi, a mostrare i segni del tempo.
Nintendo Switch OLED, del resto, è indirizzato esclusivamente a chi non ha ancora la console ibrida a casa, versione certamente più attraente, proprio per convincere gli indecisi e offrire qualche gustoso extra a chi, magari, vorrebbe concedersi una valida alternativa a PlayStation 5 e Xbox Series X e S.
Sebbene i rumor su una versione Pro non siano del tutto scomparsi, si parla di un reveal nei prossimi mesi (giusto per ravvivare il loop di anticipazioni, leak e indiscrezioni), non è del tutto un male che il publisher nipponico abbia, almeno per il momento, rinunciato a dare in pasto al pubblico un hardware mid-gen. Il già citato New Nintendo 3DS, per cui non furono pubblicati che un paio di titoli al massimo, è un esempio abbastanza chiaro delle difficoltà della Grande N a gestire due console simili, ma di fatto poco compatibili tra loro. Inoltre, l’idea alla base di Nintendo Switch era proprio quella di concentrare gli sforzi dei team interni su un’unica piattaforma.
Con l’avvento dell’HD, con il progressivo complicarsi dei processi realizzativi di un gioco, è evidente che Nintendo faccia non poca fatica, in termini monetari e di tempo, a produrre con un certo ritmo. Non è un caso, del resto, se ai piani alti, già da quasi vent’anni ormai, abbiano deciso di abbandonare la corsa alle performance, per concentrarsi su una costante e progressiva ottimizzazione del motore grafico proprietario oltre che, ovviamente, sul gameplay.
Peccato, insomma, per il mancato Nintendo Switch Pro. Ma a ben vedere è un problema che coinvolge ed interessa solo una ristretta cerchia di utenti. A tutti gli altri andrà bene l’attuale piattaforma così com’è. Con o senza OLED.