Nintendo Classic Mini: SNES è molto più della nostalgia attraverso la quale viene venduto

Vi spieghiamo perché la nostalgia non c'entri nulla col valore dei videogiochi di Nintendo Classic Mini: SNES

Un giorno troverò qualcosa di interessante da scrivere qui dentro.


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Che Nintendo Classici Mini: NES facesse il botto, in termini di vendite, era un qualcosa difficilmente pronosticabile, almeno nelle proporzioni concretizzatesi al lancio e successivamente. Certo, la mancanza di dati reali impedisce di effettuare un'analisi precisa al riguardo, ma i sold out ovunque parlano chiaro, così come la promessa da parte di Nintendo di reimmetterlo sul mercato, tra qualche mese, e il pazzesco buzz sui social e più o meno ovunque. Molto, moltissimo del suo successo la mini console retrò l'ha dovuto a quella ondata di sentimento nostalgico che ha travolto praticamente ogni medium culturale, una sorta di revival di quando dominavano l'immaginario culturale pixeloni colorati, suoni elettronici e cittadine di provincia con tanti segreti (manca ancora all'appello l'hard rock cotonato di qualità, ma probabilmente quello non tornerà mai in quelle dimensioni). Anche perché, lo diciamo senza timori, molti dei giochi in esso contenuti sono invecchiati non benissimo, perché se Super Mario Bros. 3 è una figata oggi come allora già i primi due The Legend of Zelda e Metroid portano in maniera evidente i segni dell'età.

Ecco, con Nintendo Classic Mini: SNES le cose non stanno così, per niente. La retroconsole 16 bit sta beneficiando dello stesso successo di quella che l'ha preceduta, probabilmente poggiante sulle stesse basi, quelle impastate di di attaccamento verso anni ed epoche che non torneranno più, ma nel suo caso è opportuno operare un importante distinguo: il valore ludico della larga maggioranza dei ventuno titoli in esso contenuto è enormemente superiore rispetto a quello molto arbitrario e poco inquadrabile dato dai bei ricordi, dalla spensieratezza di anni nei quali si aveva tutto sommato poco a cui pensare. Per farla breve: Super Mario World è il miglior platform bidimensionale della storia, non perché nel 1992 (anno di uscita in Europa, 1990 in Giappone) l'unico peso che molti di noi dovevano affrontare era quello della zainetto della scuola ma perché ancora oggi, venticinque anni dopo, esprime picchi di level design eccezionali, uniti ad una precisione assoluta nei controlli.

[caption id="attachment_178268" align="aligncenter" width="500"]Super Mario RPG: Legend of the Seven Stars screenshot Quando qualcuno dice che non ha mai giocato Super Mario RPG: Legend of the Seven Stars[/caption]

Si fa prima a individuare le produzioni della raccolta che non abbiano le stimmate del capolavoro: Star Fox e Star Fox 2 troppo devono alla loro realizzazione tecnica per non risultare oggi vetusti; Super Punch-Out!! era già particolare allora, per il suo gameplay in realtà profondo ma comunque asciuttissimo; Kirby Super Star e Kirby's Dream Course sono sì divertenti, ma è impossibile non chiedersi perché diavolo siano presenti loro e non Kirby's Dreamland 3; qualcuno potrebbe fare le pulci anche a Donkey Kong Country, che certamente non tocca livelli di qualità marieschi nel level design ma è comunque ancora bello da giocare e da sentire (da vedere insomma, vale lo stesso discorso dei due Star Fox), le derapate di Super Mario Kart e F-Zero hanno ancora un qualcosa di magnetico, ma gli episodi successivi li hanno migliorati in maniera esponenziale. Bene, il resto è robetta che va dal clamoroso al miglior gioco di tutti i tempi, che per lo scrivente può essere Final Fantasy VI (III qui, è stata conservata la numerazione del tempo), per il lettore Super Mario World o il suo seguito, Super Mario World 2: Yoshi’s Island, The Legend of Zelda: A Link to the Past, Super Metroid.

"Non sono il nostalgico ricordo o l'associazione a edulcorate memorie a rendere bellissima la line-up di Nintendo Classic Mini: SNES"La meraviglia di Nintendo Classic Mini: SNES sta nel fatto che i capitoli di saghe oggi meno celebrate, per quanto leggendarie, in esso presenti siano tra i migliori nella loro storia. Super Castlevania IV si gioca il titolo di miglior episodio classico della serie con Castlevania: Rondo of Blood, rispetto al quale è più rigido nei controlli ma molto superiore per inventiva, Mega Man X allora infuse nuova azione nella serie Capcom ed è un indiscutibile capolavoro nella storia dell'action platform 2D, Street Fighter II Turbo: Hyper Fighting non sarà bello come la versione arcade ma è l'essenza del picchiaduro a incontri, Contra III: The Alien Wars è il run and gun per antonomasia, insieme a Gunstar Heroes, Super Ghouls'n Ghosts è la più straordinaria delle strambe avventure di sir Arthur; Super Mario RPG: The Legend of the Sevem Stars, Earthbound e Secret of Mana rappresentano una tripletta da far tremare i polsi, estasi per l'amante del gioco di ruolo nipponico, diversi nel gameplay, ma vicini nel firmamento dei capolavori del genere.

[caption id="attachment_178267" align="aligncenter" width="500"]Mega Man X screenshot Mega Man X è un capolavoro anche per la prima apparizione di Zero[/caption]

Non sono il nostalgico ricordo o l'associazione a edulcorate memorie a rendere bellissima l'offerta di Nintendo Classic Mini: SNES. Le opere videoludiche che la compongono sono testimonianza di come anche il videogioco possa essere, come gli altri, un medium culturale slegato dal fattore temporale, nel quale un capolavoro rimane tale per sempre, ma non cristallizzato nel tempo, bensì perfettamente godibile, giocabile e quindi riconoscibile come tale in qualunque epoca.

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