Nightmare 4 – Il non risveglio è grosso e cafonissimo

Nightmare 4 – Il non risveglio è noto come “il Nightmare di MTV” per un motivo – e non stiamo dicendo che sia una cosa brutta

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C’è tutta una scuola di pensiero, della quale si trova traccia in vecchie recensioni ma anche in luoghi più nazionalpopolari, che si riferisce a Nightmare 4 – Il non risveglio definendolo “il Nightmare di MTV”. Secondo questa scuola di pensiero, il film di Renny Harlin è grosso, colorato, musicarello, diretto e montato con un tocco moderno (per l’epoca), tutto jump-cut e inquadrature a effetto da video musicale. È difficile dare torto a questa scuola di pensiero: il quarto capitolo della saga di Freddy Krueger è, per usare un termine tecnico, una clamorosa ed elettrica cafonata, una versione ancora più eccessiva dei deliri del capitolo precedente. E intendiamoci, non usiamo il termine con tono derogatorio, anzi: chi dice che Nightmare 4 – Il non risveglio potrebbe essere il migliore della saga, be’, forse sbaglia o esagera, ma non va troppo lontano dalla verità.

Nightmare 4 – Il non risveglio è il primo vero sequel della saga

Il titolo del paragrafo potrebbe sembrare paradossale, visto che parliamo di un quarto capitolo, ma vi assicuriamo che ha senso. Dopo che il secondo capitolo aveva portato Nightmare in territori diversi da quelli che avevamo scoperto con il primo, e dopo che il terzo aveva fatto di tutto per riportare il franchise sui binari con un classico e riuscitissimo ritorno alla forma, Nightmare 4 – Il non risveglio è, molto più semplicemente, un sequel del terzo, che ne riprende i personaggi e pure la struttura; in questo senso, è forse il film meno coraggioso dei primi quattro.

Ma c’è differenza tra essere coraggiosi perché si ha un’idea forte, ed esserlo per principio e per giocare a essere diversi. Il film di Renny Harlin, scritto dal futuro premio Oscar (per L.A. Confidential) Brian Helgeland la cui sceneggiatura venne scelta a scapito di quella proposta da Wes Craven, non ha alcuna intenzione di ribaltare il canone un’altra volta. Canone che, peraltro, era già stato arricchito nel capitolo precedente dai poteri di Kristen, capace di attirare la gente dentro i propri sogni dando così una nuova dimensione allo scontro con Freddy. Tanta carne al fuoco, che Nightmare 4 – Il non risveglio continua a cucinare alla perfezione, senza aggiungere nuovi ingredienti che potrebbero rovinare la miscela.

“La scena più spaventosa della saga”

Piuttosto, Renny Harlin gioca con gli ingredienti che già ci sono e aggiunge una notevole quantità di spezie e insaporitori vari – e ora promettiamo che usciamo dalla metafora culinaria. Il punto è che Nightmare 4 – Il non risveglio non fa nulla di radicalmente diverso da quanto già fatto nel primo capitolo e in I guerrieri del sogno; il punto è come lo fa.

Nella sua autobiografia Hollywood Monster, Robert Englund racconta che “Nightmare 4 contiene la mia sequenza favorita dell’intero franchise, e io neanche ci sono!”. La sequenza in questione è quella in cui Alice e Dan rimangono intrappolati in un loop temporale mentre cercano di andare a salvare la vita dell’amica Debbie: secondo Englund “la prima volta che l’ho vista mi ha ricordato come funzionano davvero gli incubi. Quella scena è la rappresentazione più ipnotica, disturbante e realistica di un sogno che abbia mai visto”. Il fatto che Freddy Krueger in persona indichi una scena in cui lui non c’è come la migliore del film e dell’intero franchise è significativo, ma è soprattutto un segno di grande umiltà: in questo quarto capitolo, Krueger compie alcuni degli omicidi più creativi e assurdi (pizza!) della sua carriera, e il merito è, oltre che del solito grande artigianato, di un regista che, nelle parole di Englund, “sa come fare un film horror della madonna”.

Nightmare 4 – Il non risveglio è anche il suo cast

Sarebbe ingiusto attribuire tutti i meriti della qualità di Nightmare 4 – Il risveglio al talento del suo regista e del reparto effetti speciali. La volete un’opinione scottante? Il cast del quarto capitolo è il migliore e il più affiatato della saga, nonostante la sostituzione di Patricia Arquette con Tuesday Knight (che peraltro canta la canzone sui titoli di testa). E sapete qual è il loro più grande merito? Quello di aver improvvisato sostanzialmente tutto.

Esatto: abbiamo detto che il film è stato scritto da un futuro premio Oscar, quello che abbiamo omesso è che il processo è avvenuto durante uno sciopero degli sceneggiatori, che costrinse Harlin e il suo cast a lavorare in gran parte di improvvisazione. Non solo: alcune delle sequenze oniriche non erano presenti in sceneggiatura, ma sono state inventate sul momento da Harlin e realizzate a tempo di record dal reparto effetti speciali. Insomma, Nightmare 4 – Il non risveglio avrebbe potuto essere un disastro, un film maledetto (e in effetti a livello di scrittura è tutto tranne che perfetto); e invece da quel caos primordiale è emersa una chicca, e uno dei migliori film del franchise: non capita spesso con un quarto capitolo.

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