Niente sequel per Eragon

Con l’uscita dei dati del secondo weekend americano, è ormai certo il fallimento al botteghino della pellicola fantasy. Risultato? Sarà praticamente impossibile vedere gli altri due episodi della trilogia portati sullo schermo…

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Di solito, le informazioni che escono su Bad Taste hanno sempre una fonte precisa, che sia una rivista, un sito o un ufficio stampa. In questo caso, sulla notizia che non ci saranno sequel di Eragon, si tratta di fare un po’ di conti da soli. Non vi aspettatate a breve notizie dai produttori, che giustamente tentano di sostenere il film il più possibile.

Vediamo i dati. Eragon aveva chiuso il primo weekend a 23 milioni, un dato non eccezionale, ma comunque accettabile. La distanza con il primo in classifica, The Pursuit of Happyness, non era eccessiva (poco più di 3,2 milioni, praticamente il 10% del totale), mentre era netto il divario con il suo più immediato inseguitore, Charlotte’s Web, considerando che questa pellicola aveva incassato praticamente la metà di Eragon.
Ma già di lunedì e martedì la situazione peggiorava. Eragon incassava il 40% in meno del film con Will Smith, mentre Charlotte’s Web iniziava ad avvicinarsi pericolosamente. Talmente vicino che mercoledì avveniva il sorpasso, con il titolo fantasy distanziato di 300.000 dollari dal prodotto con Dakota Fanning, risultato che si ripeteva anche di giovedì. In questi quattro giorni, in totale, Eragon incassava 7,2 milioni. Venerdì, il tracollo, con soli 2,7 milioni guadagnati, ossia una perdita rispetto alla settimana precedente di quasi il 70%.
Vediamo di trovare qualche pietra di paragone, con titoli che si sono comportati in maniera simile nei primi dieci giorni, anche se non è semplice fare confronti, considerando che questo è il weekend di Natale (quindi il 24 non ci saranno certo molte persone al cinema, ma i conti vengono fatti su 4 giorni, compreso il lunedì) e in generale ci sono le feste, che aiutano un po’ tutti i titoli in corsa.

Miami Vice, anche se è una pellicola molto differente come genere, ha fatto 25 milioni di dollari nel primo weekend, ma ha raggiunto un totale di soli 63 milioni, a causa di un calo di ben il 60% nel secondo weekend. Ma Miami Vice aveva incassato 10,2 milioni tra il lunedì e il giovedì della prima settimana, ossia 3 milioni in più di Eragon. Nel secondo venerdì, il confronto è a favore del titolo di Michael Mann (3,1 milioni contro 2,7), così come lo è ovviamente sui primi otto giorni (39,1 milioni contro 33,2). La pellicola fantasy potrebbe approfittare delle feste per incassare ancora qualcosina, ma la concorrenza di Night at the Museum e quella imprevista (ma notevole) di Rocky Balboa e di Charlotte’s Web non lasciano ben sperare. Insomma, l’ipotesi più ottimistica sul risultato finale è sopra ai 60 milioni, quella più realistica è intorno a questa cifra e quella più drammatica addirittura sotto questa soglia. Ma, francamente, con un budget del genere, cambia poco conquistare una decina di milioni in più o in meno.

Sul mercato estero, è più difficile fare previsioni (considerando i Paesi in cui è uscito solo questo weekend e non sapendo di quanto è calato negli altri), ma dai dati della scorsa settimana (circa 30 milioni in 76 Paesi) si può pensare ad un risultato finale intorno ai 100 milioni di dollari (peraltro, neanche sicuro). Insomma, in tutto il mondo difficilmente la pellicola potrà andare oltre i 170-180 milioni (che è forse l’ipotesi più ottimistica).

Se consideriamo i dati di Superman (analizzati in questo articolo), ci rendiamo conto che le spese di promozione (pubblicità, costo della copia delle pellicole e tutto il resto) sono state di almeno 150 milioni di dollari e che agli esercenti va circa il 40-45% degli incassi al cinema. Per un film come Eragon, si può pensare ad una spesa di almeno 100 milioni di dollari nel mondo di promozione e stampa copie, da aggiungere ai 100 che sono stati dichiarati per il budget (ma che, come sempre in questi casi, potrebbero anche essere di più). Comunque sia, ci sono almeno un 200 milioni di investimento da recuperare e abbiamo visto che è praticamente la cifra guadagnata dai produttori di Superman, grazie a un incasso nel mondo di quasi 400 milioni di dollari. Purtroppo per Eragon, sarà impossibile raggiungere anche la metà di questa quota, fatto che porterà probabilmente ad una perdita tra gli 80 (nel caso le mie stime sui costi fossero eccessive, ma non credo) e i 100 milioni di dollari. Certo, ci sono gli accordi commerciali (che però probabilmente saranno legati anche all’andamento della pellicola), il mercato home video e delle televisioni (anche in questo caso, i risultati saranno collegati probabilmente a quanto fatto segnare in sala), ma l’impressione è che il film rischi fortemente di andare in rosso.

Quel che è peggio, la pellicola (generalmente parlando) non sta piacendo, anche ai fan più accaniti (che lamentano le troppe differenze con il libro), il che significa sia che il loro passaparola non sarà positivo come avrebbe potuto essere (e questo già si vede nei risultati della seconda settimana negli Stati Uniti), sia che un eventuale secondo episodio potrebbe anche andare molto peggio. Ma, a questo punto, l’ipotesi che i produttori vogliano ancora investire è praticamente pari a zero. Anche perché (è sempre il caso di ricordarlo) non è che certe somme vengono investite nel mondo del cinema per andare in pari o anche per guadagnare un 10-15%. Se così fosse, questo denaro verrebbe dirottato su titoli di stato o comunque su investimenti sicuri. Chi punta sul cinema, prendendosi rischi notevoli, vuole grossi ritorni ed Eragon non li ha ottenuti.

Infine, piccola nota polemica. Mi ricordo che, anni fa, gli appassionati de Il Signore degli Anelli che non perdonavano a Jackson i cambiamenti effettuati, sostenevano che l’enorme successo della trilogia cinematografica fosse dovuta al grande numero di appassionati che avevano letto il libro. “Ci sono decine di milioni di persone che hanno letto il romanzo, quindi vanno a vedere il film. Non è merito del valore della pellicola, perché tanto lo farebbero ugualmente”. Questo era praticamente il ragionamento fatto, che non teneva assolutamente conto che per guadagnare un miliardo di dollari non bastano certo gli appassionati, ma servono gli spettatori comuni.
Ora, con Eragon (che è stato senza dubbio il prodotto fantasy più venduto negli ultimi anni) si dimostra quanto questo ragionamento fosse folle. Alla fin fine, è sempre il film in sé ad avere successo o a fallire. Ed Eragon, dal punto di vista artistico e commerciale, ha fallito…

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