Grey's Anatomy: parla il neurochirurgo che ha ispirato Shonda Rhimes
Il neurochirurgo che ha aiutato Shonda Rhimes nella creazione di Grey's Anatomy e del personaggio di Derek Shepherd racconta la sua esperienza
Il neurochirurgo è stato contattato nel 2005 dal programma della USC Annenberg School of Communication and Journalism chiamato Hollywood, Health & Society, che mette in contatto gli sceneggiatori e i produttori con esperti in medicina e salute.
Shonda Rhimes, infatti, era alla ricerca di qualcuno che potesse spiegarle la realtà della vita di un medico specializzato in neuorchirurgia e la pressione che si prova in una sala operatoria.
Giannotta ha ricordato che gli autori, sul set della serie, erano meticolosi nel loro tentativo di rendere accurata ogni parola, strumentazione e particolarità di quanto veniva mostrato nella finzione, tra cui anche l'interazione tra i membri del team di medici.
Il dottore ha rivelato che il neurochirugo è come un direttore d'orchestra ma ogni membro dello staff ha un ruolo fondamentale nella sorte del paziente.
Steven ha poi aggiunto che quello che l'ha maggiormente colpito di Grey's Anatomy è come si sia scelto di mostrare gli alti e i bassi della vita di un chirurgo ma anche le innovazioni della tecnologia e il modo in cui si apprende dall'esperienza dei propri colleghi. I personaggi dello show creato da Shonda Rhimes, inoltre, sono persone non prive di difetti ma pieni di passione per il proprio lavoro e di compassione per il prossimo.
Giannotta ha quindi raccontato come gli venga spesso chiesto se in televisione le situazioni siano più drammatiche rispetto alla realtà, ma i casi reali sono più complessi e tragici. Uno degli autori, ad esempio, lo ha contattato perché aveva un problema medico molto serio, conosciuto da pochi neurochirurghi, e di essere stato in grado di operare con successo.
“Mia moglie stava guardando lo show la sera in cui è stata trasmessa la puntata e, mentre stavo andando a dormire, ho detto: "Quello è un mio paziente". La mattina successiva mi ha affrontato dicendo: "Hey, Stranamore, il tuo paziente è morto in tv ieri sera". Per fortuna nella vita reale, il paziente che ha ispirato questa storia è sopravvissuto”.