Neil Gaiman: di cosa è accusato e cosa succederà alle sue serie TV

Chi sono le cinque accusatrici di Neil Gaiman e che impatto può avere tutto questo sulle produzioni tratte dai suoi libri?

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Il primo a lanciare il casus belli Neil Gaiman è stato il sito Tortoise, a luglio di quest'anno, riportando come lo scrittore, fumettista, sceneggiatore televisivo e radiofonico britannico, a cui si devono - tra le altre cose - i recenti successi televisivi di Good Omens, su Amazon Prime, e The Sandman, su Netflix, sia stato apertamente accusato in Nuova Zelanda di violenza sessuale da due donne con cui avrebbe avuto una relazione in un lasso di tempo di due decenni.

Gaiman ha negato ogni addebito, asserendo di essersi offerto di collaborare con la polizia neozelandese, mentre rappresentati di quest'ultima avrebbero smentito l'autore, affermando di aver fatto "diversi tentativi" di parlare con i soggetti coinvolti nella vicenda, che sarebbero caduti nel vuoto a causa anche del fatto che non tutti risiedono nel paese in pianta stabile.

In un podcast intitolato Master: the accuses against Neil Gaiman, suddiviso in 5 puntate e pubblicato sul sito già citato, le accusatrici di Gaiman parlano di essere state costrette da Gaiman a fare sesso violento e degradante che non sarebbe, appunto, stato sempre consensuale.

Scarlett

La prima accusatrice di Gaiman, Scarlett, 23 anni, ha raccontato di essere stata molestata sessualmente nel febbraio 2022, mentre era nella vasca da bagno nella residenza di lui in Nuova Zelanda, dove lavorava come tata per suo figlio. Da parte sua, l'autore, che non nega il loro primo incontro sessuale, afferma essere stato del tutto consensuale tanto da aver avuto con la donna una relazione durata poi 3 settimane. Secondo la testata che ha riportato la denuncia della donna, messaggi scambiati sui cellulari e testimonianze di amici a cui Scarlett avrebbe raccontato l'accaduto, confermerebbero la validità delle sue accuse.

K (pseudonimo)

La seconda accusatrice di Gaiman, K, aveva 18 anni quando ha incontrato l'autore ad una presentazione di libri a Sarasota, in Florida, nel 2003. Al compimento dei vent'anni iniziò con lui una relazione sessuale, asserendo di essere stata costretta a fare sesso violento, doloroso e spesso non consensuale. Anche in questo caso Gaiman ha negato ogni addebito, asserendo che la giovane lo avrebbe accusato per aver interrotto la loro relazione oltre ad essere soggetta a "falsi ricordi", una condizione psicologica che non sarebbe supportata da nessuna cartella clinica.

Secondo l'indagine di Tortoise, dopo la denuncia di Scarlett nell'ottobre del 2022, la polizia neozelandese l'avrebbe fatta cadere per mancanza di prove, mentre K non avrebbe mai sporto formale denuncia alle forze dell'ordine.

Caroline Wallner

Ad un mese dalle prime accuse pubblicate su Tortoise, il sito ha pubblicato poi una 5^ puntata del suo podcast in cui altre 2 donne, una delle quali, Caroline Wallner, ha ammesso di aver firmato un accordo di non divulgazione. Entrambe le donne hanno raccontato la loro esperienza con Gaiman, accusandolo di violenza sessuale.

Caroline Wallner, divorziata dal 2017 e madre di 3 figli, ha lavorato nella proprietà di Gaiman a Woodstock dal 2014 al 2021, periodo durante il quale l'autore ha insegnato al Bard College. Con il terrore di essere licenziata, come era successo al marito che aveva lavorato per Gaiman fino al divorzio con la Wallner, con un unico stipendio per sostenere i figli e completamente dipendente dal suo datore di lavoro, la donna ha raccontato di essere stata costretta a praticargli del sesso orale ogni volta che quest'ultimo lasciava intendere che avrebbe dovuto liberare l'abitazione, affermazione che usava come coercizione per il sesso.

Quando Gaiman avrebbe lasciato l'abitazione di Woodstock, avrebbe anche continuato a sollecitare alla donna richieste di invio di video espliciti e quando quest'ultima avrebbe rifiutato di adempiere, smettendo di rispondergli, sarebbe stata contattata dal responsabile commerciale dell'autore con l'ordine di lasciare la casa entro la fine del 2021. Sempre a dicembre del 2021 la Wallner avrebbe firmato un accordo di non divulgazione per la cifra di 275.000 dollari, in cui dichiarava di non aver subito "perdite, danni o lesioni" per cui Gaiman fosse legalmente responsabile.
Ciò nonostante, la Wallner avrebbe comunque deciso di raccontare la sua esperienza.

Julia Hobsbawm

Julia Hobsbawm, la seconda delle tre nuove accusatrici di Gaiman, aveva 22 anni quando l'autore le avrebbe fatto delle "aggressive avances" nel suo appartamento di Londra nel 1986, saltandole addosso e costringendola contro un divano prima che questa riuscisse a liberarsi, evento dopo il quale interruppe qualsiasi contatto con l'autore.

Claire (pseudonimo)

Claire, l'ultima delle accusatrici di Gaiman, ha affidato il suo racconto ad un altro podcast, intitolato Am I Broken: Survivor Stories in cui ha riferito di aver incontrato nel 2012 per la prima volta Gaiman, di cui era una fan, in seguito al quale lui l'avrebbe invitata, assieme ad un'amica, a seguirlo nella tappa successiva del tour promozionale in cui era impegnato dopo il quale sarebbe nata una relazione durata 10 mesi e portata avanti sia di persona che online.

Dopo un party, Gaiman le avrebbe però fatto delle avances indesiderate iniziate in macchina e proseguite nella lobby dell'hotel che li ospitava, con l'autore che le avrebbe detto di essere non solo molto ricco, ma anche di ottenere sempre ciò che voleva. La ragazza gli avrebbe poi scritto una lettera per comunicargli il proprio disagio in occasione di quell'incidente a cui l'autore avrebbe risposto scusandosi ed attribuendo alla sua diagnosi di autismo la "colpa" per non aver saputo leggere i suoi segnali, una risposta che lei aveva ritenuto sincera fino al giorno in cui ha sentito la testimonianza delle altre accusatrici di Gaiman, che le avrebbe fatto capire come quello dell'uomo fosse in realtà uno schema di aggressioni di cui sarebbe stato più che consapevole e di cui anche lei era stata vittima.

Le ripercussioni delle accuse ricevute da Gaiman

Oltre alla decisione della Disney di mettere in pausa la produzione dell'adattamento cinematografico del suo libro per ragazzi del 2008, The Graveyard Book, che secondo gli Studios sarebbe arrivata anche, ma non solo, per le accuse rivolte a Gaiman e che sarà ripresa solo una volta che questa situazione sarà risolta, a fare le spese delle circostanze è stata anche l'ultima stagione di Good Omens.

Prime Video ha infatti recentemente annunciato di aver sospeso la produzione della serie con protagonisti Michael Sheen e David Tennant proprio quando stava per iniziare le riprese in Scozia. Nonostante Gaiman abbia negato ogni addebito, secondo Deadline, l'autore si sarebbe anche detto disponibile a fare un passo indietro rinunciando al suo ruolo di showrunner per permettere che la produzione della serie prosegua, sottolineando come questo gesto non sarebbe in alcun modo un'ammissione di responsabilità.

Nessuna notizia, invece ed almeno per il momento, sul futuro della 2^ stagione di The Sandman.
Netflix ha recentemente cancellato, dopo una sola stagione ed a causa dei suoi bassi ascolti, lo spinoff dello show, intitolato Dead Boy, nel quale erano comparsi alcuni dei personaggi della serie originale ma, dopo le accuse rivolte a Gaiman, non ha ancora fatto ancora sapere quale sarà il destino dello show, che ha avuto un grandissimo successo sulla piattaforma streaming.

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