Necropolis: alla scoperta dell'Impero della Morte nel sottosuolo di Parigi

Alla scoperta delle Catacombe di Parigi, l'iquietante location che fa da sfondo a Necropolis la Città dei Morti

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Era tutto buio e non si udiva nemmeno un rumore; persino le ombre scure sotto la luna piena sembravano gravide di silenzio e mistero.

Dracula di Bram Stoker

Abraham Stoker detto Bram, il “folle irlandese”, tanto per citare un celebre passaggio d'Intervista Col Vampiro.

Uno che di oscurità se ne intendeva.

Anzi, il suo Dracula ha contribuito non poco a definire i canoni e gli stessi contorni della moderna letteratura (prima) e cinema (poi) appartenenti al cosiddetto genere horror. Tipologia cinematografica che dei meandri bui, tetri fa largo uso.

Ma la citazione che abbiamo deciso di apporre nell'esordio di questo approfondimento è solo un pretesto, un mezzo per catturare la vostra attenzione e veicolarla verso un orrore ben più reale e iquietante di quello cartaceo poc'anzi tirato in ballo.

Arrête! C'est ici l'empire de la Mort!

Arretra! L'Impero della Moete è qui!

E' questa l'iscrizione che, da un portale, accoglie i visitatori delle catacombe di Parigi, scenario che fa da sfondo a Necropolis – la Città dei Morti, il primo film frutto della parthership che legherà per cinque anni la Legendary di Thomas Tull e la UniversalEntrance-Warning

Anche se, convenzionalmente, vengono ormai indicate come Catacombe proprio in riferimento ai cimiteri ipogei della nostra capitale Roma, quelle di Parigi sono più propriamente un ossario situato a sud della Barrière d'Enfer, la vecchia via d'accesso alla città ora nota come place Denfert-Rochereau.

Al loro interno vengono conservate le ossa di ben sei milioni e passa di persone e la motivazione della loro presenza all'interno della cavità è strettamente legata allo sviluppo urbanistico e, conseguentemente, cimiteriale della città francese.

Ai tempi della dominazione romana dell'area, gli autosctoni erano soliti seppellire i cari estinti nelle zone periferiche, ma, con l'avvento del cristianesimo, la pratica viene mano a mano abbandonata per la necessità di collocare i morti in terra consacrata e nei paraggi delle Chiese.

Questo, naturalmente, a prescindere dalla collocazione delle medesime. Con l'aumentare delle dimensioni della città, i cimiteri parrocchiali non riuscivano più ad adempiere al loro scopo. Le sepolture erano ormai diventate di massa e solo gli strati più abbienti della società potevano ancora permettersi un posto nei “pregiati” cimiteri delle chiese parigine. Il problema viene risolto fra il 1130 e il 1137 con l'allestimento del Cimitero degli Innocenti, situato a meno di un chilometro a nord della cattedrale di Notre-Dame; pur restando sempre un luogo di sepoltura “parrocchiale”, è stato il primo, con le sue ingenti dimensioni, in grado di far fronte alle necessità della sempre più articolata città grazie all'impiego di fosse comuni.

Come spiega Wikipedia:

Col passare dei secoli, questo cimitero si caratterizzò per lo più da malsepolture, con i corpi accatastati l'uno sull'altro e ciò portava spesso non solo al crollo delle ossa oltre le mura, ma anche alle fuoriuscite delle scorie organiche prodotte dalla decomposizione dei cadaveri che raggiungevano le strade ed i passanti, generando notevoli disagi. Venne chiuso a causa della malasanità generata dalla saturazione dei cadaveri, che proliferavano a loro volta epidemie di varia natura.

Problematica risolta con la realizzazione dei tre cimiteri suburbani di Parigi, il cimitero di Montmartre a nord, il Père Lachaise a est e il cimitero di Passy a ovest.

Ed è proprio qua che entrano in ballo le Catacombe di Parigi. Questa zona, lunga circa 1,7 Km fa in realtà parte di un'area lunga ben 100 km, una cava dalla quale, fin dall'epoca gallo-romana, venivano estratti gesso, calcare e argilla. In buona sostanza, il terreno nel sottosuolo di Parigi, è in largissima parte scavato ed è proprio per questo motivo che, nel 18° secolo, la cava è stata chiusa: per preservare la città da crolli e cedimenti strutturali.

Si deve al tenente di polizia Alexandre Lenoir, chiamato dal governo a sovrintendere i lavori di ristrutturazione della cava nel 1777, l'idea di trasformare in ossario le parti periferiche della medesima, mentre la scelta della Barrière d'Enfer si deve al suo successore, Thiroux de Crosne.

E se, da una parte, è proprio questo il settore normalmente visitabile dai turisti, sono i chilometri restanti a suscitare, da sempre, il vero interesse e l'autentica curiosità. Gli inferi di Parigi sono diventati la sede di feste clandestine con inviti rintracciabili sul web, d'installazioni artistiche, nonché una delle mete predilette degli UrbEx (Urban Explorer), la cui nascita viene addirittura collocata nella capitale francese alla fine del 1700, con le prime esplorazioni del sottosuolo della città.

Ed è partendo da quest'ultimo presupposto che prende le mosse As Above, So Below (in Italia Necropolis – La Città dei Morti), pellicola in stile found footage diretta da John Erick Dowdle e da lui sceneggiata insieme a suo fratello Drew, che da' ufficialmente il via alla nuova collaborazione che lega la Universal e la Legendary, che gli spettatori italiani potranno vedere al cinema a partire da giovedì 11 settembre.

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