Mortal Kombat: Kevin Tancharoen parla del film
Il film di Mortal Kombat sta per diventare realtà: Kevin Tancharoen condivide le sue impressioni sulla pellicola che sarà fortemente basata sulla realtà...
I tentativi di Kevin Tancharoen per dimostrare alla Warner Bros che lui non è solamente un regista da film musicali sono andati a buon fine. Dopo l'auto prodotto Mortal Kombat: Rebirth e la serie di webisode di Mortal Kombat: Legacy prodotti proprio dallo studio, il film ispirato al celebre franchise di beat'em up è stato finalmente annunciato.
D: In tutta onestà, ai tempi di Rebirth, pensavi davvero che saresti arrivato alla situazione attuale in cui sei effettivamente in procinto di daee vita ad un lungometraggio?
R: Era qualcosa di completamente imprevedibile. Onestamente pensavo di avere il 50% delle possibilità. Avevo avuto delle discussioni con la Warmer, ma non erano andate da nessuna parte. Quel video era stato concepito come vetrina al fatto che non dovevo necessariamente fare solo film basati sulla danza, anche se quello è il mio background principale. Volevo lavorare ad un film di genere. Un regista può essere etichettato tanto quanto un attore. E sapevo che nessuno avrebbe rischiato, mettendo il mio nome sul cartellone di un film di genere. Ci sarebbe stato un piagnisteo diffuso dei fan che avrebbero domandato "ma perché avete messo il tizio del remake di Saranno Famosi a dirigere Mortal Kombat?" e sapevo che avrebbe avuto una certa credibilità.D: Da quanto tempo sei fan della saga?
R: Da quando avevo 13 o 14 anni. Era il mio gioco preferito in sala giochi. Poi quando hanno iniziato a pubblicarli per il Super Nintendo li compravo tutti e, come tutti, sbroccavo quando ne facevano uno in cui non c'era il sangue (all'epoca dell'uscita di Mortal Kombat su Super Nintendo, il sangue era censurato e per attivarlo bisognava digitare un apposito codice, ndr.). Il mio personaggio preferito era Scorpion; mi ricordavo facilmente la sua mossa speciale, poi nel secondo sono passato a Baraka.D: Il film sarà vietato ai minori?
R: Tutte le discussioni sono state incentrate su questo fattore: voglio che sia un film con rating R. Deve essere sanguinolento, ma in modo naturale, e non gratuito, con zampillanti getti di sangue che lo renderebbero solo camp.D: Vuoi avere un approccio più in stile Nolan piuttosto che uno simile a quello dei film degli anni'90?
R: La versione cartonesca è stata già fatta. Ora Nolan ha inaugurato questo genere di film molto basati su un certo grado di concretezza. I miei corti hanno colpito le persone proprio perché nessuno si sarebbe aspettato un trattamento del genere per Mortal Kombat. Ma è un gioco di lotta ed è fatto per questo scopo.
Il regista rivela poi di aver condiviso la sua visione della pellicola, del background dei personaggi con Ed Boon, creatore del gioco, durante il Comic-Con e di aver scoperto che le loro idee erano molto in linea. Il film farà leva non tanto sugli aspetti mitologici presenti nel franchise, quanto su quelli più crudi e dark. Sarà una storia che non necessiterà la conoscenza del videogioco e che potrà essere afferrata da tutti attraverso la sola visione del film.