Moon Knight, la presenza del sovrannaturale era davvero necessaria?

Giunti ormai quasi alla terza puntata di Moon Knight ci è sembrato giusto interrogarci su una questione: il sovrannaturale era davvero necessario?

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Sono ormai tre settimane che Moon Knight è approdato su Disney+. La nuova serie ideata da Jeremy Slater racconta la storia di Steven Grant, un normale impiegato che si rende conto di soffrire di disturbo dissociativo dell’identità. In alcuni casi, infatti, è Marc Spector a prendere il sopravvento sul suo corpo, trasformando la vita di Steven in un vero e proprio incubo. Come se non bastasse, Marc sembra essere stato scelto come avatar di Khonshu, il Dio egizio della Luna. Questo gli dona degli straordinari poteri (e un costume in CGI) con i quali Marc può portare giustizia nel mondo.

Nonostante non si tratti di uno show perfetto, Moon Knight è senza dubbio uno spettacolo affascinante. Lo è grazie soprattutto alle straordinarie doti attorniati di Oscar Isaac, che riesce a cambiare recitazione in base alla personalità dominante nel corpo di Steven/Marc. Non bisogna sottovalutare poi il materiale originale dal quale la serie prende spunto. Le varie saghe a fumetti di Moon Knight, infatti, narrano storie mature, violente e appassionanti. Tutto il necessario per dare vita a una trama carismatica e ricca di colpi di scena.

Sin dalla visione del primo episodio, però, ci siamo interrogati su una questione: la presenza del sovrannaturale era davvero necessaria?

Moon Knight Come ogni personaggio con una lunga storia editoriale alle spalle, anche Moon Knight ha avuto diverse incarnazioni. Da un lato le serie degli anni Settanta e Ottanta, dove il Cavaliere Lunare viene contattato per affrontare lupi mannari, vampiri e altre creature provenienti dal genere horror. Dall’altro le saghe post 2000, dove si è prestata particolare attenzione all’aspetto psicologico del personaggio. Dopotutto il disturbo mentale di Steven/Marc è senza dubbio la caratteristica più affascinante del personaggio. Quel “di più” che rende Moon Knight un supereroe diverso da qualsiasi altro in casa Marvel.

Questa premessa era semplicemente dovuta, dato che non vogliamo insinuare che i Marvel Studios abbiano tradito il materiale cartaceo di riferimento. Diciamo solo che vogliamo evidenziare come, secondo noi, sarebbe stato più interessante nel 2022 giocare un po' meno con mostri e combattimenti in CGI. Sarebbe stato meglio, piuttosto, approfondire la psiche di un protagonista tanto particolare. 

Moon Knight

La scelta non del tutto convincente ripetuta nei primi due episodi

Per chi vi scrive, il primo episodio di Moon Knight è perfetto sino ai 5 minuti finali, dove tutto il mistero viene vanificato con l’entrata in scena dello sciacallo egizio. Nonostante il secondo episodio tenti di mettere una pezza a quel finale, illudendoci per un istante che nulla sia accaduto realmente, la puntata termina in maniera quasi identica. Ancora una volta abbiamo Steven che scappa e, una volta costretto a confrontarsi con il mostro, evoca il potere della Luna e dopo un rapido scontro porta a casa la vittoria. Un vero spreco, soprattutto se si pensa al potenziale di un eroe come Moon Knight.

In attesa di vedere come si concluderà la serie, siamo già abbastanza convinti che l’idea dietro allo show si sia già delineata. Avremmo senza dubbio preferito che Jeremy Slater giocasse un po’ più con la nostra mente, illudendoci per più tempo che quanto mostrato altro non fosse che una reinterpretazione della mente di Steven. Nessun outfit che compare magicamente sotto la Luna, bensì un vestito creato in maniera rozza nell’appartamento di un uomo disturbato. Ci sarebbe andato benissimo che Steven fosse convinto di poter “evocare il costume”, ma l’idea di mantenere un solido punto di ancoraggio con la realtà avrebbe sicuramente fatto bene al fascino del protagonista. 

E poi diciamocelo: uno degli elementi meno riusciti dell’intera produzione è proprio la CGI. Perché portare in scena creature che sembrano fuoriuscite da film di dieci anni fa, quando puoi risolvere il tutto grazie alle magnifiche doti da attore di Oscar Isaac. Insomma: Moon Knight ci sta piacendo, ma è innegabile la costante sensazione di star assistendo a un’opera che preferisce prendere la strada facile, piuttosto che quella più complessa e interessante.

Ma ora tocca a voi dirci la vostra opinione! Vi sta piacendo il nuovo show su Disney+? Siete soddisfatti del risultato finale? E cosa ne pensate del sovrannaturale? Siete a favore degli sciacalli in computer-grafica, oppure avreste anche voi preferito qualcosa di più elegante e “psicologico”? Fatecelo sapere con un commento qui sotto o, se preferite, attraverso le pagine social di BadTaste.it.

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