Monica Bellucci è la più brava…

Nonostante le stroncature delle sue interpretazioni, l’attrice italiana può tranquillamente affermare di essere ben superiore a tante sue colleghe, come Penelope Cruz, Zhang Ziyi e Gong Li. Non ci credete? Ve lo dimostriamo…

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D’accordo, tranquilli. Quando Monica Bellucci recita in italiano (e non è diretta da Gabriele Muccino) i risultati non sono proprio fantastici. E quando si doppia nel suo idioma natale, peggiora notevolmente le sue interpretazioni originali in francese e in inglese (che di solito variano tra il sufficiente e il discreto).
Ma c’è una cosa sulla quale la Bellucci merita tutti i nostri complimenti e che raramente viene ricordata: la sua padronanza delle lingue. E non si tratta solo del francese (nazione in cui ormai è di casa), ma soprattutto del suo inglese, che parla in modo perfetto.

Se questa qualità vi sembra poco importante, potreste considerare come in Italia le lingue straniere siano appannaggio di pochi eletti, anche grazie ad un sistema scolastico inefficiente. Ma, soprattutto, dovreste fare un paragone con la concorrenza. Prendete Penelope Cruz, che nei film di Almodovar è fenomenale, ma che a Hollywood ha fornito prove scialbe e con un accento pesantissimo (roba che in confronto il primo Banderas aveva un inglese perfetto).

E che dire delle affascinanti Zhang Ziyi e Gong Li? Bravissime quando si tratta di recitare nella lingua natale: il problema è che la loro padronanza dell’inglese è talmente ridotta da costringerle a concedere interviste solo in cinese (!). Peraltro, non è il caso di dimenticare che uno dei tanti ritardi nella lavorazione di Miami Vice (e che ha portato a livelli assurdi il budget) sono state le difficoltà di Gong Li ad imparare le sue battute in inglese.

Tutte le attrici nominate, peraltro, ogni volta che lavorano in produzioni hollywoodiane sembrano spaesate e fuori posto, come se non riuscissero ad integrarsi nella realtà del cinema americano. Tutto il contrario della Bellucci, che non ha (o comunque non mostra) nessuna difficoltà in un mondo così diverso dal nostro.
Insomma, prendete pure in giro certi suoi doppiaggi, ma non dimenticatevi che stiamo parlando di una delle poche, vere star internazionali del cinema moderno senza passaporto statunitense.
E non è poco…

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