Miller e Rodriguez: l'incontro con gli studenti e i fan

Frank Miller e Robert Rodriguez durante la permanenza romana si sono intrattenuti anche con fan e studenti, in un incontro più informale...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


Condividi

Dopo le interviste e la conferenza stampa di cui vi abbiamo riportato i momenti più interessanti, Frank Miller e Robert Rodriguez hanno incontrato un gruppo di fan selezionati dall'organizzazione del Romics e alcuni studenti dello IED per un'altra chiacchierata su Sin City - Una Donna per cui Uccidere.
Rispetto agli eventi istituzionali e ai momenti trascorsi con la stampa specializzata, in questa occasione i due artisti ci sono sembrati molto più rilassati, in vena di battute e disposti a raccontarsi molto più liberamente, probabilmente proprio per la natura informale dell'evento.
Noi di Badcomics.it c'eravamo e vi proponiamo lo scambio di battute e risposte tra Miller, Rodriguez e il pubblico:

Signor Miller, nelle sue opere ci sono sempre belle donne; ci può parlare di come considera la figura femminile nel fumetto?

Frank Miller: Non mi ritengo un illustratore, ma un cartoonist: creo le mie storie inserendo le cose che mi piace disegnare: uomini tosti, belle donne e auto d'epoca. Così è nato Sin City.
Per questo le donne nei miei fumetti sono tutte molto attraenti, personaggi tragici, ma solo un numero ridotto di queste sono malvagie. Ava da questo punto di vista è la mia versione definitiva della femme fatale, una vera strega, una delle rare volte in cui mi cimento con un personaggio femminile per cui non provo simpatia, con la quale non trovo alcuna affinità.

Una domanda per Mr. Rodriguez. Le colonne sonore dei suoi film sono sempre molto curate; vorrei sapere se magari viene prima realizzata una ripresa e successivamente sceglie la musica, oppure se ci sono già delle idee musicali o altre ispirazioni sonore che contribuiscono poi alla nascita di una scena.

Robert Rodriguez: Grazie per la domanda, la apprezzo molto. Adoro la musica, mi piace fare musica e mi sono particolarmente divertito nel comporre la colonna sonora dei film di Sin City. Il mio metodo di lavoro non è molto lineare: mi piace scrivere prima delle musiche per ogni scena, perché penso che tutto parta dalla musica, così posso lavorare alla sceneggiatura avendo già un'idea di che suono avrà il film, che poi diventa la colonna sonora sul set che può ispirare gli attori e magari diventano anche parte integrante della colonna sonora. Mi piace suonare sul set, mi capita anche di portarmi dietro la chitarra e di solito registro delle note con la voce sul mio cellulare: fiati, violini, violoncello, tutte le diverse linee musicali che poi andranno a comporre il tema che sarà registrato più tardi.

Miller: Devo aggiungere che Robert non si ferma mai. Il nostro piano di lavorazione è molto rapido, ma tra una ripresa e l'altra lui pensava alla musica e scriveva la musica. Finiamo di girare col green screen, e pensi che lui si prenderà una pausa, ma invece prendeva la sua chitarra e si metteva a strimpellare.

Da lettore e spettatore indubbiamente apprezzo le belle scene che fanno uso di violenza, non solo quando l'eroe ne fa uso contro i suoi nemici, ma anche quando la subisce, pur diventando spesso disturbante. Entrambi utilizzate con maestria la violenza nel campo dell'intrattenimento, perciò vorrei chiedervi quale pensate sia il motivo per cui la apprezziamo così tanto.

Miller: (ride) Qui me ne occupo io.
Ci sono due elementi da cui scaturisce il conflitto tra gli umani nella storia: la violenza e il sesso. Robert e io adoriamo metterli in scena entrambi.

Rodriguez: Adoro la musica e nel mio primo film, El Mariachi, non potevo solamente far arrivare il protagonista in una città e farlo suonare, non sarebbe interessato a nessuno, dovevo farlo interagire con qualcuno e fargli succedere cose, è il suo incontro con tizi armati di pistole a far compiere un balzo in avanti alla storia. La violenza è uno strumento per alimentare il conflitto, lo utilizzo spesso, anche nei miei film per bambini ci sono scene d'azione; questo fattore sembra far scaturire le reazioni più forti nel pubblico e questa è la cosa più importante, far nascere qualcosa nello spettatore.
La mia violenza poi è affine ai fumetti, difficilmente è disgustosa; è qualcosa di stilizzato che rappresenta il conflitto, non dev'essere presa sul serio. Molte persone mi dicono: "Non mi piace la violenza nei film, ma mi piace il tuo genere di violenza". Perché è divertente, per qualche motivo fa ridere ed è quello il tono che voglio mantenere nelle mie opere.

Mr. Rodriguez, ha mai pensato di girare un musical cinematografico nel suo stile, ovvero come Machete, El Mariachi...?

Rodriguez: Ricordo che molti anni fa stavo pensando di realizzarne uno, dopo aver girato la sequenza musicale all'inizio di Desperado; sarebbe stato ambientato negli anni '50 e invece di coreografie di ballo ci sarebbero state sparatorie, ma non l'ho poi concretizzato. Però inserisco la musica in tutti i miei film, ci sono grossi momenti musicali, come le scene di Nancy al locale nei film di Sin City o la danza dei serpenti in Dal Tramonto all'Alba.

Mr. Miller, che cos'è successo a Xerxes? Dopo l'adattamento cinematografico di 300 e il suo sequel i due progetti hanno preso direzioni diverse...

Miller: I produttori cinematografici avevano molta fretta. Io no. Sto realizzando la mia trilogia, la versione a fumetti, e mi sto prendendo tutto il tempo necessario per completarla. Gli dissi che avevo bisogno di altro un anno e mezzo per ultimarla, loro non potevano aspettare e perciò hanno realizzato il film come volevano loro, mentre io ero molto più concentrato a raccontare la storia di Temistocle alla mia maniera.
Ma vi posso dire che Xerxes sta procedendo molto bene e sono convinto che l'adorerete, sarà diverso da qualunque altro film.

Signor Miller, in questo Sin City abbiamo due storie inedite: avremo l'onore di vederle stampate su carta? 

Miller: Non ho intenzione di disegnare queste storie. Le ho disegnate sul set e sono state scritte appositamente per questo film.

Nell'ottica di un eventuale terzo capitolo, crede che i suoi fan preferiscano approcciarsi a nuove storie o a quelle già esistenti adattate sullo schermo?

Miller: Ohhh... (scuote la testa, sconosolato) Sono tutte mie storie.
Abbiamo pianificato di continuare su questa strada: anche se siamo in una fase preliminare, vogliamo continuare ad adattare il materiale che già esiste e allo stesso tempo sviluppare alcune idee che ho già in mente e altre che potranno venirmi durante la lavorazione.

Continua a leggere su BadTaste