Miller e Rodriguez - Conferenza stampa e interviste radiofoniche

Alla conferenza stampa e alle interviste radiofoniche, Miller e Rodriguez hanno raccontato alcuni retroscena sulla lavorazione di Sin City...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Nella mattinata di lunedì 15 settembre, Frank Miller e Robert Rodriguez hanno risposto alle interviste dei giornalisti in occasione
Vi proponiamo qui sotto i passaggi più interessanti della lunga chiacchierata.

Per creare i personaggi di Sin City ho scavato nelle profondità della mia mente, ma da sempre studio approfonditamente i polizieschi e i film noir. Nel caso del personaggio di Eva Green, volevo superare il confine di quanto fosse mai stato fatto nei film con Rita Hayworth e creare la femme fatale definitiva, una figura terrificante, sexy, ma anche con risvolti tragici.

Per quanto riguarda Marv, solitamente quando inizio a scrivere una storia scrivo una frase sul muro che indirizza il mio lavoro, e per Sin City ho scritto semplicemente "Conan con un impermeabile trench". Da lì è nata l'idea di inserire un vero e proprio barbaro in uno scenario urbano.

Ci potete dire qualcosa riguardo agli omaggi al cinema noir che si vedono nel fumetto e nel film?

Frank Miller: Bè, sicuramente tutto quello che vedo o che faccio mi influenza, e finisce nei miei personaggi. Non posso dire che mentre disegnavo mi sia ispirato a grandi attori come Humprey Bogart o Bette Davis, sarebbe stato molto difficile distaccarmi dai loro volti, l'aspetto dei miei personaggi è solamente frutto della mia fantasia. Posso pensare a un solo caso, la storia Quel Bastardo Giallo, che ho scritto per sfogare la mia rabbia, dopo la visione di un film il cui finale mi ha deluso enormemente.

Robert Rodriguez: Amo i film noir, ma ho sempre pensato che fare un film di questo genere sarebbe risultato solo un omaggio nostalgico e non avrebbe portato nulla di nuovo. Ma quando ho letto i v, olumi di Sin City e mi sono reso conto della loro potenza visiva e narrativa, ho capito che quello era un nuovo approccio;  avrebbe permesso al pubblico di vedere quello stile con un occhio nuovo e agli attori di divertirsi nell'interpretare quei personaggi.

Com'è stato coinvolto Christopher Lloyd in questo secondo film?

Rodriguez: Sono sempre stato un suo grande fan dai tempi di Ritorno al Futuro, ma la gente sembra dimenticare che ci ha regalato interpretazioni più profonde, come in Qualcuno Volò sul Nido del Cuculo. Non è solo Doc, è in grado anche di un interpretazione molto sincera e più asciutta.

Miller: La prima cosa che ho detto a Christopher Lloyd è stata "Sei famoso per la tua comicità, ora voglio che tu ti fermi. Lo devi interpretare in modo serio".
E lui è rimasto subito elettrizzato all'idea, trovo la sua performance sbalorditiva e terrificante.

Nella conversazione che il maestro Miller ha avuto con Will Eisner ancor prima che fosse girato il primo Sin City, Eisner diceva che i fumetti col cinema non c'entrano niente, somigliano più al teatro. Questa teoria di Eisner è stata traslata nei due Sin City e nella sua versione cinematografica di The Spirit, probabilmente per il green screen che dà un senso di palcoscenico. È solo una mia impressione o è un'opinione che condividete?

Miller: Ho disegnato Sin City con l'obiettivo di realizzare qualcosa che fosse impossibile adattare sul grande schermo. Quando Robert è venuto da me per il primo Sin City mi ha spiegato di voler girare un nuovo tipo di film e solo allora mi sono convinto che questa combinazione fosse possibile.
Per quanto riguarda il rapporto con Eisner siamo stati amici per 25 anni, trascorrevamo insieme tanto tempo e spesso discutevamo di questa cosa, io vedevo il fumetto come un un prodotto vicino al cinema, mentre lui molto più come una forma di narrazione letteraria o teatrale.

La sua graphic novel Holy Terror ha avuto delle critiche ferocissime. Alla luce di quello che succede oggi con Isis e le decapitazioni, non crede che qualcuno le dovrebbe delle scuse?

Miller: Un giorno, nel 2001, tremila miei concittadini sono stati uccisi brutalmente e senza alcun motivo, così ho scritto e disegnato un volume che in parte è una reazione rabbiosa a quanto era successo. Il mio intento era anche di riportare in auge un certo tipo di propaganda che era molto diffusa diversi anni fa, quando ad esempio si vedeva Superman prendere a pugni Hitler. Sono orgoglioso del risultato finale, io non mi sono scusato con nessuno e non mi aspetto nemmeno che qualcuno mi porga delle scuse.

Fuori dal cancello della villa del governatore, nel giardino ci sono tre mucche. Come mai questa scelta?

Miller: Sono lì perché è un ranch. Era l'unica occasione che avevo per mostrare che fosse un ranch, e poi le mucche sono divertenti da disegnare e buffe da guardare.

Abbiamo visto un trailer di Batman VS Superman che ci è sembrato iconograficamente ispirato al suo Dark Knight, volevo sapere se l'ha visto e cosa ne pensa, e in generale cosa ne pensa delle ultime trasposizioni di Batman al cinema.

Miller: Non l'ho visto, non lo voglio vedere, possono fare quello che vogliono con Batman, ma io non ne faccio parte.

Attenzione: le prossime domande sono state poste dopo la proiezione in anteprima del film e svelano alcuni elementi del film che potrebbero essere considerati spoiler... proseguite a vostro rischio e pericolo!

Come avete scelto il nuovo look di Jessica Alba, che mostra nella parte finale del film?

Miller: Ho parlato a Jessica anni prima delle riprese del film e le ho rivelato che volevo trasformare Nancy in un vero angelo vendicativo. Inoltre volevo prendere il suo bel volto e sfregiarlo, tagliare i suoi capelli e tingerli di nero; Jessica ha adorato quest'idea.
Anni dopo sul set, quando ho incontrato Jessica volevo riabbracciarla, ma lei mi saluta freddamente a bassa voce e si allontana. Allora mi sono chiesto cosa avessi fatto per farla arrabbiare, ma poi ho capita che era già nel personaggio; è così scrupolosa e si impegna così tanto che è rimasta nella parte per tutto il tempo, sono riuscito a rivedere la Jessica che conosco solo alla fine delle riprese.

Io volevo fare alcune domande sul casting. Nel primo Sin City il personaggio di Dwight era interpretato da Clive Owen; quando ho saputo che Josh Brolin avrebbe interpretato la versione precedente all'intervento chirurgico mi sono detto "Perfetto, le cose stanno andando come nel fumetto", perché Dwight avrà un altro volto successivamente. Io mi aspettavo che nella scena del treno, quando poi Dwight arriva con la nuova faccia ci sarebbe stato Clive Owen, cosa che poi non è avvenuta. Anche se purtroppo ci sono alcuni attori che nel corso di questi anni sono venuti a mancare, qual è il motivo dietro il cambio di attori come Clive Owen e Micheal Madsen?

Rodriguez: L'idea è sempre stata quella di interpretare un attore diverso per interpretare Dwight nella prima parte e negli ultimi minuti, a partire dalla sequenza del treno, sarebbe tornato Clive Owen. A Josh Brolin questo andava bene, e Clive era disponibile a tornare. Ma mentre Josh Brolin girava le sue scene, abbiamo apprezzato così tanto la sua performance che ci siamo domandati si avrebbe funzionato il passaggio a Clive Owen, perché dopo tanto tempo vedere un altro attore avrebbe potuto far perdere al pubblico il legame nei confronti del personaggio. Così, visto che avevamo un giorno in più a disposizione per le riprese con Josh, abbiamo fatto un esperimento provando a girare con lui la seconda parte della storia di Dwight. Così se avesse funzionato avremmo tenuto quelle scene con Josh, altrimenti avremmo potuto chiamare Clive Owen. Ma mentre giravamo era evidente che avremmo dovuto conservare Josh, è una di quelle cose che realizzi solamente quando sei sul set.

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