Le migliori serie tv del 2023

Ecco la nostra classifica delle migliori serie tv andate in onda o in streaming nel 2023, da vedere se ancora non l'avete fatto

Mi occupo di Badtaste dal 2004 con l'aiuto di un grande team.


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TV

Il 2023 è stato un anno di svolta nella serialità televisiva: la cosiddetta streaming war è stata vinta ufficialmente da Netflix, e per contro è stata decretata la fine (annunciata invero da anni) della Peak TV. Un anno di transizione, perché sebbene le conseguenze del doppio sciopero che ha paralizzato Hollywood per sei mesi si vedranno solo a partire dal 2024, i numerosi rinvii hanno diminuito il numero di titoli in uscita nella seconda metà dell'anno.

È stato comunque un anno di grandissima qualità in televisione, con serie americane di altissimo profilo ma anche progetti italiani che hanno saputo emergere in una programmazione ricchissima. È stato l'anno della fine di Succession, delle sorprese di Apple TV+ come Silo o di Netflix come Beef - lo scontro, di un ritorno in grande spolvero come Good Omens e della conferma di The Bear. È stato anche l'anno senza Emmy, che proprio a causa degli scioperi sono stati rinviati a gennaio 2024.

Qui di seguito di proponiamo la nostra selezione delle serie migliori del 2023: è una lista in ordine sparso, che ha come obiettivo quello di consigliare dei recuperi o suscitare un confronto costruttivo. Fateci sapere se siete d'accordo con le serie che abbiamo scelto!

Succession - stagione 4 (finale)

La serie della HBO ci ha tenuti incollati agli schermi fino all'ultimo episodio, colpo di scena dopo colpo di scena, come raccontavamo nella recensione dell'incredibile finale di serie:

Per fortuna tutto torna. I fantasmi del passato ben nascosti con la complicità di Logan, come un omicidio, tornano a impattare nel finale. Lo fanno con discrezione, generando un dubbio al momento giusto. La scrittura dà valore a tutto quello che è stato. Non un episodio di troppo, non un episodio di meno quindi. Questa precisione chirurgica consacra Succession come una delle più complete e consapevoli espressioni della serialità contemporanea.

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Fleishman a pezzi

La miniserie FX (disponibile su Disney+) ha per protagonisti Jesse Eisenberg e Claire Danes:

È bene chiarirlo subito: Fleishman a pezzi non è la storia di un matrimonio. Lo capiamo sin da subito: quando si apre il sipario, tra Toby e Rachel il divorzio è già in atto. La rottura è avvenuta dietro le quinte, e le ragioni che hanno portato al naufragio della loro relazione verranno svelate con estrema calma, quando lo spettatore si sarà già fatto guidare dalla brillante scrittura di Brodesser-Akner a detestare la ex moglie del protagonista. Non c’è disonestà misogina in questo: siamo con Toby sin dall’incipit della serie, e Rachel (si) è volutamente tagliata fuori dal quadro che stiamo osservando.

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La vita bugiarda degli adulti

La miniserie tratta dall'omonimo romanzo di Elena Ferrante ha inaugurato alla grande il 2023 di Netflix:

Il vero protagonista di La vita bugiarda degli adulti, la serie tratta dall’omonimo romanzo di Elena Ferrante, potrebbe anche essere un bracciale, un oggetto nominato prima, cercato poi, regalato, prestato, dimenticato, ritrovato e passato di mano più volte lungo la serie, carico di significati e potente. È come l’Unico Anello di Il Signore Degli Anelli per quanto non possieda proprietà magiche (tuttavia ad un certo punto qualcuno gli attribuisce il potere di rovinare i rapporti). La trama della serie potrebbe anche essere letta come la sua storia, la storia di come quel bracciale abbia attraversato le vite di diverse donne lungo i decenni e di come abbia scatenato mutamenti, soprattutto in Giovanna, l’ultima di queste donne e protagonista “ufficiale” della storia. Già questo basterebbe a rendere La vita bugiarda degli adulti la miglior serie italiana dell’anno. Ma c’è di più.

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Beef - lo scontro

Beef - lo scontro è una delle serie più sorprendenti dell'anno, disponibile su Netflix, non a caso una produzione A24:

Beef – Lo scontro parte da un clacson suonato troppo presto, che come il classico sassolino su una superficie in pendenza, inizia a rotolare diventando sempre più grande, travolgendo tutti e tutto ciò che trova sul proprio cammino. A24 produce una serie dramedy, che fonde commedia dark al dramma del quotidiano, portando a schermo le storie parallele di Amy e Danny.

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Gen V

Che lo spin-off di The Boys potesse superare la serie originale è uno dei fatti più inaspettati di questo 2023...

Anche quest’ultima puntata ci ha permesso di godere di personaggi veramente ben scritti, in grado di rispettare i canoni del genere supereroistico, ma allo stesso tempo regalandoci momenti molto umani. Ognuno dei protagonisti di Gen V, infatti, vanta problemi emotivi o psicologici provati anche da numerose persone del nostro mondo.

Leggi la recensione del finale della prima stagione

La Legge di Lidia Poët

Come spiegavamo nella recensione, La Legge di Lidia Poët è uno degli esperimenti produttivi più riusciti della serialità italiana recente (anche in termini di ascolti globali su Netflix), e non è un caso che provenga da Groenlandia:

Il risultato è una serie di grande respiro produttivo, insieme strutturata per essere seguita sia in singole puntate (ognuna porta a compimento un caso specifico) che nella sua interezza, semplice e facile da seguire ma non per questo banale, scritta con grande intelligenza da un folto team di sceneggiatori (Guido Iuculano, Davide Orsini, Elisa Dondi, Daniela Gambaro, Paolo Piccirillo).

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The Bear - stagione 2

Una delle serie più apprezzate di FX è tornata con una seconda stagione se possibile migliore della prima, pronta a sbancare gli Emmy. Disponibile su Disney+:

The Bear con questa seconda stagione sembra riuscire nell’impossibile, ovvero migliorare un mondo narrativo che già nella prima stagione era sorprendente per il suo livello di dettaglio e articolato storytelling del mondo della ristorazione e della sua ciurma piratesca. L’idea, e insieme il risultato, è proprio quello di portare The Bear ristorante, luogo fisico, ad essere in modo sempre più astratto e complesso un concetto di famiglia, il manifestarsi fisico di un senso di appartenenza (a Chicago città, di cui l’orso è il simbolo: “aggressivo ma gentile”) e di una vocazione a un talento/ realizzazione specifica per ogni personaggio, i quali in quelle mura rinnovate e piene di storia familiare difficile da lasciar andare – o anche solo cambiare, che è ancora più doloroso – troveranno nuovi appassionanti spazi narrativi ed emotivi.

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1923

L'universo di Taylor Sheridan nato da Yellowstone si amplia con una miniserie ambiziosissima (disponibile su Paramount+) con un cast d'eccezione e una storia coinvolgente. Cosa chiedere di più?

Che 1923 non sia una serie qualsiasi lo testimonia la presenza di Harrison Ford (al suo debutto come protagonista in una serie TV) e di Helen Mirren, persino troppo qualificata per il ruolo di Cara, la moglie del personaggio interpretato da Ford, ma non poteva essere altrimenti, considerato che Taylor Sheridan è ormai da qualche tempo la rivelazione di Hollywood con cui tutti sembrano voler lavorare, nonostante i suoi show ed in particolare Yellowstone ed i suoi spinoff siano stati definiti “conservatori“, “serie repubblicane” o “il Trono di Spade degli stati rossi“, cioè gli stati a maggioranza repubblicana.

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Silo

La sorpresa dell'anno di Apple TV+ è una serie fantascientifica intitolata Silo che ti tiene incollato allo schermo dal primo all'ultimo episodio:

Una spirale di mistero, letteralmente. Una struttura architettonica che rimanda, forse non a caso, al filamento di dna (espediente visivo già intelligentemente usato nel maestoso Gattaca). Con questo simbolismo d’impatto immediato si presenta Silo, nuova serie distribuita da Apple derivata dalla saga letteraria distopica di Hugh Howey. Un racconto di fantascienza che si tramuta, ben presto, in un dramma poliziesco su larga scala, seppur raccolto nel microcosmo del silo del titolo.

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Good Omens - stagione 2

La seconda stagione di Good Omens ha ripagato i quattro anni di attesa:

Squillino le trombe celesti, sparino i cannoni infernali: dopo un’attesa di quattro anni, Good Omens è tornata sul piccolo schermo per una seconda stagione che sembra aver imparato molto bene dagli errori del passato. I fan del primo arco di episodi non hanno di che temere, poiché i toni brillanti e tenui sono rimasti intatti. Su questi nuovi sei episodi, tuttavia, regna la legge del less is more; orfano, stavolta, di un proprio (in parte) romanzo d’origine a cui ispirarsi, Neil Gaiman opera un labor limae mirabile, epurando la storia di ogni fronda superflua che possa distogliere dal focus principale.

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The Last of Us

La prima stagione di The Last of Us è riuscita nell'intento di adattare un videogioco amatissimo e renderlo una serie amatissima dal pubblico e dalla critica:

Così ancora di più abbiamo l’impressione che solo lì, in quel finale e nelle ultime battute di una storia lunga, sia introdotto un tema che è stato latente lungo la serie, il fatto che Joel e Ellie siano due visioni di mondo apocalittico diverse. Il primo ha capito di voler vivere, che se si tiene duro qualcosa di buono arriva in fondo anche in un mondo allo sfascio e a quella cosa buona ci si può aggrappare; la seconda dopo tutti i morti a lei vicini che ha visto aspetta il proprio turno di morire, forse auspica per sé una fine per non dover veder morire altri come è capitato già.

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Compagni di viaggio

Sorpresa di fine anno, la miniserie disponibile su Paramount+ era partita in maniera poco convincente (come si capisce dalla nostra recensione), ma possiamo assicurarvi che si riprende episodio dopo episodio, andando a comporre un affresco della società americana nel corso dei decenni, dagli anni cinquanta agli anni ottanta, visto attraverso lo sguardo di una coppia di uomini che si innamorano, si prendono e si lasciano ma non riescono a dimenticarsi mai l'uno dell'altro. Una serie commovente e importante:

Sicuramente un solo episodio non è sufficiente a giudicare un’intera serie, ma ci fornisce comunque degli elementi importanti sulla relazione tra Hawk e Skippy e già il fatto che quello che dovrebbe essere come un nomignolo affettuoso, che Hawk dà al suo amante, sembri quello di un cagnolino la dice lunga su chi abbia il potere nella loro relazione.

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