10 film coming of age da vedere per crescere al cinema
In attesa di Denti da Squalo ecco 10 coming of age da vedere per ricordarsi quanto è bello, difficile e spaventoso crescere
Crescere in due ore di film. Non solo si può fare, è una delle cose che riesce meglio al cinema! Ci sono dei coming of age da vedere per conoscersi meglio, altri per seguire le peripezie di giovani irrequieti, altri che mettono in crisi le certezze sull'età, sugli amori e sul luogo in cui si vive. Il genere si occupa della crescita psicologica dei protagonisti, del crollo delle loro convinzioni e la rifondazione di un modo diverso di affrontare la realtà. Servono amici (non sempre buoni), occorre coraggio e spirito di avventura.
Vi proponiamo di seguito un elenco di coming of age da vedere prima o dopo essere andati in sala a scoprire questa nuova lettura, tutta italiana, del genere.
I 400 colpi
Uno dei più grandi coming of age di sempre, è anche uno dei film che riteniamo vadano assolutamente visti da ogni cinefilo. François Truffaut fa nel 1959 un’opera che sconvolge il modo di fare e pensare il cinema dell'epoca. Jean-Pierre Léaud è il dodicenne Antoine Doinel. Irrequieto e trascurato lo seguiamo alla scoperta di un mondo fatto di marachelle, cinema, luna park e amicizie.
Ad ogni passo il bambino cambia, si trasforma in un ragazzo con lo sguardo verso l’orizzonte, eppure il suo futuro è tutt’altro che roseo. Ai nostri occhi il suo carattere diventa un enigma pienamente comprensibile, man mano che ci si avvicina alla fine del film, fatto di emozioni, ansie e vuoti. Un esercizio di empatia che ci fa crescere insieme ai personaggi.
IT
Proposta: e se aggiungessimo a Stephen King la definizione di “maestro del coming of age?”. Nessuno lo scrive come lui. All’elenco avremmo potuto (forse dovuto) aggiungere il fondamentale e amatissimo Stand by Me. Un classico del genere. Studiato e spesso copiato anche al cinema è esploso in una miriade di emuli che cercano invano di recuperare la sua peculiare atmosfera.
IT è invece una variazione notevole, originale e ugualmente potente. È inimitabile. Una cittadina infestata da una presenza malefica, un gruppo di amici nel presente e nel passato che affrontano la stessa sfida. Dove sta il coming of age? Proprio nel mezzo, in quello che non ci viene detto subito e che dovremo scoprire lungo molte pagine e molte ore di film.
The Breakfast Club
John Hughes è il maestro del genere. Ha raccontato la crescita con un grande brio in Sixteen Candles e in Bella in rosa, segnando per sempre la commedia scolastica americana. Il suo capolavoro è però The Breakfast Club. L’idea è tanto semplice quanto efficace: cinque studenti vengono messi in punizione dal preside. Devono passare un intero sabato nella biblioteca della scuola a scrivere un tema: “chi sono io?”.
Tra pregiudizi, incertezze e stereotipi infranti, Hughes lavora sui suoi personaggi come uno scultore: toglie il superfluo e fa emergere psicologie complesse. Scopre, a lungo andare, i suoi tre ragazzi e le due ragazze. Il film ha distrutto tanti stereotipi, spesso in voga nel genere teen, ed è ancora oggi uno dei più grandi studi di personaggio mai fatti rispetto all’adolescenza cinematografica.
Boyhood
Non avete mai visto un film così e difficilmente vedrete qualcosa di simile. Boyhood racconta lo sviluppo fisico e psicologico filmandolo di anno in anno. Richard Linklater, che è un rivoluzionario dei coming of age grazie anche a Tutti vogliono qualcosa e il fondamentale La vita è un sogno, ha realizzato questo progetto incredibile.
Il film è girato dal 2002 al 2014. Ogni anno, per dodici anni, il regista radunava cast e troupe e filmava un nuovo capitolo della crescita di Mason. La storia, pensata a canovaccio, si adattava alla realtà, ai cambiamenti degli attori. Crescono loro, crescono anche i loro personaggi. Boyhood è un film che ti fa sentire il tempo che scivola tra le mani, è spaventoso ed esaltante allo stesso tempo. Un’esplosione di vitalità. Un coming of age da vedere perché sa di verità.
Persepolis
Crescere ai tempi della rivoluzione iraniana. Persepolis è un coming of age da vedere perché diverso da tutti gli altri, eppure così simile. Marjane inizia il suo percorso in un Iran alle prese con forti tensioni politiche. La società sta cambiando e insieme a lei la bambina dovrà lasciare alle spalle in pochissimo tempo l’adolescenza e la giovinezza per poter sopravvivere.
Persepolis è un coming of age senza confini. L’incontro-shock con la cultura occidentale che vive Marjane, il sentirsi diversi, la musica come ancora in questo mare sono gli elementi che rendono questo autobiografico film d’animazione (tratto dall’omonimo fumetto di Marjane Satrapi) uno splendido esempio di come si può raccontare la crescita di un individuo insieme alla storia di un decennio.
La città incantata
Una bambina si perde… per trovare sé stessa in una città segreta popolata da figure magiche. La struttura classica della fiaba si nasconde dietro ad un immaginario potente. Hayao Miyazaki maschera anche un film di crescita dietro il suo sontuoso apparato visivo. Nel suo viaggio fatto di prove da superare Chihiro inizia a pensare in modo diverso, prova delle emozioni che non conosce. Sta diventando grande senza accorgersene.
Chiamami col tuo nome
Luca Guadagnino è il regista dell’età della scoperta di sé. Chiamami col tuo nome resta il suo film che meglio riesce a focalizzare quelle sensazioni tipiche della giovinezza. Un’estate caldissima, il sudore sulla fronte, il refrigerio dell’acqua, i primi amori incorniciati da un paesaggio che si fa soggetto. Romantico e poetico, il film aderisce al romanzo di Aciman riuscendo a tradurre nelle inquadrature le descrizioni. Si sente sulla pelle. Più che di cosa accade con la scoperta di sé parla di come questo ci fa sentire.
Il laureato
Film epocale della nuova Hollywood, Il laureato è il coming of age che scandalizzò la morale dell'epoca, e che oggi parla invece un linguaggio molto concreto senza grandi turbamenti. L’infatuazione di un giovane verso una donna più matura, le inquietudini di non saper cosa fare della propria vita. Una piscina, in cui immergersi e cercare in qualche modo di stare a galla. Simboli di un film che cerca una prospettiva diversa, meno rassicurante. È un cinema che inizia a dire quello che le famiglie perbene non vogliono sentire. Il lieto fine da fiaba è distrutto da un inquietante sguardo nel vuoto, in uno dei finali migliori di sempre.
Piccole donne
Greta Gerwig con Piccole donne e Lady Bird ha fatto due coming of age deliziosi e dal punto di vista femminile. Sono film semplici, ma efficaci. Uno è un classico senza tempo, l’altro una lettura moderna e frizzante. Estremamente vedibili, sono tra le migliori espressioni del genere in tempi recenti. Grandi attrici, un buon ritmo e una bella fotografia. Si prestano particolarmente a una visione scolastica o nei gruppi, ma sono capaci di conquistare anche uno spettatore casuale.
Harry Potter
La trilogia di Harry Potter è tante cose, il fenomeno letterario e cinematografico si è messo sulle spalle tante definizioni e aggettivi. Sotto i muscoli di blockbuster che hanno segnato un decennio c’è un coming of age nel vero senso del termine. La scoperta di se stessi con la crescita, le amicizie e i primi amori, con il privilegio di poter vedere i personaggi di film in film cambiare sotto i nostri occhi.
Spesso si ritiene che il genere abbia una durata compressa. Un evento scatenante che cambia tutto e fa crescere all’improvviso. In Harry Potter invece diventare grandi richiede tempo e tanto coraggio. Alla fine, quello che ci fa partire bambini e finire adulti è anche un pizzico di magia.
LEGGI - Chiudono i cinema e ci sentiamo tutti dentro il film L’Ultimo spettacolo di Peter Bogdanovich
Denti da squalo è prodotto da Goon Films di Mainetti con Lucky Red, Ideacinema e Rai Cinema, e verrà distribuito al cinema dall’8 giugno da Lucky Red. Nel cast troviamo Tiziano Menichelli, Virginia Raffaele, Claudio Santamaria ed Edoardo Pesce.
Potete vedere il trailer del film, nei cinema dall'8 giugno, in questo articolo.
Potete dirci i vostri coming of age preferiti su Twitch!