Michael Moore sempre più diva
Abbiamo visto il nuovo documentario di Michael Moore, Slacker Uprising, distribuito gratuitamente online per i residenti negli Stati Uniti e in Canada. E abbiamo capito perché non costa nulla...
Rubrica a cura di ColinMckenzie
Detto questo, non è difficile capire perché Slacker Uprising sia stato distribuito gratuitamente online negli Stati Uniti e in Canada (quindi, in tutto il mondo, perché è ovvio che con una copia digitale gratuita fornita dai produttori, in cinque minuti chiunque può procursene una) attraverso il sito ufficiale. La spiegazione ufficiale è che dovrebbe contribuire a far votare i giovani, ma è evidente che questo documentario, per come è stato pensato e costruito, non ha molte potenzialità commerciali nei circuiti 'normali'. In effetti, vedere la campagna di Moore per far votare i più giovani nel 2004 adesso non è proprio il massimo.
L'impressione è che il lavoro al montaggio sia stato molto frettoloso e poco selettivo. Ci ritroviamo con tutto quello che ci si aspetta: la donna che ha perso il figlio in Iraq, i soldati che danno il loro appoggio a Michael Moore, le solite prese in giro dei repubblicani e le parodie delle pubblicità di Bush. Tutto, francamente, poco interessante e meritevole di un documentario, soprattutto quando magari va avanti per 5 o 10 minuti.
Ma dove si affonda, è nel difetto che colpisce spesso questi comici/persone di spettacolo, discorso che può valere anche per i nostri Beppe Grillo o Sabina Guzzanti. In effetti, ad un certo punto non è più in gioco la presidenza degli Stati Uniti o la democrazia, gli ideali dietro a queste azioni, ma è lo stesso Michael Moore la questione centrale. I repubblicani chiedono di censurarlo e/o cercano di comprare il silenzio degli organizzatori degli eventi? Le televisioni parlano delle sue 'intemperanze' e dimenticano cosa c'è veramente in gioco? Insomma, si passa dagli ideali ad una sorta di culto della personalità che non ammette repliche (se non con dichiarazioni idiote e francamente fastidiose - per come sono state scelte - di chi lo detesta e che ovviamente viene così preso in giro). Visto il talento del personaggio, ci sono comunque dei momenti notevoli, come quando Moore invita un gruppo di contestatori repubblicani ad arruolarsi nell'esercito, visto che sono a favore della guerra. Ma purtroppo, dopo i discreti risultati di Sicko (che sembrava una ripresa da un certo calo qualitativo), qui si torna su livelli di mediocrità, che interesseranno solo a chi è già convinto delle tesi sostenute da Moore e Co.
Ma forse il punto è tutto qui...