Michael Fassbender: lo rivedremo ancora nei panni del detective Harry Hole?

L'Uomo Di Neve di Tomas Alfredson ci propone un Michael Fassbender realmente inedito nei panni del detective norvegese Harry Hole dalle pagine di Jo Nesbø

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Uomini

E' stato omicida perbene (Assassin's Creed), malato di sesso (Shame), isolato (La Luce Sugli Oceani), prigioniero (Hunger), killer professionista (Knockout - Resa Dei Conti), androide (franchise Alien), magnetico villain (X-Men), neo-zingaro (Codice Criminale), Steve Jobs (Steve Jobs), schiavista (12 Anni Schiavo), spartano (300), laido (Fish Tank), Carl Jung (A Dangerous Method), mascherato (Frank), tormentato (Macbeth), soldato romano (Centurion) e anche ufficiale inglese (Bastardi Senza Gloria).
Mancava effettivamente il poliziotto nella galleria di personaggi del quarantenne Michael Fassbender il quale, come tutti noi, si trova adesso di fronte a una grande incognita: riusciranno gli incassi internazionali a giustificare una serie di film tratti dai thriller letterari di Jo Nesbø dopo le prime forti perplessità critiche circa L'Uomo Di Neve di Tomas Alfredson con Michael Fassbender nei panni del detective norvegese dal nome inglese protagonista di 11 avventure scritte da Nesbø?
Che tipo è l'Harry Hole incarnato dal divo due volte nominato all'Oscar negli ultimi quattro anni?

Sex Pistol

Harry ha deragliato. Lo vediamo spesso dormire fuori casa... nel senso... proprio per terra sui marciapiedi di Oslo. Indossa sempre la stessa giacca a vento verde, vaga come un'anima dannata, cerca l'omicidio nonostante il capo alla Polizia gli ricordi che purtroppo ad Oslo spesso gli assassini vanno in ferie e se il tabagismo e l'alcolismo sono i suoi vizi capitali tra la sigaretta e la bottiglia dobbiamo riscontrare quanto sia molto di più la prima a comparire nelle inquadrature del regista Tomas Alfredson. Eppure l'Harry Hole di Fassbender è quasi sempre nel recupero da una bella sbornia (le bevute sono dunque assai fuoricampo) e non riuscirà nemmeno una bella recluta come la Katrin Bratt di Rebecca Ferguson a distoglierlo da questa vita così vagabonda. Il fascino del film di Alfredson, stroncato già con forza da testate del calibro di Variety, Hollywood Reporter, Empire e Screen International, può invece risiedere per i fin qui pochi estimatori proprio nella prova di Fassbender come Hole. È tormentato ma senza esibizionismi in camera (niente stile Jared Leto, per capirsi), tiene una pistola in casa vicino a un album storico in vinile dei Sex Pistols, si "imbuca" come fosse un vagabondo impiccione e testardo nell'indagine della poliziotta più giovane ma senza essere con lei mai né paternalista né sessualmente prevaricatore, ha già la nomea del segugio infallibile ma quando parla dell'indagine relativa a un serial killer fissato coi pupazzi di neve non pare esattamente brillante come Sherlock Holmes, ha una ex tendente a "cazziarlo" con dolcezza ogni volta che capita e un sincero quanto instabile desiderio di aiutarla nel rapporto con il figlio di lei Oleg, a cui lui si sente vicino quasi come un padre.
Ma attenzione: lungo tutto L'Uomo di Neve di Alfredson si ha come l'impressione che Harry sia un sonnambulo sotto ipnosi alla ricerca di qualcosa che lo svegli del tutto. È un elemento che ha irritato molti critici e potrebbe distanziare il pubblico. Da un altro punto di vista questo spaesamento di Harry Hole così ben metabolizzato e poi riproposto in camera da Fassbender dà a questa potente ma non prepotente coproduzione un fascino tutto suo.

Conclusioni

Il film, se piace, è soprattutto grazie a come la prova autodistruttiva ma con garbo di Fassbender sia in perfetta armonia con la destrutturazione compiuta da Alfredson dentro il genere poliziesco e un pochino anche dentro il nostro rapporto di spettatori ormai consolidatosi negli anni con Mr. Fassbender.
Questo signore è pur sempre un sex symbol qui ripreso senza che il suo Harry viva anche solo l'ombra di una pulsione sessuale (c'è una scena emblematica in questo senso con la Gainsbourg nonché un esilarante scambio di battute con la Ferguson) nei panni di un poliziotto che non indaga ma viene costantemente indagato dall'assassino, dalla camera di Alfredson e quindi poi dai nostri occhi.
È questo il fascino del tutto particolare de L'Uomo Di Neve. Chissà se avremo l'occasione di poter vedere ancora una volta Fassbender come Harry Hole. Sarebbe interessante.

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