MediEvil: gli sviluppatori del remake raccontano la realizzazione del gioco in un'intervista

In un'intervista a Game Informer Mike Mika e Jeff Nachbaur, di Other Ocean, hanno raccontato lo sviluppo di MediEvil, remake del classico per PlayStation

Un giorno troverò qualcosa di interessante da scrivere qui dentro.


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Dal prossimo 25 ottobre MediEvil, remake dell'omonimo, popolare gioco per PlayStation, sarà disponibile su PlayStation 4. Due membri del team di sviluppo, Other Ocean, hanno parlato in un'intervista con Game Informer di vari aspetti del gioco. Mike Mika, direttore creativo, e Jeff Nachbaur, producer, hanno svelato qualche dettaglio in più sulla riproposizione dell'avventura di Sir Daniel Fortesque.

Focus principale del team è stato rispettare la visione dietro la produzione originale e realizzare il gioco che i suoi creatori avrebbero voluto, così hanno lavorato a stretto contatto con Chris Sorrel (direttore creativo dell'originale) e Jason Wilson (artista principale e programmatore, che li hanno consigliati su vari elementi. "Il materiale originale, come le immagini di concept art, mostra un mondo molto più ricco di quanto PlayStation al tempo potesse mostrare", ha spiegato Nachbaur, e stava all'immaginazione dei giocatori "riempire il vuoto".

Le maggiori possibilità tecniche a disposizione hanno permesso anche di dare la giusta profondità ai toni dark che sono sempre stati presenti nel gioco ma che nell'originale erano stati resi più scialbi dai limiti dell'hardware. La scena dell'introduzione nella quale gli innocenti abitanti di un villaggio vengono trasformati da Zarok in un'orda assassina è decisamente più inquietante, non sembrano più marionette ma mostri. Lo stile artistico ora ha anche l'intensità necessaria. Simile il discorso per quanto riguarda la colonna sonora, con i musicisti dell'originale, Paul Arnold e Andrew Barnabas, che hanno registrato le vecchie tracce con un'intera orchestra e controllato l'intero gioco per affinare gli effetti sonori.

MediEvil screenshot

Una delle sfide maggiori nello sviluppo del remake è stata, lo racconta Mika, l'implementazione della telecamera. L'originale aveva una telecamera fissa per un motivo, "dare umorismo e ritmo al gioco". La possibilità di gestire l'inquadratura a piacimento del giocatore avrebbe "dissolto l'esperienza intesa dagli autori". Quando Sorrell e Wilson si sono uniti al progetto hanno enfatizzato il ruolo della telecamera è hanno dato agli sviluppatori dei libri e dei film da studiare. "Le inquadrature dell'originale evocano l'espressionismo tedesco", ha affermato Nachbaur.

"Una volta che abbiamo messo insieme tutte le parti ci siamo resi conto che il gioco è molto di più della loro somma"Gli sviluppatori si sono trovati a quel punto davanti a un problema: nell'originale, nonostante la bellezza delle inquadrature, la telecamera causava non pochi problemi ai giocatori. Other Ocean è così ricorsa a un compromesso, implementando una telecamera che si ponesse in automatico in certe prospettive ma che permettesse anche ai giocatori di gestirla un minimo, in maniera da rispettare la visione degli autori e di non creare problemi nell'esperienza complessiva.

Aggiornamenti sono stati implementati anche in altri aspetti, come le battaglie con i boss, che nell'originale erano un po' grezze, e le armi. Nel remake tornerà la possibilità di equipaggiare due armi e di cambiarle a piacimento, che era stata offerta in MediEvil 2. Ogni arma avrà poi un attacco secondario, compreso uno a sorpresa. Migliorìe minori sono state apportate alla mappa, al posizionamento dei nemici e altro ancora, "abbiamo eliminato tutti i punti frustranti", ha affermato Mika.

MediEvil screenshot

Aspetti della serie originale che hanno sempre affascinato i suoi appassionati sono il suo mondo, il Regno di Gallowmere, e le creature contro le quale Sir Daniel deve combattere. Mika ha curiosato online per vedere quali fossero gli elementi che più stuzzicassero i giocatori ed è stato deciso, per stuzzicare i fan, di infilare nel remake del primo capitolo un bestiario, curato direttamente da Sorrell. Il tomo approfondisce il background narrativo e fornisce tanti dettagli sui mostri, permettendo a chi lo legge di immergersi ancora di più nel ricco mondo di gioco.

Ecco, Sir Daniel, l'irresistibile protagonista. Un coraggioso "cialtrone", l'hanno definito Mika e Nachbaur, e il motivo lo ben conoscono gli appassionati della serie. Ritenuto un eroe per aver dato la vita nello sconfiggere Zarok cento anni prima degli eventi del gioco, il cavaliere è stato in realtà il primo a morire nella fatale battaglia, quando ha guidato la carica ma si è ritrovato una freccia in un occhio. "Dan ha una seconda possibilità per diventare un eroe", non una redenzione morale, ma una che ne possa riscattare l'ignominiosa morte.

Il team di sviluppo è molto sicuro del risultato finale, che ha descritto in maniera molto intensa. "Una volta che abbiamo messo insieme tutte le parti ci siamo resi conto che il gioco è molto di più della loro somma. Giocarlo dall'inizio alla fine è un'esperienza eterea, onirica. Ogni area ha nemici particolari, situazioni uniche, uno scopo, si avverte una sensazione di progressione". Sulla bontà del risultato finale ci esprimeremo tra qualche giorno, ma stando a queste parole non è di sicuro di cura e passione che MediEvil sembra mancare.

Fonte: Game Informer

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