Master of None – Stagione 2: abbiamo visto in anteprima i primi cinque episodi!

Aziz Ansari si prepara a tornare su Netflix con la seconda stagione di Master of None: le nostre impressioni in anteprima sullo show

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Aziz Ansari, comedian americano noto ai più per il suo personaggio in Parks & Recreation, torna a vestire i panni di Dev Shah nella seconda stagione di Master of None. Così come per altre serie prodotte da Netflix, il rigido appuntamento annuale lascia il posto ad una maggiore flessibilità, ed ecco quindi arrivare i nuovi episodi della comedy a quasi un anno e mezzo dai primi dieci. Avevamo apprezzato abbastanza quella prima annata (la recensione), la sua capacità di giocare con il personaggio, tra stereotipi da smentire e un certo retrogusto amaro nelle considerazioni di un trentenne, o giù di lì, alle prese con un momento nel quale forse sentiva di volersi realizzare attraverso altri canali. Abbiamo potuto vedere in anteprima i primi cinque episodi della nuova stagione, e ne siamo rimasti soddisfatti.

Quanto alle considerazioni più normali, precisiamo che la distanza temporale dall'uscita della prima stagione non pregiudica affatto la capacità di tornare ad apprezzare il personaggio e il tipo di scrittura che lo contraddistingue. Dev, e Aziz che ne muove i fili insieme al resto dello show, è un personaggio gradevole perché normale, imperfetto, capace di fare satira sociale quasi senza che ce ne accorgiamo, mai con supponenza, senza salire in cattedra a giudicare quelli "troppo simili a lui" o "troppo diversi da lui". Lo ritroviamo in Italia – una situazione già predisposta dal finale della prima stagione e anticipata dai trailer – alle prese con un contesto che non è il suo, ma nel quale lui dimostra di sentirsi a suo agio.

Ed è qui che arrivano le altre considerazioni, più particolari e più legate al nostro essere spettatori italiani dello show. Per lo spettatore statunitense si creeranno meccanismi diversi di visione, mentre noi non potremo fare a meno di notare accenti, modi di dire, stereotipi omaggiati o smentiti, e in generale un certo tipo di visione d'oltreoceano di quel che significa vivere in "Italia". Di più non possiamo dire, ma è un tipo di scrittura dal quale traspare l'affetto sincero che Aziz Ansari sembra provare per le ambientazioni nostrane. Almeno all'inizio, sarà difficile concentrarsi sulla serie e non focalizzarsi sulla rappresentazione italiana vista dagli occhi di un americano.

Poi in realtà, ancora senza aggiungere dettagli, tutto rientra nei ranghi e ritorniamo alle atmosfere e alla scrittura della prima stagione. Torna ancora il rapporto con la famiglia di Aziz (ricordiamo che nella serie i suoi genitori sono interpretati davvero dai genitori dell'attore) e con le sue tradizioni. Ancora, riprendendo lo stile visto nella prima annata, la trama orizzontale non è troppo importante. Qualcosa c'è, ma la scrittura delle puntate è abbastanza episodica.

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