Mass Effect 2 | Giochi del Decennio #2

Mass Effect 2 si riassume perfettamente nella Missione Suicida, incursione che rappresenta splendidamente le ambizioni narrative e ludiche di uno dei migliori giochi del decennio

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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Prosegue la nostra selezione di Giochi del Decennio: oggi è il turno di Mass Effect 2, e fino a lunedì 23 dicembre, qui su BadTaste, vi racconteremo i migliori giochi usciti dal 2010 al 2019, al ritmo di uno al giorno.

Mass Effect 2 è l’equilibrio, il compromesso perfetto, l’evoluzione che non tradisce le sue stesse origini. Ben prima che la saga fosse parzialmente fraintesa e largamente sabotata dai suoi stessi creatori, quando ancora le critiche sul finale del terzo capitolo, incompreso e certamente frettoloso, non erano ancora state espresse, l’epopea sci-fi di Bioware incantava il suo pubblico con un sequel fondamentalmente perfetto.

Non si trattò di un semplice lavoro di pulizia e potenziamento di quanto già sviluppato e realizzato nel capostipite della saga. Mass Effect 2 non si accontentò di essere tanto di più, tanto di meglio. Fu un titolo che si prese i suoi rischi, scommettendo su tutti i livelli, sfidando il pubblico a carpire la reale essenza della saga, dicendo addio ad alcune convenzioni e meccaniche che già dopo il primo capitolo sembravano irrinunciabili.

La trama, del resto, si prendeva diverse libertà, svincolandosi con molto coraggio da quella che sembrava prospettarsi come la classica cavalcata trionfale dell’eroe di turno, alla guida di un manipolo di coraggiosi destinati a salvare la galassia. Sebbene il Comandante Shepard avesse sempre avuto la possibilità di risolvere ogni situazione con violenza e prevaricazione, piuttosto che optare per diplomazia e buon senso, la sua alleanza con una società clandestina e xenofoba, sulle prime, indispettì non pochi fan. Inoltre, l’impronta maggiormente action del gameplay, unita a tante altre piccole modifiche, come l’introduzione delle più classiche munizioni per le armi, inizialmente disorientarono e non poco chi amò incondizionatamente l’impostazione ruolistica del capostipite.

Eppure, erano tutte svolte imprescindibili sia per ampliare l’audience di riferimento della saga, sia, soprattutto, per rendere ancora più appassionante, coinvolgente e drammatica l’epopea di Shepard, lanciato a velocità inaudita verso la famosa Missione Suicida che, con una grazia invero sconosciuta al finale di Mass Effect 3, riusciva effettivamente a presentare al videogiocatore il conto di tutte le scelte compiute fino a quel momento.

Mass Effect 2, del resto, si riassume perfettamente nell’incursione sulla nave dei Collettori, un’escalation di furiose sparatorie, poteri speciali da sfoderare nei momenti più indicati, abilità nel dispiegare i propri alleati in base alle proprie capacità e, più di ogni altra cosa, di dramma, più o meno intenso a seconda delle perdite subite per colpa della negligenza del Comandante.

A rendere tanto spettacolare il gioco di Bioware, insomma, ci pensò il perfetto amalgama tra ambizioni narrative, riscontrabili in un intreccio ben ritmato ed in personaggi ottimamente caratterizzati, e meccaniche di gameplay votate all’azione, certamente, ma impreziosite da un sub-strato strategico in cui l’utilizzo di tecniche speciali e la collaborazione con gli alleati controllati dalla CPU potevano realmente far la differenza.

Non bisogna poi dimenticare la strepitosa direzione artistica. Se tecnicamente il gioco spingeva al limite gli hardware di PlayStation 3 e Xbox 360, il già ricco e fecondo universo immaginifico creato da Bioware venne ulteriormente espanso ed ampliato da un capitolo che regalò scorci suggestivi ed indimenticabili come quelli ammirati nella degradante Omega, o sulla superficie di Horizon.

Grazie ai suoi personaggi strepitosamente caratterizzati, alla bellezza delle ambientazioni alla perfezione del gunplay e all’effettivo peso specifico di ogni scelta intrapresa dal videogiocatore, Mass Effect 2 ha inaugurato nel migliore dei modi il decennio che sta per volgere al termine.

Pubblicato originariamente il 26 gennaio del 2010, prima su Xbox 360 e poi, un anno dopo, anche su PlayStation 3, rappresenta tutt’ora il punto più alto toccato dalla saga di Bioware, titolo che certamente occupa un posto speciale nei ricordi di chiunque ebbe la fortuna di giocarlo e di vivere in prima persona le terribili conseguenze della temuta Missione Suicida.

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