Marvel, Defenders: chi erano i Difensori prima della miniserie Netflix

In occasione della recente uscita di Defenders su Netflix, vi raccontiamo chi erano i Difensori originali

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Defenders #1, copertina di Neal AdamsMolti di voi stanno guardando la miniserie Netflix intitolata Defenders, che riunisce i quattro personaggi Marvel trattati dal colosso dello streaming in quattro serie TV di grande successo. Daredevil, Luke Cage, Jessica Jones e Iron Fist impegnati in un'avventura comune per le strade di New York, una squadra di eroi metropolitani creata dalle circostanze e dalla necessità di fare fronte comune.

Se non siete lettori Marvel, o se lo siete solo da poco, non potete sapere che i Difensori originali, il primo team di eroi che ha portato questo nome, non hanno nulla a che vedere con quelli che state apprezzando ora sugli schermi e che, in una serie a fumetti che ha da poco debuttato, per i testi di Brian M. Bendis e i disegni di David Marquez, si sono riuniti anche in versione cartacea. I primi Difensori avevano una dimensione di squadra, un tono delle storie e identità individuali molto diverse e molto distanti.

I primi componenti sono stati Doctor Strange, maestro delle arti mistiche, Hulk, ovvero il più potente fisicamente e il meno sagace degli eroi della Casa delle Idee, e Namor, monarca di Atlantide e uno dei guerrieri più forti dell'Universo Marvel. I tre si trovarono a combattere assieme contro creature cosmiche che minacciavano la Terra per ragioni editoriali: Roy Thomas, che scriveva le rispettive serie dei personaggi, si vide chiudere improvvisamente quella dedicata a Strange e dovette pertanto portare a termine le storyline in corso sulle altre testate di cui era responsabile.

Defenders #2

Fu questa evenienza a portare alla creazione di Defenders, nel 1971, e di un team, che vide moltissimi personaggi avvicendarsi - tra cui, casualmente, Iron Fist! - ma ha quasi sempre mantenuto come nucleo più solido i tre personaggi citati, con l'aggiunta, in un secondo momento, di Silver Surfer, ovvero colui che all'epoca era il personaggio cosmico più potente della Marvel.

Si trattava quindi di una squadra non-squadra, posta in essere dalle necessità e formata dai principali campioni della propria area di influenza: il monarca per eccellenza, la forza bruta incarnata, lo Stregone Supremo e colui che ha attraversato il cuore stesso di innumerevoli soli e stelle. Ben lontani dai personaggi che oggi compongono i Defenders moderni, per lo più metropolitani e dai poteri decisamente inferiori per spettro e potenziale. Anche gli avversari erano quasi sempre enormi: entità cosmiche ancestrali, demoni maggiori dei più oscuri abissi mistici, razze spaziali ed armate diaboliche. Erano queste le minacce il gruppo riunito da Roy Thomas affrontava.

In qualche modo, i Difensori di allora erano qualcosa di paragonabile agli Ultimates di oggi, nell'economia dell'Universo Marvel: ovvero una squadra operativa di intervento, formata dai rappresentanti al vertice dei singoli ambiti di influenza, a protezione della Terra e, a volte, dell'universo intero. Come tale, finiva per incrociare la strada, a volte anche in maniera conflittuale, con i supergruppi classici con un ruolo simile, dai Fantastici Quattro ai Vendicatori. Del resto, Hulk e il Sub-Mariner sono stati membri degli Avengers e il surfista argentato è legato a doppio filo al Quartetto.

eDefenders #1, copertina di Kevin MaguireInteressanti erano le dinamiche interpersonali interne al gruppo, la cui costituzione ha anche informato e influenzato i rapporti tra i singoli componenti negli anni a venire. I Difensori non erano una squadra ufficiale e la cosa si faceva sentire nelle frizioni che spesso percorrevano il team. Un classico era la rivalità tra i tre pesi massimi. Si ricordano sfide tra Namor e Hulk a chi fosse più forte, con il Golia Verde chiaramente avvantaggiato, ma il re di Atlantide che recuperava negli oceani. Il rapporto privilegiato fra Bruce Banner e Stephen Strange, cui spesso lo scienziato si è rivolto nei momenti di maggior crisi, nasce proprio sulle pagine della serie. Uno degli episodi che più si ricorda di Silver Surfer e che ne testimonia il potere immenso è il caso in cui, affrontando Hulk, lo ridusse a condizione umana assorbendo i Raggi Gamma dal suo corpo, grazie ai suoi poteri di manipolazione dell'energia cosmica.

Negli anni, i Difensori si sono riuniti, sciolti per poi tornare assieme, accogliendo personaggi e reinventandosi; tra le ultime apparizioni della formazione classica ricordiamo una miniserie umoristica realizzato dal team creativo di Justice League International, ossia Keith Giffen, Jean Marc DeMatteis e Kevin Maguire, e una breve reunion sul ciclo di Hulk firmato da Jeph Loeb e Ed McGuinnes. Con il tempo, il concetto stesso della loro creazione è venuto meno. Nei tardi anni Novanta, le avventure cosmiche non andavano certo per la maggiore, sostituite da temi più cupi e da un approccio molto più terra terra alla narrazione. Quando la Marvel è tornata a solcare gli spazi con i suoi personaggi, altri erano assurti agli onori delle cronache e intercettavano meglio i gusti del pubblico.

I Difensori secondo Ed McGuinness

I Difensori di ieri sono i Guardiani della Galassia di oggi, che sono distantissimi sotto certi aspetti, mentre ricordano, per altri versi, la squadra di un tempo. Non stupisce che i Difensori non abbiano retto agli assalti del tempo.

Del resto, Namor non è un personaggio che alberghi nei cuori dei fan da molti anni; Silver Surfer, che pure gode di una bellissima serie regolare, non brilla per popolarità; Doctor Strange è stato reinventato solo recentemente da Jason Aaron e Chris Bachalo, sulla scia del successo al cinema; Hulk è una figura che ha subito tanti rimaneggiamenti ed ha avuto, negli ultimi vent'anni, diversi momenti di calo, oltre a essere tornato più riconducibile ai Vendicatori dopo l'uscita nelle sale di The Avengers, di Joss Whedon.

Non c'è quindi da sorprendersi se lo storico nome del team oggi appartenga a personaggi diversi, che non hanno nulla o quasi a che vedere con la tradizione iniziata nel 1971 e raccontano storie che hanno direzioni nemmeno paragonabili a quelle di allora.

LETTURE CONSIGLIATE:

  • Marvel Masterworks - I Difensori voll. 1 - 3, di Roy Thomas, Steve Englehart, Ross Andru, Sal Buscema, Jim Starlin, Len Wein, Chris Claremont, Steve Gerber, AA.VV. (Panini Comics)

  • I Difensori (Marvel Best Seller 16), di Keith Giffen, Kevin Maguire, Jean Marc DeMatteis (Panini Comics)

  • Marvel Gold: I Vendicatori contro i Difensori, di Steve Englehart, Sal Buscema, Frank Bolle, Bob Brown, AA.VV. (Panini Comics)

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