Mads Mikkelsen racconta quando quasi rovinò Casinò Royale, la quarta stagione di Hannibal e il finale alternativo de Il sospetto
Mads Mikkelsen si racconta: il suo rapporto con hollywood, le origini, il suo approccio creativo sul set e quando quasi spoilerò 007
Durante l’intervista gli è stato chiesto se, potendo, tornerebbe a interpretare Hannibal per una ipotetica quarta stagione della serie (terminata anzitempo). La risposta dell’attore è assai positiva. Ammette che non solo lui, ma l’intero cast vorrebbero tornare su quei personaggi. Certo, dice, il lavoro in televisione è massacrante perché costringe a imparare dialoghi complessi in pochissimo tempo, ma è stata un’esperienza molto positiva. Il fatto che la serie sia trasmessa da NBC è una delle chiavi del suo successo, secondo Mads Mikkelsen. Crede infatti che appoggiandosi a un’altra piattaforma, magari con meno vincoli contenutistici, avrebbero rinunciato a un po’ della “poesia” per andare ancora più espliciti sui contenuti orrorifici definiti alla The Walking Dead perdendo forse parte del fascino.
Un modo di lavorare, quello hollywoodiano, molto distante rispetto a quello di Nicolas Winding Refn, il regista che l’ha guidato nel suo esordio con Pusher. Il film ha uno stile molto realistico, quasi documentaristico. La storia è dura e la parte di Mads Mikkelsen è quella di Tonny, uno spacciatore a pezzi e disperato. Il film si guadagnò una nicchia di pubblico a Copenhagen. Ma poco cambiò nella vita dell’attore che, anche a causa del particolare aspetto nel film, era irriconoscibile. Insomma, il pubblico amò molto la sua performance, ma non la identificò con l'attore. Situazione che cambiò con il suo successivo lavoro: la serie Unit One.
Quando il mercato americano lo adocchio e lo fece suo, Mads era visibilmente ancora un colpo estraneo. E forse non si è mai completamente integrato. Tanto che, racconta divertito, sul set di King Arthur non riconobbe per un paio di volte il celebre produttore Jerry Bruckheimer. “Mi sono sentito un idiota, ovviamente, ma a contempo è rappresentativo di come approccio le cose nella vita. Anche le più grandi star sono solo persone” ha detto.
Mads Mikkelsen è il protagonista di Un altro giro, il film che rappresenta la Danimarca agli Oscar 2021. La precedente collaborazione con il regista Thomas Vinterberg è avvenuta sul set di Il sospetto. L’attore ha rivelato di avere insistito molto perché si girasse un finale più cupo di quello arrivato sullo schermo. Voleva infatti che il protagonista, Lucas, morisse alla fine del film colpito da un colpo di pistola. Una fine secca, l’uomo abbattuto come un cervo per colpa delle dicerie e del sospetto di pedofilia che lo perseguita. Il finale alternativo è stato effettivamente girato, ma non aveva convinto. Era una chiusura troppo dura per un film già di per sé non semplice.
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Fonte: Vulture