Lupin III - The First: il regista racconta la creazione del film
Il regista di Lupin III - The First racconta la creazione del film e l'uso innovativo per la prima volta della computer grafica
Il ladro più amato di sempre, tratto dall’opera di Kazuhiko Katō, aka Monkey Punch, si è presentato in una veste grafica completamente rinnovata grazie alla computer grafica 3D. Una soluzione decisamente inedita che ha dato molto da pensare al regista Takashi Yamazaki che aveva il compito di trasportare Lupin nel primo lungometraggio, a lui dedicato, da 20 anni a questa parte. Un personaggio che ha tratto giovamento da molte interpretazioni di autori diversi, dando così a Yamazaki la sufficiente libertà creativa per “osare” uno stile differente.
In Lupin III - The First è chiara l’ispirazione all’opera di Hayao Miyazaki Lupin III - Il castello di Cagliostro del 1979. Yamazaki ha detto di aver voluto raccontare la storia di una ragazza rapita e salvata da Lupin. Una ragazza, ovviamente, caratterizzata da una personalità però ben definita e non solamente “dama in pericolo”. È proprio il carattere di Laetitia ad essere stato studiato e cambiato per differenziare il il film da Il castello di Cagliostro e garantire una trama d’azione che durasse per tutti i 90 minuti di film.
Il processo che ha portato a modellare i personaggi nella nuova forma, ha richiesto molte discussioni. Così ha raccontato il regista:
Anche nell’animazione 2D ci sono varie versioni del personaggi, per cui ci sono più opinioni su quale sia veramente il più “Lupin”. Perciò ho fatto creare diversi stili di Lupin al character designer. Ha disegnato alcune versioni più simili all’estetica live action e altre nello stile 2D tradizionale, a quel punto abbiamo deciso insieme quale fosse il Lupin disegnato a mano preferito o quello su cui andare avanti a lavorare. Una volta stabilito abbiamo potuto ridurre la varietà a un solo disegno.
Ha poi aggiunto
Siccome l’aspetto del personaggio cambia sulla base degli angoli di ripresa, abbiamo usato un software chiamato ZBrush per creare una scultura 3D di Lupin, e verificare le diverse prospettive. Abbiamo realizzato tre modelli (in 3D) e abbiamo votato su quale sembrasse maggiormente Lupin. A quel punto, una volta deciso, la parte difficile è stato definire le espressioni, perché ogni volta che il personaggio si volta occorre decidere quale espressione funziona.
È stato un processo molto lungo, durato circa otto mesi, e applicato a tutti i personaggi del film.
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Fonte: Deadline